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"Il caso Tossilo è l'esempio perfetto del cinismo umano applicato alla politica": l'opinione delle formiche

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La Associazione Temporanea di Idee “14-dicembre” ringrazia quanti hanno partecipato attivamente alla conferenza di domenica 10 maggio 2015, avente come oggetto:
Tossilo: verso un modello alternativo e virtuoso per la gestione dei rifiuti” -l'opinione delle formiche-

Gli intervenuti hanno potuto constatare, una volta di più, che le soluzioni alternative all'incenerimento esistono, funzionano e possono portare importanti benefici a tutti.

Nel nostro piccolo - da formiche - abbiamo voluto stimolare chi ha il potere decisionale ad uscire dalle solite pratiche per entrare in un nuovo scenario più moderno e stimolante. Siamo contenti del fatto che finalmente molti amministratori e politici si stiano convincendo che la sfida di ricavare risorse economiche dai rifiuti è oggi alla nostra portata.

A Macomer erano presenti due onorevoli: la sen. Manuela Serra e il dep. Michele Piras, la consigliera regionale Daniela Forma, eletta nel collegio del Marghine e molti politici, consiglieri ed assessori comunali provenienti da diversi territori della Sardegna.

Nel nostro agire ci siamo definiti “formiche”, un po' per modestia di fronte ai detentori del potere costituito, ma sopratutto per evocare il modello evolutivo di questi animali, dove il benessere ed il progresso della colonia è sempre preponderante rispetto alle ambizioni individuali. Il modello “formica” si pone quindi in netta antitesi col comportamento di molti dei nostri politici, i quali una volta investiti nel loro ruolo a tutto pensano fuorché al benessere ed alla prosperità dei loro simili.

Il caso Tossilo è l'esempio perfetto del cinismo umano applicato alla politica.

Oggi, specialmente dopo il pronunciamento del SAVI, assistiamo al grottesco balletto dei distinguo e dei cambi di fronte, sembra che nessuno voglia più difendere la scelta politica di realizzare il nuovo inceneritore di Tossilo, la pratica è stata derubricata ad un mero atto amministrativo che deve fare inesorabilmente il suo corso, alla fine gli unici responsabili saranno i funzionari che ne stanno curando il procedimento.

Uno scaricabarile indecente, visto che tutti sanno che i funzionari hanno ricevuto e ricevono l'input dai politici. Ma anche un atto infame poiché, con la magistratura che indaga e che sicuramente riscontrerà diversi atti illegittimi, le responsabilità,anche penali, ricadranno su chi in definitiva ha solo obbedito agli ordini apponendo la sua firma.

Abbiamo assistito sgomenti al surreale dibattito in Consiglio Regionale tra minoranza e maggioranza entrambe alla ricerca di una via di uscita onorevole dal vicolo cieco “Tossilo”.

Se siamo moderatamente soddisfatti dello stop imposto alla Giunta, non possiamo non paventare il pericolo che possa trattarsi di un espediente per far decantare la tensione.

Riteniamo infatti gravemente carente l'Ordine del Giorno n. 41 approvato in Consiglio Regionale rispetto a quello che abbiamo condiviso con gli amministratori del Marghine, poiché se coincide nella parte dove si chiede di fermare il procedimento in attesa della ridefinizione del Piano Regionale dei Rifiuti, è invece privo di un qualsivoglia richiamo a quella che dovrà essere la gerarchia nelle opzioni per il cosiddetto smaltimento dei rifiuti, inoltre non si esprime alcuna considerazione circa il ruolo che dovranno avere le amministrazioni e le popolazioni locali su scelte così importanti per il loro territorio.

Ma mentre capiamo perfettamente che nella politica italiana il cinismo ed il calcolo siano il lievito ed il conservante ideale per mantenersi saldamente al potere, non possiamo non biasimare il comportamento della dottoressa Donatella Spano, attuale assessore pro-tempore all'Ambiente.

Come nel celebre romanzo di Orwell, 1984, dove ogni ministero aveva un nome opposto a quello che in realtà faceva, anche il “suo” assessorato all'ambiente si sta distinguendo per la difesa di un impianto che per definizione dovrebbe essere semplicemente ed ambientalmente indifendibile.

Risibili e totalmente infondate le sue argomentazioni circa la dicotomia inceneritore/discariche, se fosse venuta con noi a visitare gli impianti di Macomer avrebbe imparato che ogni inceneritore riceve rifiuti e produce ceneri e scorie che finiscono immancabilmente in discarica. Sconcertante infine la sua interpretazione burocratica della democrazia, secondo la quale gli atti amministrativi, peraltro viziati nella forma e nella sostanza, non potrebbero essere mai fermati dalla volontà politica di Giunta e Consiglio.

Quello che è avvenuto il 13 pomeriggio in Consiglio Regionale, con l' Assessore palesemente sconfessata dalla sua stessa maggioranza, che finge di non capire la reale portata delle decisioni prese, rende evidente una ennesima contraddizione in questa vicenda, si tratta di una figura inadeguata alla delicatezza del ruolo, dovrebbe con urgenza trarre le conseguenze politiche da questa situazione.

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