Bolotana. Là dove c'era l'erba...

Giulia Serra
28/10/2014
Attualità
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BOLOTANA. Questa è la storia di uno spazio pubblico, quello della Piazzetta di Sant'Isidoro, un grazioso giardinetto che è stato per anni il luogo di ritrovo degli abitanti della zona circostante.
Uno spazio verde dentro il paese dotato di panchine, tavoli e fontanella, nel quale gli anziani si incontravano per scambiare due chiacchiere, per una partita a carte o per ricordare i vecchi tempi, i bambini per trascorrere qualche ora di gioco e, più in generale, tutti per trovare refrigerio nelle calde giornate estive. Gli alberi e la vegetazione lo rendevano infatti un riparo ideale dalla calura dei mesi più caldi ed un luogo accogliente e piacevole nelle giornate primaverili.
A centro del giardino la statua di Sant'Isidoro, il Santo Agricoltore protettore dei campi che i bolotanesi onorano a Maggio in concomitanza con i festeggiamenti per San Bachisio.
Da qualche anno quello spazio è stato sottratto all'utilizzo collettivo per un intervento di ammodernamento e “abbellimento”, che doveva essere, nelle previsioni, concluso già da tempo, ma che, ad oggi, non ha ancora restituito il giardino alla pubblica fruizione.
Il progetto doveva essere particolarmente complesso se, come è accaduto, la sua realizzazione  ha incontrato non pochi problemi: realizzato lo scavo e la successiva colata di cemento, parte del lavoro risultò inadeguato, rendendo necessario un ulteriore intervento di scavo e di nuovo cemento.
Numerosi i cantieri che si sono succeduti in questi due anni di lavori infiniti, sotto lo sguardo attento degli abitanti della zona, stanchi delle lungaggini ma anche critici nei confronti dello stesso progetto, considerato sostanzialmente inutile.
Il giardinetto andava benissimo così com'era. Le piantine e i fiori che erano al suo interno le abbiamo sempre curate noi - si sfogano alcuni di loro –  Hanno sradicato anche degli alberi per fare spazio al granito. Finalmente qualcuno è venuto a fare delle foto. Questa è una vergogna”.
Ci fanno notare, tra le altre cose, le nuove panche senza schienale, non certo adatte agli anziani, già posizionate all'interno del nuovo giardino.
Al centro, nello spazio vuoto lasciato dalla statua di Sant'Isidoro, collocata ora all'ingresso dell'area, il rivestimento di granito cessa per lasciare spazio ad un lembo di terra, l'unico che forse ospiterà un po' di verde.
Un anziano del posto ci dice che l'ultima volta che è piovuto, l'intero giardino si è completamente allagato, finendo miseramente sotto diversi centimetri di acqua.
I lavori, come si può vedere dalle foto sottostanti, non sono ancora ultimati ed è quindi difficile valutare l'intervento nel suo complesso.
Ciò che si può dire però è che uno spazio verde del paese è stato sacrificato alla causa del cemento, o del granito che dir si voglia, in nome di una “bellezza” quantomeno soggettiva.
Sant'Isidoro, in assenza di terra fertile, proteggerà d'ora in poi ciò che è stato scelto per sostituire l'erba: l'immobilità del marmo e del granito.

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