"Su Ottana subito un tavolo Prefettizio per la tutela dei lavoratori ex esposti all'amianto": il M5S sposa la causa degli ex operai e la porta in Parlamento

Alberto Manca, Deputato del Movimento 5 Stelle, ha chiesto al Presidente Fico un impegno per favorire la costituzione di un tavolo tecnico

08/05/2018
Attualità
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ROMA. Nella seduta di ieri della Camera dei Deputati, il rappresentante sardo del Movimento 5 Stelle Alberto Manca ha portato la voce degli ex operai di Ottana che attendono il riconoscimento della malattia professionale dovuta all'esposizione all'amianto. 

Il Deputato ha chiesto al Presidente Fico un impegno per favorire la costituzione di un tavolo tecnico tra enti per l’attuazione delle indicazioni contenute nel verbale della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali della XVII legislatura.

Di seguito, l'intervento di Alberto Manca al Parlamento:  

"Il riconoscimento dei diritti dei lavoratori ex esposti all’amianto nello stabilimento industriale di Ottana (NU) è un problema che non può più essere rimandato. Molti di questi lavoratori hanno subito gravi conseguenze per la propria salute, tanti sono morti a causa delle patologie correlate all’esposizione all’amianto, tuttavia loro e -per i deceduti- le loro famiglie, sono rimasti privi di un’adeguata tutela, in quanto hanno visto negato il riconoscimento dell’esposizione certificata all'amianto e/o della conseguente malattia professionale. Tale diniego è stato negli anni motivato sulla base di una relazione tecnica redatta dalla CONT.A.R.P. – INAIL della Sardegna il 5 settembre 2003, perciò ormai 15 anni fa, la quale, oltre a sostenere che all’interno del sito industriale ex ENICHEM di Ottana la presenza di amianto fosse in quantità minime, pertanto non sufficiente a causare le patologie asbesto correlate, è stata motivata sulla base del fatto che fosse pervenuto alla stessa INAIL solamente un ristretto numero di domande per il riconoscimento di malattia professionale e per rendite al superstite. Tuttavia la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro ha fatto notare che i dati alla base di questa relazione, messi a disposizione della INAIL dalla direzione aziendale dello stabilimento di Ottana, dovrebbero essere aggiornati: infatti, grazie alla campagna di sensibilizzazione svolta dalla AIEA Onlus (Associazione Italiana Esposti Amianto) verso i lavoratori ex esposti, sono ad oggi pervenute centinaia di richieste di malattia professionale contro le circa 50 allora asserite dall’INAIL. La stessa Commissione ha inoltre rilevato una discrepanza tra la valutazione di rischio sostenuta dalla INAIL Sardegna e quelle effettuate da altre sedi regionali INAIL in analoghe situazioni.

Pertanto, sulla base delle istanze presentate dalla AIEA, ho chiesto all’On. Roberto Fico, Presidente della Camera dei Deputati, un suo impegno affinché si proceda:

  • All’istituzione di un tavolo tecnico tra enti, associazioni ed operatori al fine di comprendere il dato unico auspicabilmente oggettivo della sussistenza di un’esposizione qualificata presso lo stabilimento di Ottana;

  • All’emanazione di un atto di indirizzo politico per il riconoscimento generalizzato di tale esposizione;

  • All’attivazione di uno specifico protocollo di Sorveglianza Sanitaria Attiva per sollecitare e facilitare l'accesso ai dovuti accertamenti medici a tutti i lavoratori ex esposti;

  • Alla realizzazione di un’indagine epidemiologica che verifichi le conseguenze dell'esposizione alle sostanze tossiche presenti nei luoghi di lavoro;

Ottana e tutto il territorio del nuorese hanno tratto beneficio dalla realizzazione del suddetto stabilimento industriale, ma il prezzo pagato in termini ambientali e per la salute di cittadini e lavoratori è stato altissimo. E quel territorio continua ancora oggi a pagarlo. La politica deve dare una risposta ai tanti figli privati dei loro padri, alle mogli private dei loro mariti, ai lavoratori che lottano contro un male incurabile e si sentono traditi da uno Stato che, rimanendo sordo alle loro legittime richieste di aiuto, continua a violare tanto il contratto sociale quanto la Costituzione".

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