CARBONIA. Si è spento nella serata di ieri Giovanni Antonio Longu, 100 anni compiuti nel Febbraio scorso, bolotanese di nascita ma trasferitosi a Carbonia dopo la fine della 2^ Guerra Mondiale per il fare il minatore.
Una vita lunga la sua, che ha attraversato le pagine buie della guerra e la fatica del lavoro in miniera, ma vissuta soprattutto accanto al grande amore della sua vita, Pasqualina, anche lei bolotanese di nascita, che lo ha seguito instancabilmente nelle inevitabili vicissitudini dell'esistenza.
Classe 1915, quarto di 13 figli, Giovanni Antonio aveva festeggiato solo qualche mese fa il traguardo del secolo di vita, con accanto i suoi 3 figli, le sue 8 nipoti e i 5 pronipoti, oltre che l'intera comunità di Carbonia.
Un uomo mite e benvoluto, col desiderio mai abbandonato e purtroppo non realizzato di tornare a passeggiare un'ultima volta nei vicoli del suo borgo natale.
Forse avrebbe ricordato, tra i luoghi familiari della sua gioventù, quell'episodio che ancora i parenti bolotanesi raccontano nel ripercorrere i momenti più salienti della sua vita: quando, prima della guerra, la sua amata Pasqualina, che allora era solo la sua fidanzata, fu importunata da un Carabiniere “del Continente” che svolgeva servizio a Bolotana.
L'uomo era mite sì...ma fino a un certo punto! La sua reazione fu incontenibile e sfociò in una inevitabile rissa.
Così Giovanni Antonio Longu trascorse un mese nel Carcere di Oristano, tratto in arresto però con l'accusa infondata di essere tra i fautori della cacciata dell'allora “Rettore Contini”, il parroco del paese.
Storie che raccontano di un'epoca lontana, di amori radicati e intoccabili ma anche di giustizia approssimativa e di sbilanciamenti sociali.
Altre storie appunto, che il nostro centenario lascia ai posteri insieme al suo sorriso buono e gentile da uomo di un altro secolo.
I funerali di Giovanni Antonio Longu si svolgeranno domani a Carbonia alle ore 16.