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CPR Macomer, ad un passo dalla sottoscrizione del Patto per la Sicurezza: ecco le novità

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La sottoscrizione del Patto per la Sicurezza che riguarda la Sardegna sarebbe vicinissima: la notizia, trapelata nelle scorse ore ma non ancora ufficializzata, vedrebbe a breve la convocazione di un incontro a Roma con il Ministro Marco Minniti.

Nel pacchetto complessivo rientra anche il Patto che riguarda la città di Macomer e il Marghine, legato a doppio filo all'apertura del Centro regionale di permanenza e rimpatri per migranti da realizzarsi nell'ex carcere mandamentale di Bonu Trau.

Sembra dunque concretizzarsi l'accordo siglato il 18 Gennaio scorso tra il capo del Viminale Minniti e il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu nell'incontro riservato tenutosi in Prefettura a Nuoro, nel quale i due esponenti istituzionali avevano mostrato una sorprendente intesa sulle azioni e gli obiettivi da raggiungere.

Nonostante il riserbo, a trapelare è anche un dato nuovo, che ridimensiona l'entità numerica degli ospiti che il CPR potrà ospitare: se il mese scorso si parlava di un numero che oscillava tra i 150 e i 200 migranti, oggi pare ci si possa fermare sui 100, in linea dunque con la capacità della struttura nella sua ex funzione di carcere.

«Il Centro regionale ospiterà prevalentemente i migranti che sbarcano direttamente nelle coste sarde, ma anche quei migranti irregolari che non hanno titolo per rimanere in Sardegna – precisa Antonio Succu - sarà dunque un forte deterrente contro i migranti illegali».

Se la funzione del Centro di Permanenza Rimpatri di prossima apertura in città è ovviamente in linea e rientra nel quadro delle strategie di azione che il Governo Nazionale ha ideato per affrontare il complesso ed epocale fenomeno dei flussi migratori, la contropartita deve essere all'altezza dello sforzo fatto dall'amministrazione macomerese, resasi certo disponibile a fare la sua parte in un piano di gestione che affida a ciascun territorio regionale un pezzo di responsabilità, ma anche fattasi portavoce di richieste di garanzie adeguate alla situazione e di rafforzamento dei presidi statali.

In questo quadro rientrano anzitutto l'adeguamento della presenza delle forze dell'ordine e il rafforzamento della rete di videosorveglianza non solo nell'area urbana nella quale ricade il Cpr, ma anche in tutti gli snodi strategici e nevralgici del territorio.

«Abbiamo chiesto interventi infrastrutturali riguardanti non solo la videosorveglianza, ma anche il potenziamento dell'illuminazione pubblica nell'area e nel quartiere che ospita l'ex carcere - sottolinea il primo cittadino di Macomer, che annuncia anche che è in corso una discussione per costituire un nuovo organismo di controllo ad hoc finalizzato al monitoraggio delle attività del Cpr del quale faranno parte le rappresentanze della Prefettura, della Regione e dello stesso Comune di Macomer. 

Non solo, perché il Sindaco Succu si sbilancia almeno su una questione: «mi risulta – dichiara - che il Comando Generale della Guardia di Finanza abbia espresso parere favorevole alla riapertura della Caserma di Macomer».

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