BOLOTANA. La struttura di Via Regina Margherita che ospita gli anziani nel centro storico di Bolotana ha una Nuova Gestione.
Dopo l'ultimo travagliato anno a guida della Coop. La Fenice di Olbia, la quale ha scelto di non proseguire la gestione (vi rimandiamo agli articoli precedenti 1 , 2 , 3 , 4 ), finalmente la foschia sul futuro della struttura sembra essersi diradata.
Alla gara per l'affidamento temporaneo della Comunità Alloggio indetta dal Comune hanno partecipato 6 concorrenti: ad aggiudicarsi la gestione è stata l'Associazione Girasole di Ozieri, che dal 1° Maggio darà avvio al nuovo corso gestionale.
Nella giornata di ieri abbiamo intervistato Gianni Cannas, il Direttore che ha intenzione di dare una nuova vita e una nuova impostazione ad un servizio sempre più delicato, importante e socialmente rilevante come quello dell'assistenza agli anziani.
Direttore, come saprà, la Comunità Alloggio di Bolotana ha avuto una serie di problemi di vario tipo: anzitutto, ha visitato lo stabile e ha verificato se vi sono problemi strutturali?
Si, ho visto che la struttura è un po' trascurata e che vi sono alcuni problemi, per esempio di umidità.
La Coop. La Fenice ha deciso di interrompere la gestione della Comunità sostenendo che non sussistessero le condizioni di convenienza economica. Immagino abbiate valutato attentamente le condizioni: qual è stata la vostra proposta per la partecipazione alla gara?
Noi abbiamo fatto una proposta che prevede un canone da pagare al Comune di circa 1.000 Euro al mese. Io credo che la struttura valga questa cifra: i problemi riscontrati dalla precedente gestione probabilmente non erano relativi al canone ma proprio alle modalità gestionali.
Voi cosa intendete fare nella pratica dal 1° Maggio?
Vogliamo come prima cosa rendere più familiare la struttura. Intendiamo mettergli il motore: significa inserire immediatamente tutte le figure professionali necessarie. Non possono quindi mancare le figure quali il fisioterapista o l'educatore per esempio.
Questo è il nostro modo di operare, perché sulla struttura occorre investire: operiamo da qualche anno nel territorio del Meilogu e del Logudoro e oggi arriviamo nel Marghine con l'obiettivo di crescere e crescere bene.
Cosa manca secondo lei in questa struttura?
Oltre le figure professionali? Mi ha colpito la mancanza di partecipazione da parte della popolazione.
In che senso?
Beh, la collaborazione con la Pro Loco, con il Gruppo Folk e con le associazioni di volontariato: noi siamo abituati a collaborare e coinvolgere la popolazione: nelle nostre strutture questo è un perno essenziale delle attività. Non vogliamo gestire un “parcheggio”, ma un luogo aperto, che dia speranza agli anziani e li coinvolga attivamente. Forse si è abituati a vedere una struttura dove non si fanno le feste, le attività, dove i muri non sono colorati e “vivi”: noi vogliamo capovolgere questa immagine.
Vogliamo usare tutti gli spazi a nostra disposizione: il giardino interno per esempio.
E poi intendiamo aprire la struttura all'esterno, perché non abbiamo da nascondere niente. Vogliamo renderlo un luogo familiare sempre pronto ad accogliere i visitatori. Siamo a favore delle telecamere per esempio, perché il parente dell'anziano deve sentirsi sicuro, deve essere informato sulla realtà che vive il proprio familiare. Per noi la cosa più importante è il benessere degli ospiti e per realizzarlo dobbiamo lavorare e collaborare con tutta la cittadinanza.
Parliamo dell'aspetto più complesso della vicenda Comunità Alloggio di Bolotana: i lavoratori-soci della Fenice. Avete intenzione di assumere chi lavora attualmente nella struttura?
I lavoratori attualmente attivi sono soci della Coop. La Fenice, quindi questo aspetto esula dal nostro campo di azione. Noi comunque abbiamo intenzione di valutare le loro competenze e se saranno all'altezza delle nostre necessità continueranno ad avere il loro lavoro.
Quanti saranno i dipendenti della struttura?
Questo dipende dal numero degli utenti, pensiamo di partire con 8/10 dipendenti
Intendete inserire da subito la figura del Coordinatore?
No, a questo aspetto penserò io personalmente. Non amo la figura del coordinatore: credo che sia più utile spendere quei soldi dove veramente sono necessari, quindi investendoli in figure quali l'infermiere, l'educatore e il fisioterapista.
Come pensate di riportare a Bolotana gli utenti persi a causa delle vicissitudini dell'ultimo periodo?
Beh, col nostro nome: le nostre strutture di Bessude, Mores e Siligo sono tutte a pieno regime, i nostri dipendenti sono tutti pagati, i contributi versati, non abbiamo debiti: siamo una ditta sana e crediamo in questa sfida.