MACOMER. Prosegue la nostra inchiesta sul caso del Consorzio Industriale di Macomer.
Dopo il durissimo documento della Provincia di Nuoro, scaturito dalla rilevazione della presenza di Diossina e Furani negli scarichi delle acque reflue in uscita dell'impianto di Tossilo e convogliate al Depuratore Consortile e il blocco, per le stesse ragioni, dello smaltimento dei fanghi in agricoltura, abbiamo chiesto all'Arpas di Nuoro alcuni chiarimenti.
Il dottor Salis, responsabile dell'impianto di Depurazione di Tossilo, nell'intervista video rilasciataci due settimane fa, aveva affermato che MAI l'Arpas avesse effettuato delle analisi per riscontrare la presenza o meno di Diossina negli scarichi in uscita dal Depuratore.
All'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente abbiamo quindi chiesto: “quanto affermato dal dottor Salis corrisponde al vero?”
Questa, in sintesi, la risposta dell'Arpas, (di cui alleghiamo il documento integrale):
le prescrizioni previste nell'autorizzazione provinciale per lo scarico delle acque dell'impianto nel Rio Orovò non prevedono limiti di emissione per le Diossine e i Furani. Pertanto “non è mai stata effettuata la ricerca di PCDD (diossina) e PCDF (Furani) nei reflui in uscita dall'impianto di depurazione di Macomer”.
E i fanghi? Qualcuno controlla i fanghi in uscita dall'impianto che vengono poi utilizzati come concime nei terreni agricoli della Sardegna?
L'Arpas ci risponde, come si può leggere in modo esteso nel documento, che sui fanghi ha eseguito UN UNICO controllo nel 2011, svolgendo un'attività di validazione degli autocontrolli posti in essere dal Consorzio di Macomer (sottolineando che questo è previsto nell'Autorizzazione).
Specifica che ha svolto l'attività di validazione una sola volta perché solo in quel caso ha ricevuto dal Consorzio le comunicazioni previste in caso di utilizzo dei fanghi in agricoltura. “Le verifiche - conclude l'Arpas – non hanno evidenziato la presenza di Diossina”.
Quindi:
- la norma non prevede la presenza di diossina nel depuratore (classificato fino ad ora come urbano, nonostante in esso siano convogliate anche le acque reflue e i rifiuti liquidi dell'inceneritore di Tossilo) e di conseguenza l'Arpas non esegue analisi che ne possano riscontrare la presenza;
- il controllo sui fanghi è in realtà una VALIDAZIONE degli AUTOCONTROLLI interni al Consorzio ed è il Consorzio stesso a farne richiesta all'Arpas. Questa richiesta è stata avanzata 1 sola volta, nel 2011.
Una risposta che lascia davvero attoniti: questo significa che per 25 anni il depuratore di Macomer ha trattato le acque reflue e i rifiuti liquidi derivanti dal processo di incenerimento dei rifiuti e nessuno ha mai verificato la presenza di Diossina negli scarichi che finiscono nel Rio e nei fanghi smaltiti poi in agricoltura?
Parrebbe proprio di si.
Ma, se negli scarichi dell'Inceneritore risulta la presenza di Diossina e Furani, perché nessuno si è posto il problema di verificare gli scarichi in uscita dal depuratore che ne tratta le acque reflue?
Dove dovrebbero essersi disperse queste pericolose sostanze se il depuratore non è adatto al trattamento delle stesse?
Cosa esce effettivamente dal depuratore di Macomer?
Sarebbe questa la modalità di controllo messa in campo per salvaguardare la salute pubblica?