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Pastorizia. Gli effetti perversi del "refresh": Michele Piras scrive al Ministro dell'Agricoltura

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal Deputato di Sel Michele Piras al Ministro dell'Agricoltura Martina e l'interrogazione depositata alla Camera dei Deputati sulla vicenda del cosiddetto "refresh", ovvero la riclassificazione dei terreni agricoli dalla quale dipende la possibilità di accedere o meno ai finanziamenti comunitari.

"Come recentemente denunciato dalle associazioni di categoria - di ce Piras - gli effetti sui pascoli in aree boschive sarebbero devastanti per le aziende sarde. Perciò chiedo al governo di intervenire, in particolare sulla modalità di rilevazione fotografica aerea dei terreni".
 

IL TESTO DELLA LETTERA

Roma, 7 ottobre 2015

Al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali
On. Maurizio Martina

Gentile Ministro,

          la presente per segnalare alla Sua attenzione la questione legata al settore della pastorizia in Sardegna ed al processo di riclassificazione dei terreni agricoli, messo in opera al fine del riaggiornamento dei dati grazie ai quali si accede ai finanziamenti comunitari di settore, oggetto anche di una mia interrogazione che riporto in allegato.

          Come Lei ben sa, la riclassificazione di cui sopra  (definita tecnicamente “refresh”) è avvenuta prevalentemente mediante ripresa aerea, tecnica non in grado di cogliere appieno le specificità del terreno posto sotto la chioma boschiva.
          In tal modo il cosiddetto “refresh” ha considerato come boschive, quindi non rispondenti ai criteri per l’accesso ai finanziamenti comunitari, molte aree invece dedicate al pascolo ed alla attività agricola. Questo data la peculiarità del modello pastorale sardo, non intensivo se non spesso allo stato “brado”. Caratteristiche queste che garantiscono, fra le altre cose, una qualità del prodotto di molto superiore agli standard intensivi e/o industriali di massa.
          Come conseguenza della riclassificazione delle aree con il metodo aereo, sono adesso a rischio i fondi comunitari chiesti nel triennio 2011-2014, come confermato anche da un dossier della associazione di categoria “Coldiretti”.
          Suddetta associazione ha inoltre informato di come l’Agenzia sarda per la gestione degli aiuti all’Agricoltura, “Argea”( tramite per l’erogazione dei fondi comunitari)) abbia già inoltrato a varie aziende la richiesta di restituzione dei fondi elargiti nella fase antecedente al “refresh”.
          Inoltre vi è testimonianza di altri casi in cui la trattenuta degli stessi è avvenuta direttamente alla fonte con il blocco del trasferimento delle risorse previste.
          Considerata l’importanza vitale della pastorizia per la regione Sardegna, essendo uno dei settori cruciali dell’economia dell’Isola  ed in particolar modo in territori già segnati da tassi di disoccupazione estremamente drammatici come il nuorese e l’ogliastra,
          mi rivolgo direttamente a Lei in questa forma chiedendoLe di interessarsi in prima persona del caso, in modo da evitare che il metodo di rilevazione utilizzato per il “refresh” determini un danno economico alle aziende agropastorali che operano nelle zone interne dell’Isola e particolarmente nelle aree boschive.

 

Interrogazione a risposta in Commissione 
al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali


per sapere, premesso che :
- il processo di riclassificazione dei terreni agricoli, messo in opera al fine dell'aggiornamento dei dati attraverso i quali si accede ai finanziamenti comunitari di settore, noto come "refresh", sta determinando una situazione particolarmente grave per l'economia agropastorale sarda;
- la riclassificazione di cui sopra è avvenuta prevalentemente mediante ripresa aerea, tecnica che palesemente non è in grado di cogliere le specificità di quanto avviene a terra, al di sotto della chioma boschiva;
- l'attività di allevamento del bestiame in Sardegna, particolarmente quello ovino delle zone interne, si svolge tradizionalmente attraverso un modello di produzione non intensivo, spesso ancora allo stato brado;
- tale caratteristica "tradizionale" del modello produttivo pastorale sardo, che potrebbe essere scambiata per un fattore di arretratezza rispetto ai processi di modernizzazione delle attività di allevamento, ha garantito in realtà una qualità del prodotto assolutamente superiore alla produzione industriale di massa di generi alimentari;
- in alcune aree dell'Isola infatti, particolarmente quelle del nuorese e dell'Ogliastra, le greggi pascolano sovente anche nel sottobosco e le aziende operano la loro attività economica in aree difficilmente individuabili dall'alto a causa delle particolari caratteristiche del territorio;
- tali casi, che il cosiddetto "refresh" via aerea non può cogliere dall'alto e quindi considera aree boschive- dunque non avente diritto a godere dei finanziamenti comunitari- in realtà sono pascoli, aree nelle quali si esercita attività agricola;
- la modalità attraverso la quale si è provveduto alla riclassificazione delle aree oggi mettono a rischio i fondi comunitari chiesti dal 2011 al 2014, come conferma un dossier sul tema recentemente presentato al pubblico l'associazione di categoria Coldiretti;
- l'associazione medesima informa che l'Agenzia sarda per la gestione degli aiuti all'agricoltura (Argea), attraverso la quale vengono erogati i finanziamenti comunitari, ha già inoltrato diverse lettere ad altrettante aziende di richiesta di restituzione dei fondi ottenuti nella fase antecedente al “refresh”;
- in altri casi l'intervento la trattenuta avviene direttamente alla fonte, mediante il blocco del trasferimento delle risorse previste;
Considerato che:
-la pastorizia è uno dei settori cruciali dell'economia dell'Isola, in maniera particolare nel nuorese e in Ogliastra, aree peraltro segnate da tassi di disoccupazione estremamente rilevanti:

-se il Ministro sia informato della situazione sopra esposta;

-se non ritenga di dover immediatamente intervenire per evitare che il metodo di rilevazione utilizzato per il cosiddetto "refresh" determini un danno economico alle aziende agropastorali che operano nelle zone interne dell'Isola e particolarmente nelle aree boschive;

Onn. Piras, Duranti, Ricciatti, Quaranta 

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