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Chiusura della sede Inps di Macomer, Succu scrive al Presidente Pigliaru: "arrecherebbe un danno irreparabile a tutto il territorio della Sardegna Centrale"

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MACOMER. Una lettera in difesa della sede Inps di Macomer è stata inviata nella mattinata di ieri al presidente della regione Francesco Pigliaru e al presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau: a scriverla è il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, ma il testo è frutto anche del contributo diretto di Gianfranco Congiu, capogruppo di maggioranza in consiglio, e di Giuseppe Ledda, rappresentante delle minoranze espressione dell'assemblea cittadina.

Un documento unitario dunque, che supera le radicate divisioni politiche della città in nome di un obiettivo importante: evitare che Macomer perda un ennesimo pezzo di Stato.

Il rischio della chiusura della sede macomerese dell'Inps è infatti reale, visto che il piano nazionale di razionalizzazione della spesa individua come improduttive tutte quelle agenzie con un bacino di utenza inferiore a 60 mila abitanti e con meno di 10 dipendenti.

Numeri di fronte ai quali chiaramente il territorio non può competere: «una riorganizzazione calata dall'alto senza uno studio approfondito del suo impatto nelle diverse realtà regionali – tuona il sindaco nelle argomentazioni contenute nella lettera – non si tiene minimamente conto delle specificità della nostra Isola, del sistema insediativo debole che la caratterizza, degli squilibri tra le diverse zone, del sistema di trasporti obsoleto ed inadeguato alle esigenze del territorio, di un indice di vecchiaia della popolazione residente molto più elevato rispetto al resto d'Italia, di un numero rilevante di famiglie in gravi condizioni economiche ed a rischio esclusione sociale e di un elevato tasso di disoccupazione».

La chiusura della sede Inps sarebbe solo l'ultima di una lunga serie di arretramenti da parte dello Stato subiti da una comunità che si è vista sottrarre, nel breve arco di tempo di pochi anni, gli Uffici Giudiziari, la Polizia Ferroviaria, il Carcere Mandamentale e la Guardia di Finanza.

Come può una città che tenta faticosamente di non soccombere, resistere di fronte a continue dismissioni e disimpegni?

Eppure l'amministrazione comunale si era persino fatta carico di concedere gratuitamente gli spazi di un locale di proprietà pubblica per garantire la permanenza dell'istituto.

«La chiusura degli uffici di Macomer arrecherebbe un danno irreparabile a tutto il territorio della Sardegna Centrale, contribuendo in modo inesorabile al suo spopolamento – scrive ancora il sindaco Succu – le persone anziane avrebbero molte difficoltà a raggiungere la sede di Nuoro per sbrigare le pratiche e il danno sarebbe ancora più grave considerato che attualmente l'istituto previdenziale, oltre ad occuparsi di pensioni, disoccupazioni e ammortizzatori sociali, gestisce insieme alle amministrazioni il reddito di inclusione sociale, essendo l'ente beneficiario per il 2018 e quindi quello titolato a selezionare i beneficiari».

Con l'argomentato documento, il Sindaco Succu, facendosi portavoce del territorio, chiede alla Regione di avviare un dialogo con i livelli governativi e ministeriali affinché il piano di riorganizzazione venga rivisto e rimodulato in base alle specificità territoriali.

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