Partecipa a IlMarghine.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

ENTE FORESTE. Parlano gli operai: "l'Ente ha il diritto di pianificare l’impiego delle risorse umane"

Condividi su:

BOLOTANA. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa degli operai dell'Ente Foreste di Bolotana che, dopo le polemiche dei giorni scorsi relative all'impiego di lavoratori "non bolotanesi" nella guardiana in località Bardosu, scrivono quanto segue:

 "In riferimento a quanto apparso sugli organi di stampa locale in merito alle presunte assunzioni effettuate dall’Ente Foreste della Sardegna, di personale addetto alle mansioni di guardiania proveniente da Comuni diversi da quello di Bolotana, ci sentiamo chiamati nostro malgrado ad esprimere la nostra opinione in merito.

Non per volere di contestazione, né per strenua difesa dei diritti dell’Ente, che dispone evidentemente di strumenti più efficaci perchè ciò avvenga, ma semplicemente per aggiungere se possibile, una chiave di lettura diversa sull’argomento.

La chiave di lettura che noi proponiamo è quella per cui l’Ente Foreste della Sardegna abbia il diritto di pianificare l’impiego delle risorse umane disponibili all’interno dei propri territori di competenza Gestionale.

Questo assunto , è vero per due principi fondamentali : il primo riguarda una oculata e razionale gestione delle competenze del personale e delle risorse economiche disponibili, cui l’Ente è formalmente tenuto nell’interesse della collettività; il secondo è invece relativo al concetto di mobilità interna degli operai.

Il combinato disposto di questi due principi, ha permesso che gli operai di cui sopra potessero essere dislocati a Bolotana, ma ha ugualmente permesso, ormai diversi anni fa che noi operai allora semestrali , potessimo lavorare nei cantieri di Macomer, Nuoro , Orune, Orgosolo; e che permette tutt’oggi il trasferimento temporaneo di uno o più di noi “Bolotanesi” sulla base del possesso di specifiche competenze, in altre realtà cantieristiche dell’Ente.

Tutto ciò non è contro le leggi di tutela dei lavoratori, né contro gli interessi degli stessi, poiché è previsto dal Contratto Nazionale di lavoro e dal Regolamento interno dell’Ente, è altresì vero che non va contro gli interessi delle comunità,in quanto trattasi di semplice riordino delle competenze e non di nuove assunzioni.

Noi siamo del parere che bisognerebbe creare altri posti di lavoro e stabilizzare tutti i precari dell’Ente poiché vi sono grandi opportunità di sviluppo derivanti dalla Gestione Produttiva e dalla corretta salvaguardia del patrimonio boschivo in Sardegna, rendendolo non solo giustamente “Preservato” , ma anche “Fruibile” , che è altra cosa.

Qui entrano in gioco tutti gli Amministratori che, in quanto soggetti rappresentanti gli interessi della collettività, dovrebbero Partecipare alla stesura dei Progetti di Gestione, collaborando con l’Ente Foreste Gestore dei propri territori, fissando Obbiettivi generali e specifici, risultati attesi, proponendo strategie e strumenti di attuazione , rimodulando gli interventi sulla base delle singole realtà locali, e verificando il raggiungimento di tali obbiettivi sulla base dei risultati raggiunti.

Ma ahi noi! A volte siamo presi dal campanilismo e dall’egoismo a scapito della solidarietà e della collaborazione, ed ogni volta che ciò accade, inevitabilmente si ripercuote sull’intera comunità sociale, generando inutili e sterili incomprensioni, che rischiano di mettere in secondo piano i veri problemi di interesse collettivo."

Condividi su:

Seguici su Facebook