Partecipa a IlMarghine.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

SCORIE NUCLEARI: 3,2 Milioni di Euro per la Campagna Informativa sul Deposito. Scelta condivisa, ma anche NO

Condividi su:

Da qualche giorno è partita sulle tv nazionali, e sarà estesa a radio e giornali, la Campagna Informativa  sul progetto del Deposito Nazionale, l’infrastruttura che dovrà ospitare definitivamente i rifiuti radioattivi italiani.

Sono 3,2 i Milioni di Euro che finanzieranno la Campagna, realizzata da Saatchi & Saatchi, che ha l'obiettivo di far riflettere sulla necessità di risolvere il problema della gestione dei rifiuti radioattivi, oggi  stoccati in depositi temporanei distribuiti sul territorio.

La campagna – scrive la Società di Stato responsabile della gestione dei rifiuti radioattivi in una nota -  si svolgerà fino novembre 2015 con l’intento di accompagnare la fase di consultazione pubblica che prenderà avvio con la pubblicazione, insieme al Progetto Preliminare, della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi”.

La pubblicazione della “Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee” era stata rinviata “a dopo le elezioni amministrative”: ora quindi i tempi dovrebbero essere maturi e la pubblicazione dovrebbe essere alle porte.

La Campagna Informativa mira proprio ad accompagnare la fase di dibattito pubblico che, con l'individuazione dei siti idonei, si scatenerà inevitabilmente.

La Sardegna, che per le sue caratteristiche potrebbe essere proprio la Regione individuata come adatta ad accogliere le scorie, si è già espressa con un NO fermo a questa eventualità.

Nel sito della Sogin si parla di “scrivere insieme un futuro più sicuro”, ma si apprende anche che le posizioni di Regione ed Enti Locali non saranno vincolanti e che “Sogin dovrà promuovere trattative bilaterali con le Regioni nel cui territorio ricadono le aree idonee. In caso di insuccesso delle trattative bilaterali (mancata intesa), verrà convocato un tavolo interistituzionale, come ulteriore tentativo di pervenire a una soluzione condivisa”.

Il parere vincolante per l'idoneità del sito sarà invece quello di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

L'ultima parola spetterà comunque al Ministero dello Sviluppo Economico che, come stabilito dal Decreto Legislativo 31/2010, individuerà il sito con un proprio Decreto, “che sarà emanato anche nel caso in cui dovessero fallire le diverse e reiterate procedure per il raggiungimento dell’intesa”.

Insomma, il percorso “condiviso” alla fine arriverà alla conclusione (la realizzazione del Deposito) anche se non si troverà l'accordo e l'approvazione di chi dovrà ospitare sul proprio territorio la Scorie Radioattive. 

Condividi su:

Seguici su Facebook