Accordo strategico tra Confindustria Sardegna Centrale e segreterie confederali provinciali di Cgil, Cisl e Uil che, a fronte della profondissima crisi economica e sociale del territorio, si sono unite per elaborare una proposta comune di rilancio e sviluppo del Nuorese. La provincia è al collasso: progressivo spopolamento, crescente degrado economico e impoverimento sociale, disoccupazione e fallimenti, condizioni strutturali di arretratezza mai superate, e anzi aggravate dalla recessione, sono allâorigine di una vera e propria emergenza economica e sociale. Su una forza lavoro di 138mila unità gli occupati in provincia di Nuoro sono appena 53mila, a fronte di 6mila disoccupati e di 79mila inattivi (chi non ha lavoro e non lo cerca). Nellâultimo decennio sono scomparsi interi settori produttivi e il progressivo processo di deindustrializzazione non è stato accompagnato da un parallelo processo di riconversione. Ciò in un contesto di durissima crisi generalizzata a tutti i settori: la chimica è oggi ridotta al lumicino; lâedilizia è al collasso, il turismo è in forte difficoltà così come il manifatturiero, l'agricoltura e i servizi. Per superare lâemergenza occorre una terapia dâurto e un progetto organico, e trasversale a tutti i settori, in grado di creare nuove prospettive di crescita e di occupazione. Con questi obiettivi il presidente di Confindustria Sardegna Centrale, Roberto Bornioli, e i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Salvatore Pinna, Michele Fele e Felicina Corda hanno condiviso un Progetto per il Nuorese mettendo a punto un documento che illustra una serie di azioni per la crescita del Territorio. Perché non si vuole solo mettere in evidenza le criticità ma avanzare una serie di proposte concrete e operative. La proposta progettuale â che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti allâinterno dei proponenti â è aperta alle integrazioni e ai contributi delle altre forze politiche e istituzionali del Territorio e una volta definita costituirà la base per aprire un confronto con la Regione. Confindustria e OO.SS. hanno così costituito un primo nucleo operativo da allargare ad altri soggetti del Territorio per poi rivendicare in Regione la messa a punto di un Progetto per il Nuorese sul modello di quanto fatto in altre aree in Sardegna, come il Sulcis e il Sassarese.
Il Progetto recepisce le strategia di crescita dellâUe e può essere finanziato con i fondi della programmazione 2014-2020. Questi i punti principali: 1) Piano per le infrastrutture; 2) valorizzazione dellâambiente a fini turistici e produttivi, puntando su aree protette e marchi dâarea e la messa in sicurezza del territorio; 3) sostegno allâindustria culturale e agli enti culturali di eccellenza del Nuorese del territorio importanti attrattori per le produzioni tipiche e il turismo; 4) sostegno alle imprese attraverso forma di fiscalità di vantaggio e Aree di crisi; 5) decentramento dellâamministrazione regionale sul territorio prevedendo per esempio â senza duplicati e costi aggiuntivi â il trasferimento a Nuoro dellâassessorato regionale allâambiente e del Corpo Forestale; 6) investimenti a favore dellâuniversità nuorese. Lâattuazione del Progetto si basa su due precondizioni: 1) salvaguardare servizi primari come istruzione e sanità , oltre che i presidi di sicurezza come le sedi di polizia. 2) sostenere e consolidare le attività produttive esistenti partendo dalla necessità di puntare su unâeconomia diversificata e integrata in cui tutti i settori possano svilupparsi e dare il loro contributo alla ripresa. Il Progetto dovrà in primo luogo tener conto di alcune emergenze prioritarie che occorrerà affrontare sin dai prossimi mesi: 1) Avviare subito gli interventi previsti per Aree di crisi di Siniscola, Ottana, Pratosardo e Tossilo attivando una task force ad hoc per il Nuorese in modo da ridurre i tempi e snellire lâiter. 2) Definire una strategia in merito al futuro della centrale elettrica di Ottana strategica per il sito industriale: dopo lo stop dellâazienda alla riconversione a carbone e in attesa dellâarrivo del gas metano, è necessario che il Territorio unito ottenga la proroga del regime di essenzialità , come previsto per le altre centrali in Sardegna. 3) Concludere prima della stagione estiva il ripristino delle infrastrutture e della rete viaria provinciali pesantemente danneggiati dallâalluvione del 18 novembre.