La naturale scadenza del CdA era prevista per settembre 2015. Tra novembre e dicembre l’Assemblea “chiede al CdA di restare in carica sino alla
chiusura della Programmazione 2017/2013, prevista in quel momento per il 31/12/2015".
"Tra gennaio e febbraio 2016 l’Assemblea chiede al CdA di restare in carica, per lo svolgimento della ordinaria amministrazione, sino alla presentazione della Domanda di aiuto per il PSR 2014/2020, prevista in quel momento entro il 30 marzo 2016".
Nel frattempo, ci sono state alcune proroghe per cui la presentazione della Domanda di aiuto, se pure pronta già da febbraio come detto durante l’Assemblea, è stata presentata nei giorni scorsi.
Pertanto, è doveroso, nei confronti dei soci pubblici e privati, procedere alla elezione del Presidente e del CdA del GAL. È doveroso, sia perché si tratta oramai di un CdA che nei fatti non è più in grado di lavorare in maniera soddisfacente per il GAL (in quanto totalmente inesistente: da quanto tempo il CdA non si riunisce?, e perché?) sia perché non più legittimato, sia perché la presentazione della Domanda di aiuto era l’impegno preso con i soci.
E’ doveroso perché il Piano di azione, il nuovo Piano di sviluppo, non può nascere dal vecchio CdA, ma è giusto e rispettoso che nasca col contributo
dei nuovi amministratori che dovranno perseguirlo.
Negli ultimi mesi, vari e vani sono stati i tentativi di diversi Consiglieri di ricondurre il percorso all’interno della collegialità istituzionale della Fondazione e, ad aggravare questo tentativo hanno contribuito alcune basilari pecche che ho provato a condividere, senza successo, con alcuni Soci:
- la mancata elezione del Vicepresidente del CdA (peraltro Obbligatoria), e, a posteriori, assolutamente necessaria, adducendo, la Presidente,
argomentazioni di equilibrio verso la nomina di un soggetto di parte Pubblica, dimenticando che l’elezione della Vicepresidenza è un atto libero
dei Consiglieri che, possono discutere le opportunità o le istanze, ma poi liberamente esprimono il loro voto a prescindere dall’indicazione della
Presidente.
-la mancanza di un Regolamento interno di funzionamento del Gal (peraltro OBBLIGATORIO) abbozzato gia nel 2011, riproposto , dopo sollecito della RAS nel 2015 e mai messo all’ordine del giorno dell’assemblea dalla Presidente, che grazie a questa grave lacuna, interpretando a suo favore lo statuto, ha di fatto escluso tutto il CdA da tutta una serie di atti che riguardano, sia la gestione della nuova Programmazione 2014/2020 che, la normale vita
della Fondazione tra cui:
- l’indizione delle elezioni, sollecitata più volte, per il rinnovo degli organi Amministrativi della Fondazione, tra cui la Presidente stessa che, decaduta anche per somma di mandati, come da Statuto, insiste nel voler guidare “Presidenzialmente” un percorso tutt’altro che collegiale e partecipativo.
E’ il CdA, e lui solo, per mandato a decidere e deliberare in merito -la delega,”in bianco” e per “urgenza”, all’Unione dei Comuni del Marghine, con delibere Assembleari , e non di CdA, per la formulazione e pubblicazione di un bando per l’individuazione attraverso il MEPA (mercato elettronico della pubblica amministrazione) dei Consulenti alla Fondazione per la Predisposizione del Bando per la nuova Programmazione2014/2020. Il
tutto con nota di incarico, della Presidente, mai condivisa e deliberata con il CdA. E’ il CdA, e lui solo, per mandato e decidere e deliberare in merito.
- Il cambio di sede, concordato con l’Unione dei Comuni e mai condiviso ne deliberato dal CdA (ricevuta solo oggi via mail notizia con richiesta di
collaborazione per il “trasloco” in nuova sede….)
E’ il CdA, e lui solo, per mandato e decidere e deliberare in merito.
- Date e incontri di partenariato, dalla data del 12 febbraio, sempre concordati con i tecnici dell’Agenzia Laore , come il prossimo, saltando allegramente ogni incontro e delibera del CdA.
-delibere di affidamento e incarico all’Unione dei Comuni per la predisposizione dei Bandi per l’assunzione del personale futuro della Fondazione, saltando allegramente parere e delibere del CdA ma anche dei nuovi Soci, che avendo fatto domanda di adesione alla Fondazione, aspettavano che la loro richiesta fosse ratificata dal CdA per poter partecipare alla vita attiva della Fondazione e quindi delle sue scelte. Saltando allegramente ogni incontro e delibera CdA . E’ il CdA, e lui solo, per mandato a decidere e deliberare in merito.
Non sono e non siamo , insieme ad alcuni Consiglieri, riusciti e dirimere questa controversia ne ci hanno aiutato, se non con qualche timido tentativo, gli Amministratori Locali ,che pure sono Soci della Fondazione e che , per loro mandato, sanno bene quanto sia importante il rispetto formale delle regole e quali problemi possono arrivare dalla loro inosservanza.
Diversi potrebbero obiettare che da parte mia sia solo sterile polemica. Ma la domanda successiva la pongo io: per cosa e per quale scopo o vantaggio personale? Ai miei detrattori dico: dimostratelo.
Agli altri che ancora non hanno smesso di leggere, facendo un po’ di memoria, ricordo lo spirito che ha animato la nascita del nostro Gal. Si, dico nostro, di tutti, nel bene e nel male . Di chi ha partecipato ai processi portando contributi anche solo di ragionamento e di chi ha preferito semplicemente sostenere il progetto: UNA TESTA ,UN VOTO. Ciascuno responsabile in prima persona di scelte e decisioni.
Questo è lo spirito che ha fatto pensare,a tanti di noi, che fosse arrivato il momento di andare oltre i campanili e personalismi; che 25.000 abitanti
del Marghine potessero essere, logicamente, una PICCOLA COMUNITA’,che avrebbe acquisito forza dalla diversità e l’avrebbe vissuta come ricchezza.
C’è però sempre qualcuno che pensa più il la’. Che vede altro. Che coltiva altro. Pazienza. Ho lottato perché l’obiettivo è fondamentale per la nostra
piccolissima Comunità. Inutile. Pazienza. Ma non mi sento e non voglio essere colluso o complice di questo modo di fare . Lo dissi già
nell’assemblea di Bolotana che” non mi ritenevo responsabile di scelte arroganti”. E per questo sono stato intimidito e accusato di aver avuto
grossi vantaggi dalla mia posizione nel CdA del Gal (Ivan, quanto, 100.000 euro?dimostralo!. Ospitali, nella dialettica…E sono andato via. E complice
non lo sono.
Oggi, leggo una mail nella quale, la Presidente, mi comunica di aver inviato la Domanda di accreditamento alla prima fase del bando il giorno 8
giugno saltando allegramente ogni incontro e delibera CdA. (Tra l’altro senza neanche aver comunicato ai Soci e al CdA che, il Bando
modificato era stato ripubblicato con nuove scadenze).
Quanto tempo serve per convocare un CdA e stabilire una data per le elezioni? Entro una settimana è possibile che il CdA si riunisca e in dieci
minuti decida la data delle elezioni? In quindici giorni, è possibile che avvengano le elezioni?
La situazione, sostanzialmente, è che nessuna funzione o spazio la Presidente “concede” ai Consiglieri, avvalendosi sempre della “ Consulenza”
Tecnica.
Ho pensato alle dimissioni da Consigliere di amministrazione. Ma è stato solo un pensiero passeggero: in questi anni ho lavorato DISINTERESSATAMENTE per il Gal, a qualcuno può essere piaciuto il mio lavoro ed il mio metodo, mentre a qualcun altro no, ma il mio era lavoro nel rispetto delle REGOLE, nel rispetto dei Soci e nel rispetto delle finalità della Fondazione. Negli ultimi mesi , nella amministrazione del Gal, non ho trovato nessun rispetto!
Pertanto, credo che le mie dimissioni, o anche quelle di tutti i Consiglieri, non sarebbero un buon gesto, andrebbero a rinnegare l’impegno, la serietà ed il rispetto di quanti hanno con me condiviso il percorso di questi anni, di quanti si sono disinteressatamente impegnati per il territorio.
Da persona libera, invece, ritengo importante CONTINUARE a promuovere un percorso diverso da quello intrapreso dalla Presidente non disperdere il
processo di cambiamento condiviso e partecipato al di la degli interessi di alcuni. La fondazione non può e non deve esser espressione di una ennesima
lobby e succursale di qualche ente o amministrazione. E’ uno strumento nelle nostre mani e, per favore, utilizziamolo.
Quindi, in quanto socio, chiedo pubblicamente la convocazione del CdA, poi dell’Assemblea per l’ indizione di nuove elezioni.