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Fondo Imu-Tasi, interviene il Parlamentare del M5S Alberto Manca: "altro che tagli, la legge di bilancio lo reintroduce"

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MACOMER. Arriva a stretto giro la risposta del rappresentante sardo in Parlamento in quota Movimento 5 Stelle Alberto Manca sul caso sollevato dall'Amministrazione Comunale di Macomer sul taglio dei contributi IMU-TASI ai Comuni contenuto nella Legge Finanziaria approvata il 31 Dicembre dal Parlamento italiano. Secondo il parlamentare M5S non si tratterebbe di un taglio, ma di un ripristino del fondo

Di seguito, integralmente, il comunicato stampa a firma di Alberto Manca: 

"Il Sindaco Succu e i suoi alfieri farebbero bene a studiare approfonditamente le carte e a fare un sano esercizio di onestà intellettuale.

Nelle loro polemiche -palesemente strumentali- omettono infatti di dire che, per il 2019 e gli anni a venire, prima della manovra del cambiamento le risorse destinate al “fondo di compensazione Imu-Tasi” erano pari a zero.

Tale fondo risultava di fatto estinto per il 2019, dopo essere stato istituito nel 2014 ed aver subito una riduzione progressiva, di oltre il 50% fino al 2018, ultimo anno per cui era stato previsto dai precedenti governi.

Vorrei sottolineare che non si ha memoria di alcuna levata di scudi del sindaco Succu per lamentare i veri tagli subiti dal fondo in questione nel corso degli anni precedenti. Forse perché attuati da un governo allora considerato ''amico'' tanto dallo stesso Succu, quanto e soprattutto dal suo leader Maninchedda, nonostante quest'ultimo sia attualmente impegnato in un temerario ed improbabile tentativo di smarcamento dalle politiche messe in atto dal partito democratico.

In questo contesto, appare singolare e per certi versi assurdo dover assistere a tali attacchi al nostro operato, evidentemente eseguiti sotto dettatura del leader del Partito dei Sardi. Poiché niente era stato disposto per l'anno corrente e per il futuro da chi ci ha preceduti, dovrebbe allora essere oggetto di unanime plauso il fatto che, con la manovra appena approvata, tale fondo sia stato finanziato per 190 milioni di euro annui dal 2019 fino ad arrivare al 2033. Pertanto non è onesto parlare di taglio del fondo, bensì si dovrebbe parlare di ripristino dello stesso per ben 15 annualità.

La giunta Macomerese si assuma le proprie responsabilità o trovi altri capi espiatori per giustificare di fronte ai suoi cittadini le conseguenze di una programmazione avventata: non si riesce capire come abbia potuto pianificare i supposti investimenti facendo solo ipotetico affidamento su un finanziamento statale che, sulla base di quanto disposto dalla precedente legge di bilancio targata PD, non sarebbe esistito per l'anno 2019.

Le dichiarazioni sul reddito di cittadinanza rivelano la natura intenzionalmente denigratoria di tali attacchi: essendo ormai assodato che l'erogazione della misura sarà subordinata alla sussistenza di stringenti presupposti -tra i quali la disponibilità a prestare lavori di pubblica utilità e a partecipare a specifici corsi di formazione o riqualificazione- parlare ancora di persone che vengono pagate per stare sul divano è un'offesa non tanto verso chi ha (orgogliosamente) istituito tale misura di giustizia sociale, bensì nei confronti di coloro i quali -versando in condizioni di indigenza o preoccupante precariato- ne beneficeranno. E potranno grazie a ciò rimettersi attivamente in gioco nel mondo del lavoro, dopo essere stati per anni abbandonati dallo Stato.

I dati dimostrano che la nostra manovra porta più risorse per i diritti sociali, la famiglia, la ricerca e la scuola, la previdenza, l'ordine pubblico. Tutti aspetti per i quali anche i comuni, se saranno in grado di svolgere adeguatamente i loro compiti, potranno trarre importanti benefici".

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