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Diffida per l’inceneritore di Tossilo: ecco perché non ci saranno reazioni

di Carlo Piana

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Diffida per l’inceneritore di Tossilo.

http://www.ilmarghine.net/notizie/attualita/3299/pesante-diffida-per-linceneritore-di-tossilo-entro-3-mesi-un-piano-per-chiudere-la-discarica-di-monte-muradu-

Non ci saranno reazioni a questo atto di diffida, nessun responsabile politico del Marghine aprirà bocca e provo a spiegare perché:

Si tratta di una situazione totalmente illegittima, una società di proprietà di un Consorzio industriale sciolto ed in liquidazione da 10 anni ( la legge ne prevede uno ) la Tossilo Spa si dimostra totalmente incapace di gestire il ciclo dei rifiuti del suo bacino di riferimento, Nuoro e Ogliastra, e non rispetta neppure le prescrizioni di Enti di controllo che sono di pertinenza del suo stesso proprietario, la Regione Sardegna.

Il Consorzio sciolto é di proprietà della regione come l’Arpas, quindi…..

Prendete fiato…. il commissario liquidatore nominato dalla regione per “non liquidare” (DELIBERAZIONE N. 23 / 17 DEL 16.4.2008) non rispetta le prescrizioni dell’ Arpas, cioè della Regione, porta l’inceneritore ad un passo dal fallimento e per fortuna ne determina lo spegnimento, mascherato da fermata tecnica per la realizzazione del nuovo impianto, la piattaforma per il recupero degli imballaggi realizzata con enorme ritardo (DELIBERAZIONE N. 37/13 DEL 30.7.2009) non entra in funzione, non si preoccupa della discarica di servizio del nuovo inceneritore, obbligatoria per legge, quella di Monte Muradu deve essere chiusa e messa in sicurezza, anche in questa vicenda prima o poi ne vedremo delle belle.

La soluzione ovvia rispetto ad un simile disastro, sarebbe il rispetto della legge Regionale e la nascita del Consorzio Provinciale unico che dovrebbe gestire il sistema e lo smaltimento dei rifiuti, invece ai “pasticcioni sciolti” viene assegnato un finanziamento totale di 42 mln di € per gestire un appalto per la costruzione di un nuovo inceneritore e la Regione difende il disastro, con i nostri soldi, dinnanzi al Tribunale Amministrativo Regionale e al Consiglio di Stato.

Pare che per il Consiglio di Stato abbiano ragione questi geni, però resta la questione iniziale sul silenzio, possibile che di fronte ad un pasticcio simile la Politica regionale non batta un colpo?

Avanzo un sospetto, sicuramente infondato, forse un appalto di 42 Milioni di fronte al reale costo di un moderno sistema per la gestione e il recupero dei materiali post consumo, al massimo altri 10 Milioni, giustifica questo silenzio?

Ecco perché i politici del Marghine stanno zitti

Sentite il frastuono?


 


 


 

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