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La vertenza dimenticata. Gli Operai di Ottana Polimeri : " dopo 3 anni nessun segnale positivo"

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Il giorno 15 Marzo 2017 noi lavoratori Ottana Polimeri ci siamo riuniti in assemblea ai cancelli del sito industriale per discutere ed analizzare la grave situazione in cui versa la vertenza.

A cinque mesi dalla scadenza della cassa integrazione per ristrutturazione aziendale e a più di tre anni dall'inizio della vertenza non arriva nessun segnale positivo sulla ripartenza delle produzioni,questo si traduce nel convincimento sempre più forte che a questa scadenza ci vedremo recapitare la lettera di licenziamento.

Di fronte a noi intravediamo il baratro per cui ci ritroviamo a intraprendere una serie di iniziative presso il sito industriale di Ottana con l'obiettivo di far emergere la verita' sulla scandalosa vicenda della fermata degli impianti OP.

In questi anni si son ventilate tante promesse ed ipotesi sul riavvio degli impianti, prima una conversione a biopolimero, poi trattative d'acquisto d'impianti di proprieta' ENI e di rilancio della filiera del PET , situazioni tutte gestite dalle parti in causa in modo poco chiaro.

Agli occhi dei lavoratori ed alla luce dei fatti siamo qui di nuovo a denunciare che niente di concreto è stato realizzato, sottolineando la scarsa assiduità dell'attuale management,il nostro timore è che il licenziamento e lo smontaggio degli impianti non ci pare a questo punto infondato.

A questo sospetto aggiungiamo la gestione politica e societaria della centrale elettrica di Ottana Energia vista indipendente in alcuni momenti , ed in altre circostanze considerata il cuore pulsante da salvare in tutti i modi per la sopravvivenza di tutte le realtà rimaste all'interno del sito industriale. La centrale elettrica ferma da più di un anno con gli operai in cassa integrazione e senza nessun progetto per un'eventuale conversione a metano, sorge qualche dubbio sulla finalità della gestione di quest'ultimi anni del sito industriale.

I risultati evidenti oggi sono solo ammortizzatori sociali e impianti improduttivi, (tecnologicamente all'avanguardia realizzati con ingenti finanziamenti pubblici) anche se manuntenzionati vanno verso il degrado.

In questi mesi abbiamo assistito all'impegno positivo dell'Assessorato Regionale all'industria teso a costituire i migliori rapporti tra le parti coinvolte nel progetto di rilancio della filiera sarda del PET, progetto che l'azienda ha dichiarato piu' volte di voler portare avanti anche dal punto di vista finanziario, ma appare evidente, visto il tempo passato, la volonta' del gruppo Clivati-Indorama di non sviluppare nessuna sinergia tra le aziende interessate.

Preoccupa il silenzio di alcuni politici locali che ricoprono ruoli importanti all’interno della giunta regionale, che per anni hanno condotto battaglie contro lo Stato ( e in particolar modo autorità nazionali) per la continuità delle produzioni esistenti e ora si ritrovano a sbanderiare slogan per la chimica verde senza progettualità.

Noi lavoratori viviamo drammaticamente questo scenario: si stanno perdendo centinaia di posti di lavoro soprattutto tra le imprese della manuntenzione meccanica-elettrica e della movimentazione merci,con un sito industriale senza crescita e in un territorio devastato dalla crisi economico-sociale il nostro obiettivo e far ripartire le produzioni esistenti con investimenti destinati alla qualita', alla sicurezza e al rispetto dell'ambiente e con un'occhio alle produzioni future.

In conclusione, chiediamo alla Regione Sardegna e alle organizzazioni sindacali di convocare l'amministratore del gruppo Clivati-Indorama e chiedere entro il mese di Marzo un impegno DEFINITIVO,CHIARO E VINCOLANTE sulla volontà o meno di riavvio delle produzioni di Ottana o con l'attuale proprietà o con altri gruppi industriali.

Inoltre, visto l'esito negativo dell'altre vertenze industriali in Sardegna (conclusesi con licenziamenti e smontaggio impianti) chiediamo ancora al Governo Nazionale di un immediato provvedimento che dichiari gli impianti di Ottana strategici per l'economia e lo sviluppo del centro Sardegna e li metta sotto tutela. NON SI PUO' TAGLIARE NIENTE, NON SI PORTA VIA NIENTE. GLI IMPIANTI OTTANA POLIMERI DEVONO RESTARE A OTTANA E DEVONO ESSERE DESTINATI SOLO E UNICAMENTE ALLA PRODUZIONE E AL LAVORO : LOTTEREMO PER IL NOSTRO POSTO DI LAVORO!!

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