" A Macomer si stanno smantellando i servizi sociali"

FORUM PER LA RINASCITA DI MACOMER
16/05/2015
Politica
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Lo smantellamento da parte dell’attuale Amministrazione comunale del sistema dei servizi sociali  che negli anni ha caratterizzato in positivo la nostra Città, procede a tappe forzate, causando gravi danni sul piano dell’occupazione - con la perdita di decine di posti di lavoro - e della qualità delle prestazioni erogate ai ceti sociali più deboli.

Il servizio di assistenza domiciliare agli anziani è stato pesantemente ridimensionato, riducendo la base d’appalto da 330.000 euro a 130.000 euro e ciò ha comportato uno netto peggioramento - al di sotto delle esigenze essenziali - delle prestazioni erogate ad anziani e disabili, oltre che la cancellazione di ben  di dodicimila ore di lavoro all’anno, pari ai 2/3 di quelle precedentemente erogate,  con conseguenze devastanti sul personale delle cooperative che gestiscono il servizio.

Una situazione altrettanto grave si registra nei servizi educativi e formativi rivolti ai ragazzi ed agli adolescenti.

L’attività del Centro di aggregazione sociale e della ludoteca - che hanno in passato coinvolto centinaia di ragazzi, creando importanti sinergie col mondo della scuola e dando vita ad esperienze estremamente qualificanti sul piano formativo è dell’integrazione sociale – è cessata da  oltre un anno, con la perdita anche in questo caso di diversi posti di lavoro, mentre non è mai decollata l’attività del Polo educativo, frettolosamente allestito dalla giunta Succu per cercar di stemperare le conseguenze della sua scelta di tagliare in modo indiscriminato i servizi sociali.

Anche il tentativo della Giunta comunale di rianimare il Polo educativo attraverso il bando per l’assegnazione di voucher socio-educativi, riservati alle famiglie con basso reddito, si è rivelato un altro clamoroso fallimento.  Infatti, nonostante siano stati stanziati ben 40.000 euro (cifra che assurdamente è solo di poco inferiore al costo che il Comune sosteneva precedentemente per dei servizi che funzionavano in modo egregio) il bando ha registrato un clamoroso flop, essendo pervenute solo sei domande. E ciò conferma la fondatezza di quanto da noi e dall’intera opposizione è stato ripetutamente denunciato in consiglio comunale: attività così delicate non possono essere gestite con un’impostazione totalmente sbagliata che costringe le famiglie a dover riconoscere il loro disagio economico per potere accedere a servizi volti a creare condizioni generali di integrazione sociale e  di crescita culturale.

Conseguenze altrettanto disastrose stanno per abbattersi su un altro servizio essenziale per le persone non autosufficienti, con la scelta dirompente della giunta Succu di affidare attraverso lo strumento della concessione la gestione del centro polivalente – casa dell’anziano di viale Nenni.

L’obbiettivo dell’attuale amministrazione  sembra essere non la qualità delle prestazioni, ma quello di fare cassa, con un bando che prevede a carico dell’aggiudicatario non solo tutte le spese di gestione e di manutenzione ordinaria della struttura, ma anche la corresponsione al Comune di un canone annuo di affitto pari ad almeno 8.000 euro e di un canone di concessione del servizio non inferiore a 3.790 euro all’anno, mentre il Comune di riserva il diritto di stabilire le rette che l’aggiudicatario dovrà riscuotere direttamente dagli ospiti.

Ci sembra un sistema di gestione del tutto inadeguato – come dimostra il fatto che la gara è stata recentemente bandita per la terza volta, dopo che le due gare precedenti sono andate deserte – studiato appositamente per esasperare la concorrenza tra i soggetti partecipanti a scapito del servizio, imponendo condizioni capestro che finiranno per compromettere l’equilibrio economico delle cooperative sociali che operano nel settore.

Rivolgiamo un appello all’intero Consiglio comunale  affinché venga effettuata un’analisi oggettiva delle conseguenze determinate dagli indirizzi gestionali introdotti dalla Maggioranza e - se come noi riteniamo - dovesse emergere una marcata prevalenza degli elementi negativi in termini di qualità dei servizi e ricadute occupazionali, si abbia il coraggio di introdurre con tempestività i correttivi necessari, evitando di incidere negativamente sulle condizioni di vita degli strati sociali più deboli e di compromettere la principale realtà occupazionale del territorio rappresentato dalla cooperazione sociale che eroga ogni mese centinaia di buste paga.

 

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