I fatti accaduti lâaltro giorno a Sassari, comuni a quanto accade nelle altre città italiane che hanno accolto consistenti numeri di migranti, dovrebbero far riflettere il Governo regionale, sulla distanza che câè, da parte del governo regionale, rispetto alle urgenze sociali ed economiche del nostro territorio. Si continuano a snobbare i cittadini che da mesi chiedono chiarezza portando avanti le decisioni in modo prepotente e in assoluto dispregio delle regole della democrazia.
Non câè un dialogo con chi contesta tali decisioni calate dallâalto e chi vuole il confronto viene invece tacciato di violenza e razzismo. In virtù del principio della trasparenza, ci sembra un diritto sacrosanto dei cittadini sapere, aver certezze, mentre di fatto la Regione e gli amministratori di Macomer, si celano dietro la lo slogan dellâassessore agli affari generali Filippo Spanu, secondo cui lâapertura del CPR a Macomer costituirà un deterrente per far cessare gli sbarchi dei clandestini sulle nostre coste e perché se i clandestini arriveranno saranno rinchiusi, mantenuti in regime di detenzione amministrativa per 90 giorni.
Quali certezze abbiamo sui numeri? Se da 80 posti si è passati con facilità a 150 ospiti, chi ci vieta di pensare che per risolvere prima il problema non ne arriveranno anche 200 o 300? Non facciamo terrorismo, ma analizziamo la situazione alla luce di ciò che accade nei centri delle altre città , che sono saturi. Immaginiamo bene quali tensioni interne sfocerebbero. Lâassessore Spanu fa propaganda quando definisce questi clandestini âragazzi che rischiano la vita in mareâ, tra poco ci sarà pure da ammirare il coraggio di questi che evitano solo di essere veramente puniti, in caso di recidiva, nel loro paese. E poi, siamo certi che il loro Paese di partenza sia disponibile a riprenderseli? Non dimentichiamoci che sono clandestini e che alcuni possono essere rei di aver commesso qualche reato grave, che le forze di polizia presidiano dallâesterno e non allâinterno. Ci chiediamo, se le norme sullâimmigrazione clandestina e sulla sicurezza dei cittadini fossero così scontate e certe, ma non lo sono, dato che dal 1995 ad oggi sono state modificate tantissime volte, generando incertezza e confusione, perchè in tutta Italia si è passati da 13 CPR a solo 4? La scomoda verità è che tali ospiti del CPR dopo 90 giorni usciranno. Per essere rimpatriati dice lâassessore Spanu, dimentico dellâinettitudine che caratterizza la giunta regionale e pure il governo nazionale. Invece saranno liberi di circolare - diciamo noi â consapevoli dellâassenza di capacità decisionale dei nostri governanti.
Questo aspetto lo si deve pur considerare, invece di andare a fare propaganda politica nelle scuole e rifiutandosi ancora una volta di incontrare la popolazione per confrontarsi con essa e per informare, come sostengono di voler fare i nostri governanti locali e regionali.
Risolvere poi il problema della disoccupazione giovanile o dellâimmigrazione dei giovani e pure dei meno giovani sardi, con il fatto che lâaccoglienza darà posti di lavoro, significa tradire il presupposto stesso dellâospitalità e dellâaccoglienza e quindi il principio stesso dellâintegrazione. Finiti i soldi, tra tre anni, finirà anche il lavoro. E, finalmente, per bocca dello stesso assessore Spanu, ora abbiamo compreso quale linea intende seguire il governo regionale per combattere la disoccupazione giovanile e lo spopolamento delle nostra terra. Lâaccoglienza dei migranti. Questo è il requiem per la nostra isola.
Come candidata a sindaco della città di Macomer per il Movimento Cristiano Forza Popolare, e a nome del movimento che rappresento, chiediamo garanzie certe e un considerevole incremento del numero delle forze dellâordine, e non di poche unità , sia per quanto riguarda lâarma dei Carabinieri che le forze di Polizia. Inoltre, riteniamo infelice la chiusura della polizia ferroviaria, dal momento che ogni giorno arrivano con il treno molti di questi ragazzi clandestini? rifugiati? accolti in altre strutture dellâisola e liberi di andare dove vogliono e che impegnano le poche pattuglie che controllano le strade della città . Tutto questo grazie alla politica dei tagli del governo centrale e della riforma Madia che in nome della teoria secondo cui si può essere efficaci col poco che si ha, procede alla razionalizzazione delle forze dellâordine, sacrificando la sicurezza dei cittadini.