Partecipa a IlMarghine.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Allarme della Coldiretti: "a rischio decine di milioni di euro di premi comunitari"

Entro il 31 dicembre occorre registrare singolarmente i propri capi ovini e caprini nella Banca dati nazionale.

Condividi su:

Il rischio è concreto: i pastori sardi potrebbero perdere decine di milioni di euro di fondi comunitari se entro il 31 dicembre non registrano singolarmente i propri capi ovini e caprini nella Banca dati nazionale.

Per l'Unione europea, infatti, da quest'anno non sono ammissibili i capi inseriti in domanda che non siano stati registrati. E' uno dei punti fondamentali del nuovo programma di miglioramento ed efficientamento per il controllo dei pagamenti alle imprese agricole con il quale obbligano gli Stati ad istituire e rendere operativo un sistema integrato di gestione e di controllo. 

Siamo seriamente preoccupati – dice il presidente regionale della Coldiretti Battista Cualbu – perchè a 30 giorni dalla scadenza dei termini, inframmezzate pure dalle feste natalizie, mancano ancora da registrare oltre un milione di capi. Questa mattina abbiamo comunicato questo pericolo al presidente della Giunta e agli assessori alla Sanità e all'Agricoltura, ai quali abbiamo inviato una lettera affinché si attivi immediatamente un sistema di coordinamento che sensibilizzi tutti i pastori a recarsi alla Asl e nelle sedi delle Associazioni provinciale allevatori (Apa) per adempiere alle nuove direttive. Sarebbe imperdonabile per tutti perdere solo un euro per una formalità”.

Ci si deve attivare immediatamente – continua il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – serve un coordinamento di emergenza tra i due assessorati interessati e una martellante campagna di sensibilizzazione per gli allevatori. Ad oggi non c'è all'orizzonte alcuna deroga su cui cullarci, per questo occorre concentrare tutte le forze per registrare tutti i capi sia ovini che caprini entro il 31 dicembre come previsto dal decreto del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali n. 1922 del 20 marzo 2015, in cui ci dice inequivocabilmente che questo adempimento è condizione obbligatoria per poter usufruire del sostegno accoppiato e delle misure dello sviluppo rurale”. 

Con i nostri uffici nel territorio stiamo facendo il possibile per informare i pastori – spiega Battista Cualbu - dove ci è possibile stiamo anche caricando qualche capo, o comunque indicando le sedi, Asl e Apa, che possono fungere da supporto. Non è questo il tempo delle polemiche ma solo del lavoro; un lavoro che ci deve vedere tutti in campo per cercare di centrare un obiettivo che sta diventando sempre più difficile da raggiungere in queste condizioni, per questo abbiamo chiesto alla Regione di attivare immediatamente un'azione di coordinamento tra tutti gli attori in campo”.  

Condividi su:

Seguici su Facebook