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Ottana. Sulla centrale a carbone assemblea infuocata

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OTTANA. Grande partecipazione all'incontro organizzato dell'Amministrazione Comunale di Ottana per discutere del piano di riconversione a carbone dell'impianto di Ottana Energia.
Una sala, quella del centro Polifunzionale, stracolma di persone attente e preoccupate, provenienti da tutti i paesi del circondario, desiderose di comprendere il progetto del patron di Ottana Energia Paolo Clivati, le sue ricadute economiche, l'impatto ambientale e i rischi per la salute.
Ad aprire l'assemblea il Sindaco Gian Paolo Marras, che, con un intervento chiaro, essenziale ed incisivo, ha illustrato il suo punto di vista: «il progetto non è a favore del territorio, ma serve a garantire il regime di essenzialità ad un produttore di energia. Non ci sarà un occupato in più, nessun nuovo posto di lavoro. Perché si dovrebbe mettere a rischio la produzione dell'agroalimentare? Perché mettere a rischio il lavoro già esistente e la produzione dei pastori?».
Il Sindaco lavora affinché si facciano le bonifiche, per poter poi ripartire con una pagina nuova, includendo certamente anche l'industria, ma solo quella ecocompatibile. «Non c'è spazio per il carbone. Non c'è bisogno di tutta questa energia, e il nostro territorio non può pagare il costo di un'operazione che va ad esclusivo vantaggio di pochi».
L'intervento più atteso era quello del radiologo Vincenzo Migaleddu, che ha presentato la sua relazione sulla valutazione d'impatto ambientale, seguita in religioso silenzio da un pubblico interessato e partecipe. Una relazione che non lascia spazio a dubbi: il carbone è una fonte energetica del secolo scorso, una delle le più inquinanti tra tutte le fonti energetiche; può contenere fino a 150 volte il mercurio presente nell'olio combustibile. Nei fumi causati dalla combustione del carbone si trova materia particolata di vari diametri (PM10, PM 2,5. PM 0,1), per la quale i filtri sono completamente inefficaci, con crescente pericolosità per la salute.
Conoscere la relazione tra inquinamento e salute è indispensabile: studi recenti mettono bene in evidenza il rapporto tra l'esposizione al particolato (PM10 , PM2 5) e  l'incremento del rischio del tumore al polmone, in particolare dell'adenocarcinoma, che si è dimostrato essere direttamente collegato all'inquinamento.  
Ottana Energia sostiene che la nuova configurazione è progettata per non aumentare i valori di emissione rispetto a quelli attuali. Ma, sostiene Migaleddu, il carbone non ha un comportamento identico all'olio combustibile e affermare che il passaggio da 2 caldaie ad olio ad una a carbone dimezzi le emissioni è fuorviante. Inoltre non viene mai dichiarata la messa fuori uso della seconda caldaia. E ancora, sottolinea il radiologo, la rete di monitoraggio della qualità dell'aria, di competenza dell'ARPA Sardegna, con una sola centralina di rilevamento per tutta la piana di Ottana, è assolutamente insufficiente.
Criticità e inadeguatezze non condivise da Nicolino Pittalis, ex sindacalista della UIL, che con il suo intervento rigorosamente in limba, ha scatenato le reazioni stizzite di una platea davvero vivace, non disposta a retrocedere sul terreno della salute. L'ex sindacalista ha ricordato il benessere che l'industrializzazione ha portato il tutta la zona e ha ribadito la necessità vitale della produzione dell'energia per creare sviluppo e superare una condizione di assistenzialismo dovuta all'assenza del lavoro. Contestazioni alle quali non è sfuggito neanche il rappresentante della CGIL Sergio Zara, nelle cui parole si è condensata la posizione di tutti i sindacati, che appoggiano  il progetto di riconversione di Clivati nel tentativo di evitare lo smantellamento industriale della piana di Ottana, e che intendono la riconversione a carbone della centrale come un passaggio obbligato in attesa del gas metano.
Le possibili alternative invece sono state presentate da Manuel Floris, consulente energetico,che ha illustrato il progetto del solare termodinamico come opzione diversa rispetto al carbone, sottolineando comunque che il futuro è produrre energia in tanti modi differenti.
Tra i molti altri interventi, quello del Vicesindaco di Illorai, della Sindaca di Sarule Mariangela Barca, del direttore della Coldiretti Nuoro-Ogliastra Aldo Manunta, di Renzo Puggioni dell'AIEA e del Comitato dei Cittadini Liberi, tutti sulla stessa linea del Sindaco di Ottana, desiderosi di immaginare e progettare dal basso un'altra idea di sviluppo possibile per un territorio già provato da una esperienza di industrializzazione calata dall'alto.
Un'assemblea lunga, intensa, che si è conclusa alle 22 e non è riuscita ad evitare i momenti di tensione e di accesa contrapposizione, quale il diverbio tra alcuni lavoratori e il dirigente di Ottana Energia Giorgio Asunis, presente in sala, al quale è stata mossa l'accusa di un licenziamento ritenuto ingiustificato, da ascriversi, secondo quanto asserito dai contestatori, alla posizione assunta dalla Giunta Comunale in relazione al progetto Ottana Energia.

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