BOLOTANA. Mancano ancora 10 giorni alla scadenza del periodo di riflessione che Francesco Manconi ha a disposizione per decidere se confermare le proprie dimissioni dalla carica di Sindaco (ufficializzate il 30 Gennaio nel Consiglio Comunale appositamente riunito, a seguito della rivolta dei commercianti per le bollette TARI) oppure ritirarle e proseguire il suo mandato, giunto a metà del suo corso.

Da più parti il Sindaco dimissionario ha ricevuto attestati di solidarietà ed inviti a ritirare le annunciate dimissioni: gli ultimi in ordine di tempo arrivano dal Presidente della Confindustria Sardegna Centrale  Roberto Bornioli e dalle Segreterie Confederali CGIL CISL UIL di Nuoro, che, con due note distinte ma vicine nel contenuto, scrivono a Manconi per esprimere vicinanza e sottolineare che “sarà sicuramente più proficua la sua presenza in carica per eventuali altre azioni che devono vedere il territorio unito e determinato nelle rivendicazioni” vista “la gravissima difficoltà in cui versano gran parte dei Comuni delle zone interne, costretti spesso a fare da esattori e a ridurre servizi, a causa dei continui tagli alle risorse da parte del Governo Centrale”.

Il Sindaco Manconi non ha ancora sciolto la riserva. Dovrà farlo entro il 19 Febbraio.

Venti lunghi giorni di passione dunque: sapremo presto se qualcuno, nell'inevitabile fermento politico di questo lasso di tempo, si sia posto il problema di studiare una soluzione praticabile capace di risolvere o almeno attenuare il sostanzioso peso fiscale che grava sulle attività produttive bolotanesi e che è stato la causa scatenante di questa crisi amministrativa.