"Il NO al Referendum sul CPR è un atto di arroganza, così a Macomer si spegne la Democrazia": Gina Falchi attacca la Giunta

di Gina Falchi

Gina Falchi – Movimento Cristiano Forza Popolare
15/11/2017
Politica
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Il netto rifiuto del sindaco di discutere il punto all’ordine del giorno, relativo alla richiesta di un referendum consultivo in merito all’apertura o meno del CPR (Centro di Permanenza e Rimpatrio) in città, motivando l’inutilità stessa della discussione su un argomento che, da parecchie settimane, anima il dibattito politico e civico della popolazione, poiché il Prefetto ha a sua volta interpellato in Ministro Minniti per avere notizie sulla fattibilità della richiesta referendaria, e a cui ha fatto seguito un singolare comunicato del gruppo di maggioranza che, in modo contraddittorio, prima sostiene l’illegittimità della richiesta ma lascia uno spiraglio di discussione qualora dovesse arrivare il responso del Ministero, ha celebrato definitivamente il funerale della democrazia.
Nel comunicato del gruppo di maggioranza, Democrazia e partecipazione, si legge che la richiesta “*benché sia palesemente in contrasto con lo Statuto comunale è stata comunque fatta oggetto di esplicito quesito al Prefetto il quale, trattandosi di materia di stretta competenza degli organi ministeriali superiori, ha ritenuto a sua volta di investire del problema il Ministro Minniti*. ” E poi ancora “*il referendum sarebbe ammissibile solo nelle materie riservate alla competenza dell'amministrazione comunale e certamente tra queste non rientra l'attivazione di un CPR.*” È evidente che vi sono delle oggettive incongruenze, prima di tutto perché la richiesta fatta dai cittadini non è in contrasto con l’art. 18 dello Statuto, dal momento che esso è previsto, in secondo luogo allora la maggioranza si diverte a prendere il giro la popolazione, perché se la discussione sull’apertura del CPR non può essere oggetto di consultazione referendaria, essendo essa materia esclusiva del Ministero, perché scomodare direttamente il Ministro?
Ciò che pare sempre più evidente, alla luce del fatto che ad oggi non è stato esibito nessun documento firmato da alcuno dei rappresentanti politici della nostra città e dei rappresentanti della Regione o del Ministero, è che, come altre volte è accaduto, siamo di fronte ad un’ amministrazione e una gestione palesemente poco trasparente della cosa pubblica, e pare sempre più lampante il fatto che l’assessore Spanu abbia affidato la spinosa questione immigrazione e gestione degli sbarchi clandestini all'amministrazione comunale di Macomer.

Ecco perchè noi siamo contrari allo scambio tra la sicurezza e la tranquillità della nostra città
a fronte di qualche posto di lavoro. E' un modello di sviluppo che non condividiamo e che secondo noi non è sviluppo ma solo un salto nel degrado. Una manciata di posti di lavoro non può essere la reale motivazione di una decisione che porta a sovraccaricare il territorio di un ulteriore onere sociale, ma che induce piuttosto a sospettare che, alla fine, ci siano soltanto interessi personali e partitici e totalmente  estranei al bene della collettività. E' inutile snocciolare "pipponi" sull'importanza del dibattito e della Politica con la p maiuscola se tutto si traduce in un continuo annientamento della condivisione democratica delle scelte con i cittadini.

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