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Silanus.“L'epoca dei Podestà è tramontata”: il gruppo di minoranza attacca il Sindaco Arca

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SILANUS. Riceviamo e pubblichiamo integralmente di seguito la nota stampa del gruppo della Minoranza consiliare Liberamente di Silanus: 

 

“… noi, gruppo di maggioranza, siamo fermamente convinti che possiamo governare al meglio il nostro paese, ma per farlo, oltre la necessaria e preziosa collaborazione della minoranza, riteniamo siano essenziali l’aiuto e la collaborazione di tutti”.

Questo è l’incipit delle dichiarazioni programmatiche lette e scandite dal neo Sindaco, nel corso della prima vera riunione del Consiglio Comunale dall’insediamento, l’undici novembre del 2016.

Parole e propositi attentamente ponderati e distillati dopo una lunga gestazione, arrivati a diversi mesi dall’insediamento, non potevano farci sospettare che quelle fossero solo mere frasi di circostanza, magari frutto di copia e incolla.

Premesse che, peraltro, non riguardavano solo il valore e la funzione da riconoscere alla minoranza, poiché nel resto delle dichiarazioni si prospettavano momenti di coinvolgimento, stimolo, ascolto e confronto con tutta la popolazione, tali da far intravedere una stagione politico-amministrativa esemplare.

Messo nero su bianco:

“… per fare ciò, oltre a promuovere incontri ed assemblee per informare e trattare i temi di maggior importanza, vogliamo esaltare il ruolo di ogni singolo Consigliere Comunale, perché convinti che tutti loro, al pari della squadra di governo, indistintamente, rappresentino l’anello di congiunzione tra il Comune e la cittadinanza”.

Occorre riconoscere, ad onor del vero, che quelle cose scritte e lette in Consiglio, definite col termine sbarazzino “easy” (dall’inglese: “facili, semplici, calme, leggere”), altro non erano che frasi da cerimoniale: “insomma, non prendeteci troppo sul serio, scriviamo quello che si scrive in queste circostanze, ma poi faremo un po’ quel che ci pare”.

In queste condizioni anche il lavoro della minoranza è stato ed è tutt’altro che “easy”, per niente facile, semplice, calmo, leggero e per nulla sereno il clima instaurato dalla maggioranza.

Diverse volte abbiamo lamentato davanti al Consiglio Comunale le nostre difficoltà operative, ottenendo il silenzio perfetto da parte dei colleghi consiglieri di maggioranza, prontamente interpretato dalla reazione sguaiata e debordante del sindaco.

Una maggioranza consiliare passiva e silente e un sindaco che non riconosce valore alcuno alle prerogative della minoranza è una situazione obiettivamente scabrosa, specialmente perché il sindaco, investito anche del ruolo di presidente del consiglio, è tenuto a mediare, garantendo i diritti della minoranza, onde giungere tutte le volte che è possibile a deliberazioni condivise.

La prevaricazione sistematica, l’arroganza e l’ansia da prestazione da parte del nostro sindaco, oltre a rovinare il clima interno al consiglio comunale, rischia anche di pregiudicare i futuri rapporti personali oltre la durata del nostro mandato.

Facciamo appello al senso di responsabilità del sindaco, che è doppia rispetto a quella di tutti gli altri consiglieri, per scongiurare ulteriori divisioni, di cui in paese non si sente davvero il bisogno.

Detto questo, siamo ormai stufi delle sue continue interruzioni mentre facciamo i nostri interventi, siamo stufi di essere definiti maleducati o in malafede quando facciamo le nostre legittime osservazioni, siamo stufi di un sindaco che crede di essere contemporaneamente avvocato, pubblico ministero e giudice arbitro del bene e del male, siamo stufi delle sua intolleranza e delle sue filippiche arroganti.

Quanto siamo stufi lo abbiamo palesato anche nell’ultima seduta, quando il consigliere Tola, pesantemente apostrofato dal sindaco ha abbandonato l’aula consiliare. Circostanza riportata in maniera piuttosto edulcorata sui verbali. D’ora in poi lo faremo tutte le volte che verrà leso il nostro diritto di esprimere compiutamente e senza disturbi la nostra opinione, per quanto sgradita dalla maggioranza.

Eppure la nostra disponibilità a collaborare l’abbiamo sempre offerta, anche quando ripetutamente abbiamo richiesto l’istituzione delle commissioni, peraltro gratuite e previste dal regolamento. Quella sarebbe la sede adatta per discutere preventivamente, per esempio, come spendere i denari pubblici della intera comunità e non durante la riunione dei capi gruppo, come proposto e avvalorato in sede di consiglio comunale dalla maggioranza. La riunione dei capi gruppo serve per concordare l’ordine del giorno delle sedute di consiglio, non per anticiparne il dibattito o men che mai per esprimere le dichiarazioni di voto.

Ribadiremo fino alla fine il nostro diritto-dovere a ricevere nei tempi previsti dai regolamenti tutti i documenti necessari all’espletamento del nostro mandato in scienza e coscienza.

In vero, tutti gli uffici comunali si sono sempre dimostrati solerti ed esaustivi ad ogni nostra richiesta, salvo l’ufficio tecnico, che in più occasioni è stato evasivo e tutt’altro che collaborativo, quasi fossimo dei “rompiscatole”.

Com’è sicuramente noto anche a chi non si occupa di amministrazione, la minoranza non ha la possibilità di decidere come spendere i soldi comunali, né può dare indirizzi agli uffici, ma deve avere sempre garantito il diritto-dovere di controllare gli atti e di poter esprimere il suo giudizio previa consultazione dei documenti necessari.

Supponendo dunque, che i consiglieri di maggioranza, ratificando qualunque provvedimento venga portato in consiglio, abbiano potuto disporre della relativa documentazione, allo stesso modo pretendiamo di avere il medesimo diritto.

Questo poiché, rappresentando 4 silanesi su 10, abbiamo il dovere di rispondere al mandato di fiducia conferitoci.

Inutili pertanto risultano le basse insinuazioni rivolteci in maniera più o meno velata circa la nostra volontà di voler causare problemi a cittadini o gruppi, per puro ostruzionismo o per cattiveria.

Ancor più becera, in tal senso, l’insinuazione fatta della vicesindaca circa la nostra intenzione di voler penalizzare la categoria degli allevatori.

Consapevoli che certe insinuazioni qualifichino di più chi le fa, che chi le subisce, le rispediamo al mittente.

Così come rispediamo al mittente della vicesindaca, le allusioni mosse circa il disinteresse verso le attività socio-culturali del nostro paese, attribuendo pagelle di buoni e cattivi al nostro interno, fino a scadere nella denigrazione personale circa il nostro presunto auto-isolamento (sic!).

Sappia la vicesindaca che nonostante le sue premure e i suoi brutti voti, viviamo il nostro paese; manteniamo le nostre relazioni, ognuno di noi, ancor prima di essere consigliere comunale, è direttamente coinvolto nei vari sodalizi culturali, ricreativi, sportivi e del volontariato in genere, oltre agli hobby, alle passioni e alle relazioni sociali.
(Giusto a titolo di esempio, ricordiamo l’impegno profuso nel gestire le due Class Action in favore dei silanesi tartassati da Abbanoa).

Capiamo, anche se non ci piace, che in un mondo dove sta tornando in voga l’autoritarismo, la tentazione di praticarlo anche in un piccolo comune sia forte. Tuttavia, ricordiamo che l’epoca dei podestà è definitivamente tramontata.

Ci sarebbe anche da stigmatizzare l’uso disinvolto, personalistico e spesso fuori luogo degli account istituzionali del Comune sui Social Network, ma su questo capitolo ritorneremo più avanti.

Ciò è quanto ci sentiamo di rappresentare pubblicamente a sindaco, consiglio e popolazione, riservandoci di presentare ogni altra opportuna istanza nelle prossime sedute del Consiglio Comunale.

Silanus, 2 febbraio 2019

F.to A. Beccu, G.M. Cappai, M. Cossu, G.B. Tola

“LiberaMente Silanus”

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