“E’ stato firmato stamane ed è subito in vigore il decreto di cassa integrazione per i lavoratori di Ottana Polimeri. Il provvedimento riguarda 87 lavoratori, uno si è dimesso, che usufruiranno della cassaintegrazione guadagni. Un provvedimento atteso da tempo per alleviare il dramma dei lavoratori di Ottana che da mesi protestavano per il silenzio di Regione e Governo sulla vertenza. Ora che questo provvedimento è stato adottato occorre affrontare con estrema urgenza la situazione gravissima del polo chimico per il quale serve un intervento immediato ed efficace per garantire la ripresa produttiva. La cassa integrazione è solo uno strumento temporaneo ora serve una risposta strutturale e strategica per la ripresa produttiva a pieno regime. La mancata proroga nel decreto milleproroghe del riconoscimento di centrale essenziale per Ottana energia costituisce un elemento grave che va affrontato ora nel provvedimento industriale relativo all’Ilva. Viene, dunque, confermato l’atteggiamento arrogante del governo che aveva tagliato l’energia nelle zone interne della Sardegna concedendola a piene mani alla Sicilia era stata la più evidente dimostrazione dell’ennesima discriminazione nei confronti dell’isola. La firma del decreto di cassaintegrazione se è di per se un risultato importante è solo una soluzione tampone sulla quale costruire quella strutturale. In questa vicenda va semmai fatta rilevare l’assenza totale del Governo e della regione, sono oro, infatti, i principali responsabili di questa situazione che vede i lavoratori costretti ad una dura azione di lotta con un presidio da settimane davanti ai cancelli dello stabilimento”.
Ad annunciarlo è il deputato sardo di Unidos Mauro Pili sulla sua pagina Facebook, che conclude così il suo post:
“ Stamane l’iter procedurale e la pratica della cassaintegrazione è stata firmata e già trasmessa alla stessa Ottana Polimeri. In tal senso è stato mantenuto l’impegno che i funzionari del ministero del Lavoro avevano preso nei giorni scorsi. Ora bisogna metter mano ad un progetto strategico per ripristinare una filiera produttiva che rischia di essere smembrata. In questa fase economica e sociale della Sardegna – ha concluso Pili – non ci possiamo permettere di perdere una sola attività produttiva e tantomeno un posto di lavoro. Per questo motivo servirebbero azioni finalizzate non a creare ulteriori problemi ma a risolverli. Ora bisogna passare dalla cassaintegrazione alla piena ripresa produttiva”.