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Bolotana. La poesia in Limba è Donna

Pubblicata la prima raccolta di poesie di Maria Luisa Pisanu

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BOLOTANA.  Tra pubblico e privato, tra antichi ricordi e nuovi dolori, è la vita nelle sue molteplici forme a trasudare e vibrare nella raccolta di poesie di Maria Luisa Pisanu, “Chizos de monte”, appena pubblicata grazie al progetto “Rimas in Limba” curato dall'Associazione Culturale e Folclorica “Ortachis”.

Un'opera legata a doppio filo al paese di Bolotana, in un rapporto viscerale inestricabile,  forte, potente e misterioso come le radici degli alberi non curati che hanno testardamente oltrepassato il secolo di vita.

Con la vanga si scava nella terra della memoria, per riportare in superficie la tenacia ed il coraggio degli avi, delle donne e degli uomini che hanno saputo seminare e non arrendersi al fato, alla povertà, all'ingiustizia, preparando col lavoro ed il sudore un terreno più fertile per i propri figli. Così come gli uccelli che con devozione e pazienza costruiscono i loro nidi, morbidi e accoglienti, nei quali rigenerare la vita.

E sta proprio nella rigenerazione della vita l'essenza degli antenati, che non si dissolvono nella morte ma rivivono nei figli e nei figli dei figli per non morire mai.
Una poesia legata alla terra e legata all'infanzia quella di Chizzos de monte, affermazione di una identità forte, espressa in Limba bolotanese, connessa all'origine, alla storia, alla tradizione.

Affiora la necessità di sottrarre all'oblio le storie degli eroi comuni, come Luiginu Istara, per farli rivivere nella narrazione, rendendo loro dignità e rispetto, e di rievocare le lotte per la terra e per i diritti della metà del Novecento, sfociati poi nella rivolta di “Su Chivarzu”.

E ancora, la riaffermazione della necessità della Libertà, come condizione indispensabile per navigare nella vita e senza la quale non vi è vita.

E ai giovani, travolti dalla crisi economica che non lascia intravvedere varchi, l'invito caloroso ad alzare la voce, a non cedere alla resa, a rivendicare il diritto al lavoro e ritrovare nella fatica il senso della dignità.

Ai bolotanesi tutti invece si rivolge l'autrice in conclusione, in una esortazione a scrollarsi di dosso quel torpore nefasto che pare dominarli, e che svilisce e danneggia le potenzialità di un borgo che ha ricevuto in dono beni paesaggistici invidiabili, una montagna ricca di fonti e nuraghi, di boschi e vallate, di storia e saperi che è necessario valorizzare e curare, e da cui si può ripartire per un nuovo sviluppo.

Tutto questo e molto altro è contenuto nel lavoro di Maria Luisa Pisanu, prima donna di Bolotana a pubblicare una raccolta di poesie in Limba, riuscendo a scardinare un ambito finora riservato al genere maschile. “Eppure - dice Maria Luisa – la donna non è affatto assente dalle espressioni di poesia popolare. Basti pensare al fatto che erano le donne a cantare s'Attittidu”.

La speranza è che questo sia un primo passo per la appropriazione di spazi ancora da scoprire, esplorare e nei quali poter incidere per un mondo, quello femminile, che ha ancora molto da costruire.

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