Ammalata di Cancro, non può accedere ai farmaci “ad uso compassionevole”: il Comitato Etico è decaduto da Giugno

Giulia Serra
03/11/2017
Attualità
Condividi su:

 

NUORO. Una storia inverosimile quanto mortificante, di quelle che fanno venire le lacrime agli occhi ma anche una indignazione profonda: una donna che lotta con tutte le sue forze contro un male terribile e che si trova a dover affrontare anche le disfunzioni di un sistema Sardegna che, evidentemente, fa acqua da molte parti.

Stiamo parlando del caso “Comitato Etico”, un organismo indipendente al quale sono attribuite le competenze sulle sperimentazioni cliniche dei medicinali, su ogni altra questione concernente l’uso dei medicinali e dei dispositivi medici e che garantisce la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere delle persone che partecipano alle sperimentazioni.

Al Comitato Etico spetta il compito di autorizzare la fattibilità di terapie sperimentali su pazienti con particolari malattie: peccato però che il Comitato della ATS Sardegna sia decaduto da Giugno e non sia stato ancora rinnovato.

Perché? Non siamo purtroppo in grado di dirlo: per tutta la giornata abbiamo tentato, invano, di contattare l'ATS Sardegna con sede a Sassari, a cui la ex ASL di Nuoro fa capo, così come gli Uffici della Regione Sardegna.

La situazione di stallo che si protrae da Giugno non consente alla donna (e, ovviamente, a tutte le persone in condizioni simili) di accedere a farmaci “ad uso compassionevole”: la dicitura “ad uso compassionevole” non si riferisce, come potrebbe sembrare, a terapie per “malati terminali”, ma a terapie che non hanno ancora concluso il percorso di sperimentazione ma abbiano raggiunto o superato gli studi clinici di Fase II.

Nel caso della donna in questione, alle prese con un fenotipo neuroendocrino, l'accesso all'uso compassionevole consentirebbe di utilizzare un farmaco (Immunoterapia) che, secondo i dati di Fase II della sperimentazione, potrebbe produrre una riduzione della malattia: un accesso al farmaco che, ad oggi, non potendosi pronunciare il Comitato Etico decaduto, le viene in sostanza negato.

Ma come è possibile che in Sardegna un organismo di tale importanza come il Comitato Etico rimanga “decaduto” per così tanti mesi?

“Il mio tempo purtroppo non aspetta” - ci dice una donna che non ha intenzione di arrendersi né alla malattia né al labirinto politico-burocratico dell'Isola e vuole denunciare con forza questa assurda situazione, nella speranza che qualcosa possa muoversi in direzione positiva.

Una denuncia che appoggiamo e che ci porta a chiedere a chi di competenza se i tempi di questa Sanità, di questa Burocrazia e di questa Politica in Sardegna possono combaciare con i tempi e con le esigenze delle persone.

Quanti ammalati si trovano in questa stessa situazione? Chi può intervenire? E' possibile sbloccare in tempi brevi questa situazione? 

Aggiornamento:

L'Assessore Regionale alla Sanità Luigi Arru, che abbiamo raggiunto ora telefonicamente, ha dichiarato che in realtà la questione non è legata al Comitato Etico, bensì all'AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco. 

Leggi altre notizie su IlMarghine.net
Condividi su: