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Macomer. Il Progetto che divide: bruciare o riciclare, questo è il dilemma

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MACOMER. Il termovalorizzatore di Macomer continua ad incendiare il dibattito politico e non solo.
La questione del nuovo progetto che prevede la realizzazione di una nuova linea, che dovrebbe sostituire le due linee attualmente presenti a Tossilo con un finanziamento di circa 50 milioni di Euro e che tratterà 60 mila tonnellate di rifiuti all'anno, interroga la politica e la società tutta sulle decisioni da prendere per il futuro del territorio.

Il tema è spinoso e certamente complesso, perché la decisione definitiva sul futuro dell'impianto di Tossilo segnerà la scelta tra due idee di sviluppo e di governo del territorio che in nessun modo possono coesistere ed andare di pari passo: da una parte l'investimento in impianti di incenerimento capaci, di certo più di quelli attuali, di monitorare le immissioni di sostanze nocive nell'ambiente, ma che hanno bisogno, per andare a regime, di una quantità enorme di rifiuti da bruciare e che quindi poco si integrano con il sistema della raccolta differenziata; dall'altra, l'idea di invertire l'approccio usa e getta (o il “produci, consuma e crepa” di ferrettiana memoria) ed intendere il rifiuto come risorsa preziosa, da selezionare, lavorare e riutilizzare donandogli una nuova vita.

Due linee d'indirizzo diametralmente opposte, che attengono a visioni del futuro difficilmente assimilabili, che hanno dato vita ad uno scontro insanabile all'interno della nostra società, di cui in questi ultimi giorni sentiamo l'eco e, perché no, le grida.

Spetta alla Politica  indicare la strada da seguire e “disegnare” il futuro che si vuole costruire.

Dal Palazzo Regionale le voci sono però contrastanti.

L'ultima in ordine di tempo è quella di Efisio Arbau, Consigliere Regionale di Maggioranza, che ci scrive questa mattina: 

Sul termovalorizzatore a Macomer ho detto più volte (anche da consigliere provinciale) che il rischio e' quello di bruciare soldi ed opportunità di lavoro. Incenerire e' l'ultima fase del procedimento, quella residuale, il dopo. Prima viene la differenziazione, il riuso ed il riciclo. Fare il prima del dopo e' anche più logico”.
(Arbau aveva già firmato, lo scorso Novembre, insieme ad un gruppo di 10 Consiglieri di maggioranza,  una mozione in Consiglio per bloccare la realizzazione di nuovi impianti di incenerimento)

Una dichiarazione che poco si sposa con quella di alcuni giorni fa rilasciata dall'Assessora alla Difesa dell'Ambiente Donatella Spano:

"La realizzazione del termovalorizzatore consentirà di contenere del 40% la tariffa di smaltimento rispetto all'attuale, che risente dei maggiori costi di manutenzione. La ristrutturazione è indispensabile per limitare i fermi impianto e ridurre la quantità di rifiuti conferiti in discarica prodotti dalle province di Oristano, Nuoro e Ogliastra tenendo presente che lo smaltimento in discarica deve essere l'ultima delle opzioni da prendere in considerazione”.

Visioni differenti, appunto.

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