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"I Macomeresi sono i contribuenti più tartassati a livello regionale" : le Minoranze di Macomer all'attacco sui Tributi Locali

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L’approvazione entro il 31 marzo del bilancio di previsione 2017 costituisce un importante banco di prova per correggere le scelte in materia di tributi locali portate avanti dalla Maggioranza,  che hanno contribuito ad aggravare non poco le condizioni di vita dei cittadini, causando un avvitamento della crisi e favorendo lo spopolamento della Città, ormai prossima a scendere sotto la soglia critica dei diecimila abitanti. Su questo tema abbiamo condotto in questi anni una dura battaglia per contrastare una politica di costante inasprimento fiscale che ha trasformato i Macomeresi nei contribuenti più tartassati a livello regionale.

Vediamo in concreto cosa è accaduto: l’addizionale IRPEF tra il 2013 ed il 2014 ha subito un aumento del 162%, confermato anche negli anni 2015 e 2016, con il gettito annuo che è passato da 281.000 euro nel 2013 a 738.000 euro negli anni successivi.

La  TASI (Tassa sui servizi indivisibili)  fin dalla sua istituzione avvenuta nell’anno 2015, viene applicata nell’aliquota massima consentita dalla legge, nonostante i servizi che essa finanzia, come le manutenzioni stradali, l’illuminazione pubblica, il verde urbano versino in condizioni di assoluto degrado.

Per quanto riguarda la TARI (Tassa sui Rifiuti), nel 2015 e soprattutto nel 2016, si è verificato un fatto sconcertante: attraverso la sopravvalutazione dei costi, il Comune  ha costretto i cittadini a pagare ben più del costo del servizio, nonostante questo non sia consentito dalla legge. Si tratta di circa 130.000 euro nel 2015 e di ben 257.500 euro per il 2016. Su questo tema abbiamo condotto in Consiglio una battaglia durissima, prima in sede di esame del Piano Finanziario della TARI 2016 e poi nel novembre scorso con la presentazione di un apposito emendamento che - sulla base di dati ormai certi e consolidati - tendeva a ridurre la previsione dei costi di smaltimento dal valore gonfiato dalla Giunta Succu di €. 657.500 al valore più realistico di 400.000 euro, grazie alla diminuzione della tariffa di smaltimento del secco ed all’incremento della raccolta differenziata, con l’obbiettivo di  alleggerire già dallo scorso anno la TARI.

 Questa nostra proposta venne respinta dalla maggioranza, con la scusa che le previsioni erano quelle e che non potevano essere riviste, trattandosi di stime prudenziali. I dati su cui si sta predisponendo il Piano finanziario della TARI per il 2017, ci danno clamorosamente ragione,in quanto i costi del 2016 (che si prendono come base per il 2017) vengono quantificati in €. 401.253,41 confermando in pieno la nostra stima e smascherando il sovradimensionamento fatto dalla Giunta Succu. Ma c’è di più: l’altra voce che noi indicavamo come sottostimata, vale a dire le entrate dai Consorzi di filiera per la vendita di carta e plastica  - che è a vantaggio dei cittadini in quanto va in detrazione della tariffa -  è risultata a consuntivo pari 106.000 euro, mentre era stata conteggiata soltanto per 33.000 euro.

In sostanza la giunta Succu nel 2016 con la TARI ha fatto sborsare in più ai contribuenti  257.000 per maggiori costi e 73.000 euro di minori ricavi, per un totale di 330.000 euro. Ora, un minimo di buonsenso, di giustizia, oltre che il rispetto della legge che vieta di far pagare ai contribuenti più del costo effettivo del servizio, vorrebbe che la Giunta Succu – come si era impegnata a fare nel momento in cui respinse il ns. emendamento – restituisse questo extra prelievo, mettendolo in detrazione di quanto dovremo pagare  con la TARI 2017, ma di questo non vi è traccia nello schema del Piano Finanziario e di bilancio di previsione predisposto dalla Giunta. Proseguiremo la ns. battaglia su questa doverosa restituzione, incalzando con ogni mezzo la Giunta Succu, a partire dalle delibere  che dovranno passare entro marzo all’esame del Consiglio comunale.

Prendiamo comunque atto con soddisfazione che la ns. dura lotta un primo importante risultato lo ha prodotto, in quanto la stima dei costi formulata nel Piano finanziario TARI 2017 stavolta è basata su dati non campati in aria come nel 2015  e 2016, ma più realistici, anche se ancora un po’ sovrastimati rispetto alla dinamica che si può ipotizzare nell’anno in corso. Ciò consente di ridurre la previsione del costo generale del servizio dagli €. 2.176.713 ai €. 1.805.361 del 2017, con una riduzione di 370.000 euro. Ciò  permetterà un significativo abbassamento delle tariffe che però non deve essere utilizzato strumentalmente per far passare in cavalleria i 330.000 euro pagati in più nel 2016 e che devono essere recuperati con un ulteriore beneficio sulla TARI 2017.

C’è inoltre da dire che i benefici sulle tariffe potevano essere ancora più significativi, se fosse stato  raggiunto l’obbiettivo del 75% di raccolta differenziata previsto nel contratto di servizio stipulato con la CICLAT ed il cui mancato conseguimento è causa di risoluzione del contratto. Nonostante l’impegno dei cittadini, le carenze organizzative della CICLAT e le sue inadempienze contrattuali hanno fatto sì che nel 2016 la raccolta differenziata si sia attestata al 64,6%  e questo avrà conseguenze molto negative in termini di mancata premialità. La nuova disciplina introdotta a novembre 2016 dalla Regione prevede infatti che sotto il 70% non si acquisisce alcun vantaggio, mentre se si fosse superata nel 2016 tale percentuale, la tariffa di smaltimento del secco indifferenziato avrebbe avuto per l’anno 2017 una riduzione del 25%. Su questo argomento ci ripromettiamo di tornare a breve con altre iniziative.

Riprendiamo la questione dell’addizionale IRPEF per rammentare che l’aumento del 162% introdotto nel 2014 con un emendamento dell’allora assessore Congiu, doveva durare solo tre anni in quanto era finalizzato a far fronte agli oneri pari a un milione di euro derivanti dalle sentenze per gli espropri degli anni ’70. Il Consiglio comunale aveva inizialmente deliberato di coprire tali oneri con la contrazione  di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, ma la Giunta Succu non era stata capace di completare tale operazione ed alla fine decise di aumentare in maniera spropositata l’addizionale IRPEF, soprattutto a carico delle fasce più basse di reddito. Tale salasso tuttavia doveva esaurirsi nel 2016, avendo prodotto nel triennio entrate aggiuntive per 1.400.000 euro, ben più del milione dovuto per le sentenze. Troviamo semplicemente scandaloso che la Giunta Succu ora riproponga l’aumento dell’addizionale anche per il triennio 2017/2019, violando gli impegni assunti. La modestissima riduzione delle aliquote di circa il 5% con un minor gettito di €.  36.000 all’anno, rispetto all’aumento del 162% introdotto nel 2014 ed al conseguente extra gettito annuale  di €. 457.000, costituisce un’ulteriore presa in giro per i contribuenti ed il tentativo della Giunta Succu di mascherare le proprie responsabilità. Faremo ogni sforzo per indurre il Consiglio comunale a modificare questo insano proposito che rompe in modo insanabile il rapporto di lealtà che deve intercorrere tra l’amministrazione comunale ed i contribuenti.

 

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