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Energia ed Essenzialità: Piras presenta una interpellanza urgente alla Camera

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"A dicembre scadrà la proroga del regime di essenzialità per le centrali di produzione elettrica sarde, misura eccezionale ed emergenziale che consente al residuo sistema industriale sardo di sopravvivere alla catastrofica crisi che ha segnato gli ultimi dieci anni.

La questione energetica è uno degli elementi decisivi per l'economia sarda: per il suo presente e per poter immaginare un futuro. Lo è per la Sardegna centrale come per gli altri territori feriti da un vero e proprio processo di desertificazione produttiva e dall'assenza di alternative.

Servono interventi strutturali, quali innanzitutto una metanizzazione che non preveda l'ulteriore violazione del territorio regionale, serve un forte investimento pubblico per recuperare il ritardo infrastrutturale e - quindi - gettare le basi minime di uno sviluppo possibile, di un nuovo modello che - in un quadro certo di assoluto rispetto dell'ambiente e del territorio - consenta di generare nuovi investimenti e nuove opportunità di lavoro.

L'interpellanza urgente chiede il "minimo sindacale" di confermare il regime di essenzialità per le centrali elettriche sarde, ma soprattutto allude alla necessità che sul terreno della produzione di energia si pensi a una svolta di profondità e di lungo periodo: investire in energia pulita per costruire una economia e una industria pulita".


INTERPELLANZA

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello Sviluppo Economico, per sapere – premesso che:

per sapere, premesso che :

-         nel corso del 2012 vi sono stati cambiamenti significativi nella gestione della rete elettrica sarda. L’”Autorità per l’Energia Elettrica il gas ed il sistema idrico” (“AEEG”) , con delibera n. 400/12 ha infatti definito,insieme alle centrali di E.on Fiume Santo ed Enel Suclis, anche la centrale termoelettrica di Ottana Energia come unità essenziale al sistema elettrico nazionale;

-         il progetto di metanizzazione Galsi, accantonato anche a causa delle forti perplessità da più parte espresse sull'impatto ambientale e territoriale dell'opera, allo stato attuale non appare sostituito da alcuna alternativa credibile;

-         come affermato dall’AEEGSI nel suo “Rapporto annuale in materia di monitoraggio dei mercati elettrici a pronti, a termine e dei servizi di dispacciamento, Consuntivo 2013:   “i prezzi medi su MSD, nel corso del 2013, hanno fatto registrare un differenziale tra i prezzi a salire e i prezzi a scendere incrementato sul Continente,+13%, mentre si è ridotto sulle isole; in particolare in Sardegna la riduzione è stata del 90% a seguito dell’inserimento di Ottana Energia nella lista degli impianti essenziali per la fornitura di Riserva Secondaria”;

-         nel Febbraio 2014 è stato varato il “Piano Energetico ed Ambientale della Regione Sardegna” nel quale per la centrale di Ottana è prevista una “riconversione della Centrale Termoelettrica di Ottana a metano con finalità di servizio ancillare alla rete”;

-         al documento di cui sopra viene stabilito che “In particolare la Regione si pone l’obiettivo nell’ambito delle azioni interne ai distretti energetici di promuovere contestualmente con il territorio, le azioni consentite per una riconversione a metano entro il 2020 della suddetta centrale cogenerativa per i superamento dell’attuale configurazione ad olio combustibile. La Regione si impegna pertanto a porre in essere in sinergia con gli enti locali interessati e lo Stato quanto necessario per raggiungere tale obiettivo”;

-         la mancanza di una fornitura di gas naturale ha condizionato negativamente il sistema energetico regionale, vincola l’avvio della realizzazione della rete di trasmissione interna e rende potenzialmente inefficace, perché economicamente non remunerativo, l’utilizzo delle reti urbane o comprensoriali di distribuzione del gas in quanto non collegate tra loro in un’unica rete;

-         la Giunta Regionale, con delibera n. 17 del 13 Maggio 2014, ha previsto di riconsiderare le proprie strategie di sviluppo individuando fattivamente una serie di ulteriori azioni alternative con interventi infrastrutturali che permettano in tempi brevi alla Sardegna di avviare la metanizzazione;

-         inoltre, con Delibera di Giunta n. 17 del 13 Maggio 2014, la Regione Sardegna ha deciso “l’uscita dal Consorzio Galsi e l’individuazione di un Advisor per una soluzione tecnica alternativa ed il mantenimento dei regimi di essenzialità energetica attualmente vigenti in Sardegna in vista dell’adeguamento degli impianti al previsto processo di metanizzazione”;

-         successivamente, con ordine del giorno n. 5 del 27 Maggio 2014, è stato approvato dal Consiglio Regionale l’impegno “a richiedere altresì al Governo l'attivazione delle disponibilità finanziarie occorrenti per il mantenimento dei regimi di essenzialità energetica attualmente vigenti in Sardegna, nonché per la perequazione, nelle more del compimento del processo di metanizzazione, dei maggiori costi energetici gravanti sulle famiglie e sulle imprese della Sardegna”;

-         in data 5 Agosto 2014 è stato approvato l’ordine del giorno della Camera che, considerando la qualifica di essenzialità a tutte le centrali siciliane, impegnava il Governo “a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni al fine di intervenire, attraverso ulteriori iniziative normative per sanare questo vero e proprio vulnus inferto a tutto il sistema energetico sardo, che necessita del regime di essenzialità sinora concesso, in attesa della completa metanizzazione dell'isola”;

-         con la delibera dell’”AEEGSI” n. 500 del 16 Ottobre 2014 la centrale di Ottana Energia, cosi come le altre centrali sarde dichiarate essenziali nel 2014, hanno visto una proroga di tale modalità di esercizio fino al mese di Aprile 2015, data nella quale sono in funzione due generatori sincroni nella stazione elettrica di Codrongianos. Tale provvedimento è stato poi esteso fino al mese di Dicembre 2015;

-         a quanto si apprende da fonti di stampa   (Il sole 24 ore 23 ottobre 2014), gli impianti di Fiume Santo ed Enel Sulcis figurano fra gli impianti in possibile chiusura e che tale evento potrebbe causare la perdita di interesse di grandi multinazionali per la riattivazione delle grosse industrie energivore sarde (come ad esempio Alcoa) per la ripresa delle produzioni;

-         ad avviso degli interroganti potrebbe quindi andare a determinarsi la chiusura degli impianti di Enel Sulcis, Eph Fiume Santo, Ottana Energia. In tal modo la Regione Sardegna potrebbe trovarsi senza impianti produttivi di potenza programmabile e far fronte alla potenza rinnovabile installata unicamente con il cavo di collegamento Sapei con il continente;

-         lo stato di declino dei grandi poli industriali del “Sulcis”, di “Portotorres” e di “Ottana” sono da addebitare in gran parte al deficit strutturale dell’approvvigionamento energetico, così come la diminuita competitività dell’industria ancora presente. In tale dinamica, nel mese di Ottobre 2014, veniva dato l’annuncio del non proseguimento delle attività di produzione xileni presso il sito di Sarroch, che forniva la totalità della materia prima alla fabbrica di Ottana Polimeri, per cui vi è in corso un programma di riconversione che mira a ridare una prospettiva di medio termine alla filiera chimica isolana ed in cui la perdita dell’autonomia energetica del sito industriale di Ottana renderebbe vani tali sforzi;

-         inoltre tale assetto produttivo non garantirebbe la sicurezza del sistema elettrico sardo e comporterebbe la perdita di circa 800 addetti impiegati direttamente, più quelli legati all’indotto;

-         considerando l’approvazione della delibera della Giunta Regionale 48/13 del 2 Ottobre 2015, in cui vengono approvate le linee guida del Piano Energetico Ambientale Regionale ed in particolare viene stabilito che “Per la metanizzazione della Sardegna, l'Assessore ricorda che il tema ha assunto una rilevanza tale che implica un focus specifico nel PEARS con la possibilità, da valutare in sede di predisposizione dell’aggiornamento della proposta tecnica, di affrontare gli aspetti di dettaglio da un punto di vista tecnico e amministrativo attraverso la predisposizione di un piano attuativo dedicato. Tale impostazione metodologica è supportata anche dagli esiti del confronto in corso con il Governo sulle modalità di approvvigionamento di gas naturale per l’isola, nel quadro della strategia nazionale GNL.”;

-         per quanto risulta agli interpellanti, secondo notizie circolanti nell’ambiente, risulterebbe la notizia dell’estensione del regime di essenzialità alle centrali siciliane  di potenza maggiore di 50 MW per tutto il primo semestre 2016 :-

-         se sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa e quali elementi intenda fornire al parlamento con riferimento alla notizia relativa alla possibile estensione del regime di essenzialità alle centrali siciliane di potenza maggiore di 50 MW per tutto il primo semestre 2016;

-         quali provvedimenti il Governo intenda porre in essere per evitare la chiusura degli impianti delle centrali elettriche sarde dopo il mese di dicembre 2015 e quali  iniziative, anche normative, intenda adottare al fine di prevedere la proroga del regime di essenzialità;

-         quali iniziative di competenza il Governo abbia posto in essere o sia nelle intenzioni di adottare per contribuire, insieme alla Regione Sardegna, alla soluzione dell’annoso problema relativo alla metanizzazione dell’isola, unica regione in tutta Europa ad esserne oggi completamente priva, con gravi ripercussioni sotto il profilo della competitività del sistema industriale.

Onn. Michele Piras, Donatella Duranti, Lara Ricciatti, Stefano Quaranta.

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