Partecipa a IlMarghine.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Da Aprile senza i prodotti per l'insufficienza renale: all'Ospedaletto di Macomer pazienti senza terapia

Condividi su:

 

MACOMER. Da due mesi nella farmacia dell'ospedaletto di Macomer è impossibile trovare i prodotti alimentari specifici riservati a chi soffre di insufficienza renale: è dal mese di Aprile che la figlia di un ammalato macomerese sottoposto ad alimentazione aproteica si reca, fin'ora senza risultato, ogni Lunedì presso la struttura di Nuraghe Ruiu per verificare se il pane, la pasta e le fette biscottate che fanno parte della terapia prescritta al genitore siano finalmente disponibili.

Quello che inizialmente sembrava un semplice ritardo sembra assumere ora un carattere differente: «dopo aver interpellato i responsabili sanitari – racconta Rosanna Nappo – mi è stato riferito che si è verificato un errore nella programmazione degli ordini annuali da parte della farmacia del distretto di Macomer. Il problema è che quel tipo di prodotti alimentari non si trovano nelle farmacie standard ed è praticamente impossibile reperirle sul mercato, per cui mio padre ha interrotto da settimane la loro somministrazione, con tutte le implicazioni del caso».

I prodotti alimentari fanno parte di una vera e propria terapia, irrinunciabile per il paziente affetto da insufficienza renale: «la patologia di cui soffre mio padre – ci dice la figlia – è allo stadio che precede la dialisi e non ha una soluzione. Quel tipo di alimentazione viene considerata alla stregua di un farmaco salvavita, perché consente di stabilizzare i valori del paziente e di non aggravarne la condizione: per questa ragione il sistema sanitario dovrebbe garantirne la continuità. Se non è così, ce lo dicano».

Dopo numerose sollecitazioni, compresa l'ipotesi di chiedere ad altre farmacie ospedaliere dell'Isola di anticipare una quantità del bene, alla fine la signora Rosanna ha ottenuto un'informazione preziosa: esiste una farmacia online dove si possono acquistare queste tipologie di prodotti. E qui viene il bello: «un kg di pane costa 33 euro – racconta ancora – una cifra che non tutti gli ammalati possono permettersi di spendere. Oltre il grave disservizio che ci troviamo ad affrontare, con la difficoltà di nutrire in modo adeguato chi è ammalato, si pone anche il problema da un punto di vista economico, perché non tutti sono in grado di far fronte a queste ulteriori spese».

I pazienti con questa patologia seguiti nel distretto di Macomer dovrebbero essere circa un centinaio.

 

 

Condividi su:

Seguici su Facebook