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BORORE. “125 anni di Bocce a Borore”: domani il gran finale della manifestazione sportiva

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BORORE. Si concluderà domani, Domenica 8 Settembre, la gara regionale “125 anni di Bocce a Borore”.

Con l'appuntamento alle ore 9.30 presso il bocciodromo comunale, si chiuderà una manifestazione sportiva che ha voluto farsi itinerante organizzando tappe distribuite tra Cagliari, Sarroch, Serramanna, Sassari, Ittiri, Oristano, Simaxis e Ghilarza e coinvolgendo più di 140 partecipanti.

Con 19 gironi per categoria, di cui 5 di categoria A, 8 gironi di categoria B, 6 gironi di categoria C e l'importante e qualificata presenza, fra i partecipanti, dei più quotati bocciofili sardi in attività, la manifestazione ha riportato a Borore, e nel centro Sardegna più in generale, gare di assoluto livello regionale di una pratica sportiva sempre più diffusa in diversi centri dell’Isola.

Il Trofeo 125 Anni di Bocce a Borore – fanno sapere gli organizzatori - vuole anche onorare la storica presenza del Circolo Bocciofilo a Borore e, soprattutto, la sua notevole e consolidata attività sportiva e sociale nel paese, come documentato dalla ricerca storica condotta dal Cav. Francesco Piras (già presidente nei primi anni ’90 del Circolo Bocciofilo) e dal Prof. Andrea Muroni, che prende avvio a fine del 1800 anche per la presenza nel paese di lavoratori del continente impegnati nella costruzione della linea ferroviaria Cagliari – Sassari che attraversa anche Borore”.

Di seguito, uno stralcio della ricerca storica:

                                                            La storia delle bocce a Borore

Il gioco delle bocce risale ad epoche antichissime. Sembrerebbe che i primi a praticarlo siano stati gli egizi. Dall’Egitto passò nella Grecia, dove i medici Ippocrate e Galeno lo consigliavano come esercizio fortificatore. In seguito esso fu praticato dai Romani. Nel Medioevo si diffuse rapidamente in tutta Europa ma fu proibito dalla maggior parte dei principi regnanti perché distraeva il popolo da occupazioni produttive e dalla attività attinente alla difesa del regno. Secondo le risultanze di un’accurata indagine la pratica delle bocce a Borore risale ad oltre un secolo e veniva praticata da gruppi occasionali e spontanei in quanto a quei tempi non esisteva associazionismo ufficializzato.

E’ dato certo e documentato che, originariamente, in Borore, il gioco delle bocce veniva svolto nelle pubbliche vie polverose (si era ben lontani dal parlare di campi regolamentari ) da persone che si riunivano appositamente ed usavano bocce in pietra prima e in legno poi. E’ ipotesi attendibile che il gioco delle bocce sia stato importato a Borore da giovani del luogo che si erano recati nella penisola per prestare il servizio militare (il servizio di leva, specialmente dopo la proclamazione del Regno d’Italia, si protraeva per diversi anni).

E’ razionale ipotizzare, parimenti, che tale sport sia stato diffuso nel paese dagli operai provenienti dalla Penisola e che si stabilirono in Borore durante la costruzione delle Ferrovie dello Stato, intorno agli anni 1880. Durante la guerra 1915-1918, il gioco delle bocce veniva praticato anche dai confinati politici austriaci di stanza a Borore. Si può affermare con certezza che tale pratica sportiva, con opportuni regolamenti, sia stata introdotta a Borore negli anni dal 1880 al 1890 (ulteriori approfondimenti e verifiche hanno consentito di individuare gli anni 1893/1894 come quelli di avvio ufficiale, a Borore, di detta pratica sportiva) e praticata in un campo costruito dai coniugi Usai Raimondo Costantino Maria e Cabula Francesca entrambi originari di Bosa e trasferitisi a Borore alla fine del 1870 (infatti il primo dei loro figli, Salvatorico, nacque in Borore nel 1879). Il campo da gioco venne ricavato in uno spazio adiacente alla bettola, messa su dai due coniugi bosani e conosciuta con l’appellativo di “su Zilleri de tia Zisca Cabula”, ubicato nella via Eleonora. La signora Francesca Cabula si spense a Borore il 19 marzo 1924 all’età di 66 anni.

In seguito il gioco delle bocce continuò ad essere praticato nei circoli regolarmente costituiti e cioè: nella sede del primo dopolavoro, in locali di Daniele Muroni, ubicati nella via Roma; nel dopolavoro funzionante poi in piazza Unità d’Italia, nei locali della famiglia Delogu; in un cortile di via Lussorio Cau, nella via Regina Margherita; in tempi più recenti nel circolo di via Cavallotti ed attualmente nel bocciodromo comunale coperto, in piazza Sardegna. Stando alla tradizione orale, diversi anziani del paese confermano di aver sempre conosciuto il gioco delle bocce sia da quando erano ragazzi e di aver sentito dire, da persone più anziane di loro, che tale gioco in Borore era praticato da epoche lontane. Purtroppo il carteggio risalente agli anni del secondo conflitto mondiale è andato completamente distrutto.

A decorrere dagli anni post-bellici, alla presidenza del Circolo Bocciofilo si sono succeduti Gavino Parco, Marino Ibba, Antonio Contini, Lussorio Muroni, Mario Piras, Isidoro Dedola, Francesco Piras, Francesco Pes, Lussorio Trazzi, Salvatore Deriu, Sebastiano Schintu e, attualmente, Salvatore Ghisu. L’ASD Bocciofila Marghine è iscritta alla F.I.B. Sardegna, Sezione Raffa , affiliata al CONI, e conta oltre 80 soci.

*Ricerca storica a cura del Cav. Francesco Piras e del Prof. Andrea Muroni

 

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