Nella giornata di oggi, in Commissione Difesa, il sottosegretario Domenico Rossi ha risposto alla mia interrogazione sulla discarica di bombe a mano di S'ena ruggia.
Mi sono dichiarato solo parzialmente soddisfatto:
1) è positivo che, in seguito alle denunce ed all'atto parlamentare da me depositato, l'esercito abbia provveduto a bonificare l'area e ad avviare una adeguata analisi ambientale;
2) è tuttavia assurdo che quella discarica - costituita da materiali esplosivi abbandonati fra il 1983 e il 1996 - abbia avuto bisogno di pubbliche denunce e di 19 anni per essere ripulita;
3) continuo a trovare imbarazzante che non vi sia nessuna richiesta pubblica di scuse da parte delle Forze Armate per simili gravi violazioni del territorio e che anzi si riscontri un atteggiamento auto assolutorio, teso ad affermare il massimo rispetto delle norme ambientali, anche di fronte all'evidenza di quanto accaduto;
4) il ministero non assumerà alcuna iniziativa di carattere disciplinare volto ad individuare ed eventualmente punire i responsabili di questo scempio;
Mi auguro davvero che una situazione di questo tipo non debba mai più ripetersi, soprattutto per il rischio corso dalle persone, cosa per la quale forse almeno il sottosegretario avrebbe potuto chiedere scusa.
Questo il testo dell'interrogazione:
Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
il Poligono di S'Ena Ruggia, è situato nel territorio comunale di Macomer (NU) in Sardegna, ed ospita il 5o Reggimento del Genio Guastatori della Brigata Sassari di stanza dal 2013, appartenente all'Esercito italiano (EI);
si tratta di un Poligono classificato come «occasionale» e non «permanente», che occupa una vasta porzione di terra che si trova a ridosso del sito archeologico di Tamuli, e comprende i nuraghi Fiorosu, Sa Pattada e Tamuli e diversi allevamenti;
tale Poligono, viene reso operativo in occasione delle esercitazioni, attraverso lo sgombero con «procedura d'urgenza» (ordinanza del Reggimento) e utilizzato dai reparti della Brigata per i periodi previsti dagli Atti;
il 4 settembre 2015, sono stati rinvenuti nei territori circostanti il Poligono occasionale, numerosi ordigni e rifiuti militari, in una scarpata sotto la via sterrata che, chiusa da un cancello col lucchetto facilmente raggiungibile a piedi da altri ingressi, conduce al luogo delle esercitazioni armate della Brigata Sassari, arrivando dalla strada comunale che collega Macomer a Tamuli e al Monte di Sant'Antonio;
tra gli arbusti, sono state rinvenute centinaia di bombe a mano, esplose e nascoste in un fossato, fra le quali le più riconoscibili corrispondono al modello S.R.C.M. Mod. 35, mentre altre sembrano più simili alle granate OD 82/SE, ordigni in dotazione all'Esercito italiano;
tra i rifiuti anche i fili metallici, probabilmente quelli presenti all'interno delle S.R.C.M., contenitori e oggetti in metallo arrugginiti, e altro materiale reso indistinguibile dall'usura e dalle alte temperature a cui evidentemente è stato sottoposto. Gli stessi oggetti si trovano, inoltre, sparsi per tutto il terreno vicino al fossato in un raggio di almeno 100 metri;
la S.R.C.M Mod. 35 è un modello di bomba a mano di origine italiana, attualmente in dotazione dell'Esercito italiano, entrata in servizio nel 1935, utilizzata durante il secondo conflitto mondiale: è una bomba di tipo offensivo, disperde schegge leggere, letali in un raggio inferiore rispetto alla distanza massima alla quale viene lanciata;
la stessa, è composta da un corpo bomba in tritolo per 43 grammi e da binitro-naftalina che al momento dell'esplosione frammentano in schegge un filo metallico avvolto internamente;
la OD 82/SE, sempre in dotazione all'Esercito italiano, è una bomba a mano di origine italiana a frazionamento controllato, in produzione dal 1982, a tempo a ritardo pirico;
tali ordigni sono stati rinvenuti in territori circostanti il Poligono occasionale, andando a formare una vera e propria discarica a cielo aperto di rifiuti bellici e da esercitazione militare;
non risulta autorizzata, in quei territori, alcuna discarica di rifiuti militari;
tale episodio appare gravissimo, ennesimo atto di prepotenza delle forze armate nei confronti della terra che occupano a fini addestrativi –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dell'episodio esposto in premessa;
se non ritenga opportuno fornire dettagliate spiegazioni e quali atti intenda porre in essere a seguito del ritrovamento di tale discarica, con la presenza di ordigni appartenenti all'Esercito italiano nelle campagne di Macomer;
se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, di avviare accurata analisi ambientale sul territorio sopra descritto e sui materiali rinvenuti.
Qui, la risposta all'interrogazione

