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CPR Macomer, il Ministro Salvini commenta le scritte ma sorvola sul merito

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Con un commento sui Social di Matteo Salvini la città di Macomer si è ritrovata catapultata a livello nazionale: le scritte comparse nei giorni scorsi su un muro di fronte alla Chiesa di Santa Maria "Cpr lager”, “fuoco a Cpr e frontiere", “vendicare le morti in mare” e via discorrendo, sono finite all'attenzione del Ministro degli Interni.

«Nessuna minaccia potrà fermare difesa dei confini e rimpatri dei clandestini, la musica è cambiata!» - ha scritto il leader leghista rilanciando la notizia che arrivava dal centro Sardegna, da quella città da mesi divisa sulla realizzazione di un Centro di Permanenza e Rimpatri per migranti irregolari.

"Queste scritte sono frutto dell'ignoranza e della disinformazione, spesso strumentale, della politica – aveva commentato a caldo il Sindaco di Macomer Antonio Succu, uomo politico che si è molto speso per spiegare la bontà del progetto e contemporaneamente per ottenere dal Ministero (allora a guida Minniti) le contropartite adeguate per la città e per il territorio -. il Cpr rappresenta oggi il solo strumento per difendere la Sardegna dagli sbarchi diretti e dalla presenza di clandestini nel territorio" – aveva chiarito Succu senza tentennamenti.

Chissà invece se il Ministro Salvini, nella martellante frenesia comunicativa quotidiana a suon di post, si è soffermato nella lettura della notizia nella sua interezza o se gli sia sfuggito il fatto che si dava conto appunto anche delle frasi che esprimevano contrarietà all'apertura del CPR di Macomer, argomento politico non certo indifferente per il suo movimento e per i suoi elettori.

Nel commentare le scritte comparse a Macomer, portando tra l'altro il caso all'attenzione nazionale, Matteo Salvini si è invece ben guardato dall'esprimersi nel merito del progetto che riguarda la città e quindi dal prendere una posizione precisa sull'apertura o meno della contestata struttura del CPR macomerese: tanto che la notizia, ripresa da IlGiornale.it, è data monca, come se il merito della questione, ossia la costruzione del Centro per i Rimpatri in città, non ne fosse in realtà il fulcro.

Eppure, sul territorio, la Lega di Salvini la propria contrarietà al progetto l'ha espressa eccome, persino di recente, con un pungente documento politico firmato dal Coordinatore della sezione centro-nord Sardegna Giovanni Nurra, che metteva in discussione l'esigenza stessa dell'apertura del centro argomentandola proprio con la nuova strategia messa in campo dal Governo nazionale a trazione salviniana: «dal momento che la strategia politica adottata dal neo Ministro dell’Interno Matteo Salvini sull’immigrazione, volta alla chiusura dei porti italiani, dovrebbe impedire l’approdo di profughi sulle nostre coste, verrebbe a cadere la principale giustificazione, ossia quella di costituire un deterrente per gli sbarchi di clandestini, sulla necessità di attivare il CPR a tutti i costi» - si leggeva nell'intervento.

Ora quest'ultima posizione sembra stonare, visto che ad oggi il Ministero guidato da Matteo Salvini non pare intenzionato, all'evidenza dei fatti (in primiss la Conferenza di Servizi), a modificare il Piano predisposto dall'ex Ministro Marco Minniti all'interno del quale è calato il progetto macomerese.

 

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