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Competenze piuttosto fumose

di Angelo Morittu

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E abbite? Dimis narrere, diremmo: a che cosa?
A cosa servono le competenze se poi non si sanno applicare o vengono applicate a casaccio, la competenza è nulla quando si è privi del benché minimo livello sindacale di buonsenso.

Il pensiero vola alla nostra assessora all’ambiente, una che a leggere il suo curriculum le competenze le avrebbe anche. Ma la Spano è anche una che ha una fretta tremenda di autorizzare il nuovo inceneritore a Tossilo, nel suo genere credo sia il classico esempio di “persona sbagliata al posto sbagliato”.

Com’è noto anche il servizio SAVI dipende da lei e non a caso, sempre lei, conosceva l’esito della valutazione di impatto ambientale ben prima che questa fosse pubblicata. Peccato veniale potremmo dire, tra conviventi non poteva non sapere.

Non è dato invece sapere se il suddetto SAVI abbia realmente letto le centinaia di pagine di osservazioni piovute sulla sua scrivania, di fatto si è sancito il principio che gli studi di impatto ambientali possono essere anche malamente copiati ed incollati da altri senza che questo comporti lo stop del procedimento. Forse nemmeno nel tanto vituperato terzo mondo succedono queste cose!

Riepilogando.

- Un progetto realizzato sui presupposti di conferimenti non più reali e realizzabili.
- Portato avanti da un ente in liquidazione.
- Insistente nel centro del sistema agro-industriale del nostro territorio.
- Corredato da studi ampiamente copincollati.
- Privo di una discarica dove stoccare le ceneri e le scorie.
- Con tariffe insostenibili per l’utenza.
- Senza considerare le innumerevoli altre criticità del sito ospite.

È normale che possa passare questa porcheria e che abbia come principale sponsor in giunta niente popò di meno che l’assessora all’ambiente?

Ma l’assessora ha anche fretta, molta fretta di chiudere la partita, perché?

Un attivismo più che sospetto in ambito politico, dove ogni decisione, anche la più banale ed insignificante ha spesso bisogno di tempi biblici e le incompiute si sprecano.

Per fortuna qualcuno in giunta ed anche in consiglio ha fiutato la puzza di bruciato, è proprio il caso di dirlo, ed ha proposto ed ottenuto una sana pausa di riflessione.

Non è dato sapere quanti e quali assessori siano a favore e contro questo progetto, l’auspicio è che siano in buon numero e sopratutto esplicitino pubblicamente le loro posizioni, visto che è molto frequente che mutino e travisino opportunisticamente le proprie scelte a seconda delle circostanze.

Per esempio, ed è la seconda volta che lo cito, cosa avrà detto nella riunione di giunta l’ineffabile Maninchedda, lo vuole o non lo vuole questo accidenti di inceneritore nel suo territorio?

Sta circolando in questi giorni la proposta di legge “Arbau” per la moratoria sulla costruzione degli inceneritori che è praticamente simile a quella presentata dal presidente del Partito dei Sardi nel 2007 quand’era ancora autonomista e prima ancora della sua sbandata sardista.

Forse nel PdS su questo tema c’è libertà di coscienza visto che un suo autorevole esponente, Pier Mario Manca, appare tra i firmatari della nuova “Moratoria Arbau”.

Misteri della fede!

In sincronia coi tempi della primavera, si risveglia anche la consigliera Daniela Forma, per esprimere al suo partito (Partito Democratico) ed al presidente Pigliaru qualche perplessità sulla convivenza di aziende che lavorano e trasformano derrate alimentari in presenza dell’aria putrida proveniente dall’inceneritore. È noto che la Forma è anche una portatrice d’interesse, quindi ben venga la sua presa di posizione se serve a risvegliare le coscienze dei suoi compagni.

Se i danni all’ambiente ed alla popolazione sono stati spesso sottaciuti in virtù di chissà quali interessi generali superiori, ormai in tanti comuni stanno scoppiando le proteste per l’aumento delle tasse sui rifiuti, in larghissima misura determinate dalle tariffe esorbitanti richieste dalla Tossilo SpA.

Tariffe determinate da una banalissima operazione matematica, costi dell’inceneritore fratto tonnellate conferite, più calano le tonnellate conferite, e stanno calando progressivamente, e più aumentano i costi per tonnellata.

La follia è che questo nuovo impianto, che stiamo già pagando con una addizionale in bolletta denominata “rinnovo impianto”, è dimensionato per bruciare il doppio di quello che oggi arriva al vecchio forno.

Alla luce di questi semplicissimi numeri come fa la nostra assessora a dimostrare la sua tesi secondo la quale col nuovo impianto diminuiranno i costi per i cittadini?

Ho la vaga sensazione che questa signora si stia prestando inconsapevolmente ad un gioco gestito dalla tristemente famosa lobby italiana degli inceneritori, una volta concesse le autorizzazioni verrà disinvoltamente sostituita sull’onda delle proteste popolari, ma intanto per altri 20/30 anni avremo il nostro nuovissimo e bellissimo inceneritore.

Questo sembrerebbe il disegno, speriamo che qualcuno con ancora un briciolo di buonsenso lo appallottoli e lo getti nel cestino della carta, da riciclare.

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