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Sant'Espedito: la storia di un Santo stanco di stare in soffitta e di 4 amiche guidate da tante "coincidenze" misteriose

di Annalisa Daga

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Accade a Sindia: dopo 50 anni in soffitta viene riscoperta la statua di Sant'Espedito risalente ai primi del '900.

Ad essere guidate verso lui da segni che solo ora sembrano collegati tra loro, quattro amiche del 1964, con storie differenti alle spalle, con scelte di vita comuni e diverse allo stesso tempo: mogli, madri, lavoratrici. Quattro donne che grazie alla tecnologia negli ultimi anni hanno ulteriormente rafforzato la loro amicizia nata sui banchi di scuola e intensificato i contatti, nonostante per molti anni abbiano seguito un percorso di vita autonomo e per due di loro lontano dal paese.

 

Le coincidenze non esistono afferma qualcuno, le nostre azioni sono sempre ispirate o guidate, ancor più nel momento in cui si decide di fidarsi e affidarsi, di pregare verso un santo che ispira sicurezza ma di cui si sa poco. Questa è l'incredibile storia di un santo poco conosciuto e dimenticato nella soffitta per 50 anni che probabilmente nessuno prima d'ora a Sindia aveva chiamato col suo giusto nome: Sant'Espedito appunto, un santo molto invocato soprattutto in Argentina ma abbastanza diffuso anche in Italia e nel resto del mondo. Dalla storia a tratti incerta, viene rappresentato come un soldato romano con in mano un ramo di palma e una croce con la scritta hodie (oggi) che col suo piede schiaccia un corvo che pronuncia la parola cras (domani). Sarebbe il santo che esaudisce subito le richieste dei devoti, senza attendere domani, appunto cras, deputato alle richieste impossibili o alle faccende più urgenti.

La storia che mi raccontano le quattro amiche di Sindia è affascinante, a tratti misteriosa, ma probabilmente può essere spiegata in un unico modo: la fede.

Tutto ha inizio qualche anno fa: le amiche sono solite condividere messaggi sul loro gruppo whatsapp dove due anni fa una di loro accenna qualcosa a proposito di Sant'Espedito, definendolo un santo miracoloso. Questo provoca curiosità nelle altre che vanno a cercare informazioni a riguardo, ognuna per proprio conto.

Qualche tempo dopo una di loro capita a Roma dove tra i tanti negozietti di souvenir prova a cercare delle immaginette, ma inizialmente non sembra esserci traccia di Sant'Espedito, nessuno lo conosce. Una volta quasi persa la speranza si imbatte invece nella statuetta del santo che, dopo essere stata benedetta in piazza San Pietro, fa capolino a Sindia, qualche giorno prima della sua festa che ricorre il 19 Aprile.

Nel mese di Settembre 2015, la stessa fedale va a Lourdes con la sua famiglia e appena arrivata in un negozio vede la statua di Sant'Espedito, sembra quasi sia li ad accoglierla e nei giorni successivi con stupore si rende conto che il suo nome ricorre dappertutto. Condivide immediatamente le foto con le amiche e tutte lo leggono come un segno a non dimenticarsi di lui, della sua storia, a continuare ad invocarlo.

Alla fine di Febbraio di quest’anno la vera rivelazione: durante la predica domenicale il parroco Don Niola nomina proprio Sant’Espedito. Rivolgendosi soprattutto ai bambini illustra il suo motto: “Non lasciate mai a domani quello che potete fare oggi”, e confessa che nella soffitta della parrocchia da molti anni ci sia un sua vecchia statua.

Questa informazione non passa inosservata per alcune di loro che partecipano alla messa e con grande sorpresa informano le altre della scoperta. Capiscono che questo è un segno molto chiaro, che devono vederlo, farlo scendere da quella soffitta impolverata.

Da quella domenica tutto sembra accadere con una velocità inspiegabile: ritrovano la sua statua malridotta e riadattata per essere ribattezzata “San Giorgio”, decidono di adottarlo e farlo restaurare in previsione della sua festa del 19 Aprile, si mette in moto un tam tam che coinvolge tante persone che restano affascinate e desiderose di incontrarlo.

Il parroco Don Niola decide intanto di fargli spazio nella chiesa Parrocchiale, accanto alla statua di San Giuseppe, dove, dopo essere stato affidato alle abili mani del maestro Elio Pulli, è arrivato il 10 Aprile, giorno in cui inizia la novena a lui dedicata. Coincidenza?

Ma a ricostruire ancora di più il percorso che le ha portate fino a qui, il ritrovamento all'interno della base su cui era poggiata la statua di alcuni pezzi di carta con delle scritte: un anno, 1964, il loro anno di nascita; il numero 4 e loro sono 4; il nome di due città, Roma, dove una di loro ha acquistato la prima statua, e Milano, il luogo in cui un'altra amica ha trovato una statua identica a quella ritrovata a Sindia. E per finire un cognome, quello dell'amica che ha portato la prima statuetta da Roma. Coincidenze?

Una storia questa che dovrebbe spingere ognuno di noi a credere, a lasciarsi guidare e che sembra abbia già innescato tanta devozione, ma le amiche affermano che un unico motto ha guidato i loro eventi: hodie: “ce lo ripetevamo ogni giorno ed solo grazie alla forza di Sant'Espedito che abbiamo incontrato le persone giuste in modo veloce, quasi senza cercarle, come il maestro Elio Pulli che ne ha curato la restaurazione e ha dato al nostro Sant'Espedito ancora più valore e bellezza, lo ringraziamo infatti dal profondo del cuore per il grande dono che ha fatto a noi e tutta la comunità di Sindia”.

Avrebbero dovuto festeggiare San'Espedito il 19 Aprile, ma per quest'anno, per consentire a tutti di partecipare, in accordo col parroco Don Niola hanno deciso di rimandare la celebrazione di qualche giorno. Per chi avrà il piacere e la curiosità di partecipare l'appuntamento è per oggi sabato 23 Aprile (in cui tra l'altro ricorre la festa di San Giorgio) per le 16.00 nella Chiesa Parrocchiale del Rosario. Sarà una cerimonia molto semplice per presentare a tutti la figura del santo, dopo seguirà la celebrazione della Santa Messa.

In un paese come Sindia in cui le problematiche sono varie, le quattro amiche sperano che questo santo possa fare un gran bene, soprattutto per le molte persone che hanno perso il lavoro e per i giovani, affinché tutti possano godere di una serenità spirituale ed economica.

Il loro desiderio è quello di far conoscere Sant'Espedito a più persone possibili, perché incontrandolo possano lasciarsi conquistare e guidare, non dimenticandosi mai che non c'è giorno migliore per iniziare a fare qualcosa, per provare a migliorare la propria vita, se non oggi.

 

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