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Vetro e lattine da Macomer a Macchiareddu, l'Assessore Rubattu: “i costi di trasporto non sono a carico del Comune”. E ammette: “paghiamo un gap”

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MACOMER. «Paghiamo un gap, quello di non essere un polo di eccellenza del riciclo»: così dichiara l'assessore con delega all'ambiente del Comune di Macomer Adrea Rubattu, al quale abbiamo chiesto di commentare la necessità di trasportare per mezza Sardegna le frazioni valorizzabili provenienti dalla raccolta differenziata della città.

Nei giorni scorsi infatti abbiamo dato conto della decisione del Comune di Macomer di accettare l'offerta più vantaggiosa tra le varie presentate per l'acquisto del vetro e delle lattine da riciclare: ad avanzarla, la società cooperativa Eco San Sperate, che ha proposto di pagare 22 euro più Iva ogni tonnellata di materiale differenziato e conferito nella sua piattaforma di Macchiareddu.

Andrea Rubattu ci tiene azitutto a sottolineare che l'ente pubblico ha agito seguendo il principio dell'economicità e che si sta lavorando per valorizzare al massimo tutte le frazioni recuperate e venderle sul Mercato al prezzo più alto.

L'assessore si sofferma anche sull'aspetto del trasporto della merce, per specificare che il servizio è compreso tra quelli garantiti dalla società che ha vinto l'appalto della raccolta differenziata (la Ciclat Ambiente) ed è indicato nel relativo capitolato: «il trasporto – ci dice – è garantito per un numero fisso all'anno. Solo in caso di viaggi eccezionali vi sarà un costo aggiuntivo». Non nasconde però l'antieconomicità dell'operazione almeno da un punto di vista ambientale, visto che il vetro e le lattine saranno trasportate su gomma per un viaggio di circa 150 chilometri.

La nuova destinazione delle frazioni valorizzabili ha fatto inoltre emergere ancora una volta la falla del sistema di gestione dei rifiuti esistente nella piattaforma di Tossilo, dove inutilizzata giace una sezione per la selezione meccanica degli imballaggi che avrebbe dovuto separare plastica, alluminio e materiali ferrosi. Mai entrata in funzione, la piattaforma è stata ultimata nel 2014 grazie ad un finanziamento regionale che ammonta ad un milione di euro circa: «sono tanti soldi – dice l'assessore Rubattu – ed è assurdo che quell'investimento venga lasciato all'obsolescenza. Sono convinto che il Consorzio Industriale di Tossilo debba fare ogni sforzo possibile per mettere in funzione i macchinari. So che mancano degli adeguamenti tecnici, ma è necessario lavorare per mettere un tassello in una nuova direzione: Tossilo non può essere solo la ciminiera, dobbiamo trasformarlo in una vera piattaforma per il riciclo. Questo è il mio obiettivo da amministratore comunale, creare le condizioni affinché si producano posti di lavoro dalla filiera della valorizzazione dei materiali».

Secondo l'assessore Rubattu, la politica deve fare i passaggi necessari per abbandonare gradualmente la pratica dell'incenerimento e per farlo occorre puntare proprio sulle piattaforme di selezione: «la politica spesso si rifugia nelle soluzioni immediate, io credo invece che su un tema importante e complesso come quello della gestione dei rifiuti sia necessaria una visione, un sogno più grande. Dobbiamo rimettere questo argomento al centro del dibattito».

Sulla stessa linea anche le dichiarazioni rese dal sindaco di Macomer Antonio Succu, che ha ribadito che si lavora per vendere i materiali da riciclo al presso migliore possibile: «lo scorso anno, grazie al recupero delle diverse frazioni, abbiamo potuto abbattere la TARI, la tassa sui rifiuti, del 14,8%. Crediamo in questa linea e puntiamo ad ampliare e migliorare il servizio. Su Tossilo, credo che occorrano degli aggiornamenti, perché il sistema deve essere competitivo. Noi puntiamo ad avere una vera piattaforma per il riciclo, questo abbiamo chiesto alla Regione e questo cercheremo di realizzare».

 

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