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I Saluti dalla Terra in Dismissione

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Un lavoratore della Centrale Elettrica di Ottana Energia scrive nel giorno della vigilia di Capodanno sulla mia pagina Facebook : speravo che almeno adesso che finalmente ci è stata negata l'essenzialità, con conseguente entrata in crisi, ci avresti dedicato altrettanta verve giornalistica che hai dedicato ai nostri cugini più sfortunati... invece nemmeno un trafiletto per la fermata della centrale! un bell'esempio di giornalismo non c'è che dire”.

 

Solo dieci giorni prima un altro lavoratore, questa volta dell'Inceneritore di Tossilo, mi scriveva: “Una parola a difesa del diritto al lavoro mai??”, addebitandomi tra l'altro una ossessione, quella cioè che si paleserebbe “ogni volta che ne hai l'occasione butti fango a destra e a manca, per quello che, a parere vostro, sono i difetti di un impianto che non ha più ragione di essere”.

 

Le due questioni, quella dell'impianto di Incenerimento dei Rifiuti di Macomer e quella della Piana di Ottana, sono effettivamente a tutti gli effetti i due complessi temi che hanno scandito nel Centro Sardegna la fine di questo 2015 e che, con molta probabilità, domineranno l'avvio del Nuovo Anno.

 

Ieri sera, prima di immergermi come tutti nei festeggiamenti per salutare la fine di un anno difficile, pensavo al post di auguri da inserire su ilMarghine.net.

Alla mente mi è rimbalzato quello scritto l'anno precedente, che poi ho ritrovato. Diceva così:

 

Vogliamo esprimere un pensiero particolare per tutte quelle persone che lottano per il lavoro e per la dignità, per chi si sveglierà nell'anno nuovo con gli stessi problemi del vecchio, ma con ancora la spinta vitale di chi non si arrende e resiste. 
Un augurio speciale ai ragazzi di Ottana Polimeri, ancora in presidio di fronte allo stabilimento che sentono loro; 
ai pastori e agli agricoltori che resistono orgogliosamente nonostante le mille difficoltà del mondo delle campagne; ai giovani, tutti, ed in particolare a coloro che credono ancora nel futuro della nostra isola e tenacemente agiscono quotidianamente affinché non si spenga la speranza di abitarla e viverla liberamente; a chi fa cultura, nelle sue mille declinazioni; agli amministratori, tutti, impegnati a fronteggiare una crisi economica e sociale senza precedenti”.

 

Rileggendolo, mi sono detta: “ecco, dovrei praticamente fare copia e incolla, ampliando però lo spazio dei saluti in particolare”, perché dopo un anno la situazione del territorio che raccontiamo sembra essere sprofondato, ancora di più, in un declino inarrestabile: così ai lavoratori di Ottana Polimeri (in cassa da due anni) vanno aggiunti anche quelli di Ottana Energia ( la Centrale è in fase di spegnimento) e quelli della Tossilo S.p.A (con un buco di Bilancio di 800 mila Euro e un futuro decisamente incerto).

Persone, uomini e donne, appese al filo di decisioni “altre”, superiori, di fallimenti programmati, di progetti e idee vetuste, di male gestioni e di mala politica.

E non solo gli operai, ovviamente!

Perché nel territorio la “fame di lavoro” è diventata endemica, perché le Dismissioni sono molte e sfaccettate, perché l'Industria (tranne rarissimi casi) ha certamente fallito, ma la società l'ha seguita a ruota.

E allora non esprimi un pensiero per la chiusura definitiva di uno dei simboli culturali per eccellenza del Marghine quale era il CineTeatro Costantino? O per la perdita di quelli che chiamiamo “Presidi dello Stato”?

E allora non dedichi una riflessione alla fuga dei giovani o alla loro reale e più che mai fastidiosa impossibilità di trovare una occupazione dignitosa nella propria terra nonostante gli studi, nonostante le capacità?

E allora non dedichi un pensiero per i tantissimi che hanno visto il loro corpo colonizzato da una male meschino come il Cancro? E a chi ha perso la casa?

Ecco il punto: i Luoghi in Dismissione.

Il buio dei Luoghi in Dismissione.

A brillare è solo l'incapacità di progettare seriamente, di immaginare il nuovo che si può costruire, di ragionare in una prospettiva comune, unitaria, smarcandosi dalle logiche del potere, piccolo o grande, per reinventare e ridare un senso alla vita nel centro di un'isola bellissima che da paradiso si è trasformato in un piccolo inferno. A resistere sembrano essere solo le posizioni precostituite, del tutti contro tutti. 

 

A raccontarlo, questo stato attuale, qualche volta fa proprio male.

Auguri di Buon Anno dalla Terra in Dismissione.

 

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