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All'Ombra dell'ultimo Sole

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AREA INDUSTRIALE DI OTTANA. Chi lo dice che in quello che fu il Sito Industriale noto come “La Cattedrale nel Deserto” non s'investano più risorse?

Certo, così potrebbe sembrare ad uno sguardo superficiale, che vede ciò che in effetti appare: una distesa di capannoni abbandonati, strade desertiche, un po' di rifiuti, classe operaia praticamente annullata e le ciminiere che svettano al cielo a ricordare lo slancio di un sogno svanito.

Eppure, a guardar bene, qualcosa che cresce c'è in quel campo rinsecchito ed un poco inquinato (ma non abbastanza da rientrare nei Siti d'Interesse Nazionale evidentemente) , e cresce di misura, silente, conquistando a poco a poco ettari su ettari, partendo dall'agro di Bolotana e via via estendendosi in quello di Noragugume e parrebbero costare fior fior di Milioni : è il campo solare fotovoltaico che la Regione Sardegna, attraverso l'Ente Acque della Sardegna (ENAS), ha progettato e sta realizzando con cospicui finanziamenti pubblici.

Di cosa si tratta esattamente?

Di un Progetto Sperimentale che prevede la costruzione di quello che viene chiamato Parco Solare Sperimentale di Ottana, costituito “da un impianto solare termodinamico (CSP) dotato di accumulo termico diretto a doppio serbatoio con una capacità di 14 MWh e da un impianto fotovoltaico a concentrazione (CPV) con inseguitori biassiali da 400 kWe integrato con accumulo elettrochimico al Sodio-Cloruri di Nickel con una capacità di circa 450 kWh e una potenza massima di 300 kW” (cit. www.sardegnaricerche.it).

Per la realizzazione di questo mega impianto, l'Enas ha previsto la suddivisione del progetto in Lotti, ciascuno avente la sua modalità di attuazione e di finanziamento.

Vediamoli nel dettaglio:

Il 1° Lotto, comparto 1, per un intervento che ricade nei Comuni di Noragugume e Bolotana, è stato appaltato nel 2013 per poco meno di 9 Milioni di Euro al Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna, ma il finanziamento complessivo per il relativo programma denominato “Programma di ricerca e sperimentazione sulle fonti rinnovabili e l'efficientamento energetico del parco tecnologico della Sardegna” è stato di 12 Milioni di Euro ( di cui 10 Milioni del Fondo Por Fesr 2007/13 e 2 Milioni dal Bilancio Regionale), appena incrementato con i nuovi finanziamenti del Por 2014/2020 con ulteriori 3 Milioni e Mezzo che serviranno per ultimare i lavori.

Il 1° Lotto, comparto 2, denominato “Realizzazione 2^ fase impianto solare termodinamico nell’area industriale di Ottana”, è stato appena finanziato con 5 Milioni e 800 Mila Euro dal POR FESR 2014-2020 con la Delibera di Giunta del 10 Agosto 2016.

Il 2° Lotto, “Campo solare fotovoltaico fisso”, per la cui realizzazione si è prevista una spesa di 13 Milioni e Mezzo di Euro, è stata appaltato nel 2014 con una gara ad importo complessivo di 10 Milioni e Mezzo di Euro, aggiudicata dal Consorzio Nazionale Cooperative di Produzione e Lavoro “Ciro Menotti” per 4 Milioni e Mezzo di Euro, con un ribasso addirittura del 56% ed è attualmente in fase di collaudo.

Il 3° lotto, denominato “Campo solare fotovoltaico fisso” ha appena trovato la copertura finanziaria di 12 Milioni e 700 Mila Euro nei fondi del “Patto per lo Sviluppo della Sardegna” recentemente sottoscritto tra la Regione e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Il 4° Lotto infine, denominato sempre “ Campo solare fotovoltaico fisso”, del costo stimato di 15 Milioni di Euro, non aveva ancora una copertura finanziaria: nella Delibera di Giunta del 30 Settembre si è dunque provveduto a destinare le risorse del programma POR FESR 2014/2020 per un importo di 10 Milioni di Euro, alle quali andranno aggiunte le economie che deriveranno dalla conclusione delle attività del 2° Lotto, stimate in 5 Milioni di Euro, che andranno quindi ad integrare il finanziamento.

Qual è il fine di questo corposo investimento pubblico sulla Piana di Ottana?

Le opere da realizzare – si legge nel Programma di Spesa deliberato dalla Giunta Pigliaru - sono rivolte all’incremento della produzione energetica da fonte rinnovabile a favore del sistema pubblico regionale con la finalità di concorrere all’autosufficienza energetica, in particolare dell’Ente Acque della Sardegna (ENAS)”.

Sarà anche per questo che, nel territorio interessato all'importante intervento, in pochi si siano accorti di questi fiumi di denaro investiti in loco ed effettivamente, non se ne sia proprio parlato e non vi sia stata neppure una discussione pubblica nella quale affrontare una tematica complessa che, in altre parti della Sardegna, ha visto anche recentemente le popolazioni locali opporsi ad interventi di questo tipo.

Comunque la si pensi sul business delle energie rinnovabili, fa una certa impressione constatare che, ad oggi, sul territorio non si sia neppure avvertita quella boccata d'ossigeno per il lavoro che, come è noto, nell'area non abbonda di certo.

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