Se il documento non fosse pubblicato nel sito istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico si potrebbe, ad una prima lettura, pensare ad uno scherzo: il Governo della Rottamazione guidato dall'audace Matteo Renzi non rottama affatto il Carbone come combustibile fossile, ma addirittura lo rilancia.
Che il carbone sia stato innovativo non v'è dubbio, ma nel lontano 1700, quando aveva sostituito il legno e contribuito in modo decisivo alla famosa Rivoluzione Industriale.
Oggi l'uso del carbone per la produzione di energia è universalmente riconosciuto come una delle principali cause dell'effetto serra e del riscaldamento globale, conseguenza dell'emissione in atmosfera di livelli insostenibili di anidride carbonica.
A leggere il Verbale dell'incontro tenutosi al Ministero dello Sviluppo Economico l'8 Settembre per affrontare la questione della Centrale Termoelettrica di Ottana Energia, qualche dubbio sul secolo nel quale viviamo potrebbe sorgere, vista la totale assenza di un riferimento alla sostenibilità ambientale dell'uso del carbone così come ai parametri da rispettare del programma Europa 2020.
Al centro dell'incontro tenutosi a Roma l'intricata questione della concessione del regime di Essenzialità alla Centrale di Ottana Energia di Paolo Clivati, il quale aveva già ottenuto nel 2013 la particolare âprotezioneâ che gli consentiva di vendere a Terna l'energia prodotta, a prezzi che non subivano l'oscillazione di mercato, a patto che elaborasse un progetto di riconversione della Centrale stessa, alimentata ancora oggi ad olio combustibile.
Il progetto, prontamente presentato, aveva individuato nella conversione a carbone âla migliore soluzione rispetto alle alternative rimasteâ, ma fu congelato dopo la presa d'atto della contrarietà di una parte del territorio all'utilizzo del fossile per la produzione di energia.
Il Vice Ministro De Vincenti, secondo quanto riportato nel verbale, avrebbe espresso le sue perplessità rispetto al blocco della Valutazione Impatto Ambientale alla quale andava sottoposto il progetto di riconversione.
Per De Vincenti âil blocco inopinato della riconversione della Centraleâ è inopportuno in quanto mette a rischio il futuro dell'azienda e dei lavoratori, ed il progetto va sottoposto ugualmente a procedura di VIA, âcosì da poter ragionare su valutazioni di merito e non aprioristicheâ.
Tra i soggetti istituzionali presenti al tavolo ministeriale, l'Assessora Piras è intervenuta per sottolineare â lâimportanza della presenza di Ottana Energia sul territorio sardo e la necessità di non penalizzare lâaziendaâ, sostenuta dalla posizione espressa da Confindustria, che ha aggiunto che ânessuna responsabilità è imputabile allâazienda, che ha portato avanti quanto deciso nellâincontro tenutosi lo scorso anno con riguardo al progetto di riconversione e che, purtroppo, ha trovato lâopposizione di una parte del territorio: per questo occorre evitare che lâazienda sia penalizzata e soprattutto che lo siano i lavoratori (circa 220)â.
Già , i lavoratori: nel verbale, non fosse per altro che per la contiguità delle questioni, non si parla affatto dell'attuale situazione degli operai di Clivati, così come non si parla del deserto produttivo che è Ottana, della Chimica ferma, non si menzionano le aziende che dovrebbero usufruire dell'energia prodotta dalla Centrale e per le quali essa dovrebbe essere essenziale e soprattutto non si fa cenno ad alcun piano di sviluppo industriale.
L'incontro si è concluso con la costituzione di un gruppo tecnico che si occuperà di ricercare soluzioni energetiche alternative, diretto dalla Dr.ssa Romano del Ministero dello Sviluppo Economico e composto da esponenti della Regione Sardegna, della Provincia di Nuoro, di Confindustria Sardegna Centrale, del Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro e dellâazienda e con l'impegno del Vice Ministro a riconvocare il tavolo entro la fine di Ottobre.
Se il carbone diventerà l'energia pulita del terzo millennio lo scopriremo nelle prossime puntate.
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