Sabato prossimo parteciperò - nella duplice veste di deputato e di libero cittadino - alla manifestazione organizzata a Tossilo dalla società civile e dai comitati territoriali sulla questione - in discussione in Giunta regionale - della realizzazione di una nuova linea di incenerimento che andrebbe a sostituire le due esistenti.

Ci sarò perché da sempre mi sono battuto - insieme a tanti nel mio territorio d'origine - per la ricerca e la realizzazione di un sistema di smaltimento e lavorazione dei rifiuti che fosse di reale tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, perché credo che una alternativa alla pratica dell'incenerimento sia concretamente realizzabile, perché penso che l'impianto che si prevede sia sovradimensionato, perché il Marghine ha già dato tanto ed oggi andrebbe risarcito, in termini ambientali, sociali ed occupazionali, attraverso un investimento in tecnologie che convertano il sistema di smaltimento al riciclo, al riuso, al recupero dei materiali.

Pensare che la pratica dell'incenerimento costituisca l'unica soluzione possibile è una terribile semplificazione, una limitante scorciatoia che omette la ricerca su altri terreni, che pure in altre aree d'Italia ed Europa danno ottima prova di efficienza, funzionalità e sostenibilità ambientale.

Sarò perciò presente al sit-in per ribadire la richiesta (che ho già comunicato personalmente e che è stata proposta anche dal mio partito) al Presidente della Regione ed alla Giunta di una moratoria, che consenta di aprire finalmente una fase seria di studio delle alternative e di migliore e più razionale utilizzo delle risorse economiche oltre che di ascolto e valutazione delle proposte della società civile e dei comitati di scopo.

Non ritengo infine che su questo terreno possano essere accolti forzature politiche e atti di prepotenza, comunque essi si manifestino e da qualsiasi parte essi provengano.