MACOMER. In attesa del nuovo cimitero la Giunta Succu sfratta 700 salme e trasforma i loculi in sportelli BANCOMAT.
Oltre ai mille problemi della vita quotidiana, centinaia di famiglie macomeresi sono angustiate dalla iniziativa grave e di dubbia legalità adottata dalla Giunta Succu di avviare un ingiustificato sfratto di massa di centinaia di salme, ricorrendo a metodi spicci – o paghi od i resti dei tuoi cari li gettiamo nell’ossario - che ci sembrano poco rispettosi della memoria dei defunti e del dolore dei loro congiunti.
Questa deprecabile Iniziativa sembra rispondere innanzitutto alla volontà della Giunta comunale di fare cassa su tutto non risparmiando neppure i defunti e trasformando i loculi in uno sportello bancomat dal quale prelevare nel giro di due mesi circa 300.000 euro.
In secondo luogo, facendo leva sulla difficoltà delle famiglie di sborsare di colpo centinaia di euro, la Giunta Succu punta a di recuperare i loculi necessari per affrontare la situazione di emergenza nella disponibilità degli spazi di sepoltura determinata esclusivamente alla propria duplice incapacità :
1) sia di ampliare l’attuale cimitero attuando un progetto preliminare esistente da 8 anni, come chiedono i Gruppi di Minoranza, che permetterebbe di realizzare in poco tempo e con poca spesa circa 600 nuovi loculi;
2) sia di garantire correttezza e trasparenza nella gara d’appalto per la costruzione del nuovo cimitero, per la quale la Giunta in questi giorni ha avviato la procedura di annullamento, anche in base al parere di un Legale di sua fiducia.
Non condividendo un simile modo di fare, invitiamo la Giunta Succu a recedere da questa sua assurda scelta, a partire dalla procedura adottata che viola il Regolamento di polizia mortuaria approvato nel 2014 dal Consiglio comunale.
Esso prevede che quando si deve procedere ad una estumulazione ordinaria, come in questo caso, i servizi cimiteriali provvedono – non 60 giorni prima - ma almeno sei mesi prima dell’inizio delle operazioni, nei quali ricada oltretutto la ricorrenza dei Defunti, a dare informazioni in merito, affiggendo specifici avvisi nell’albo cimiteriale.
Chiediamo che la Giunta comunale rispetti questa disposizione regolamentare e che in questo lasso di tempo venga effettuata una rigorosa verifica sulla tipologia delle concessioni che si pretende vengano rinnovate in modo oneroso a pena dell’estumulazione forzosa delle salme.
Ci sembra infatti che la Giunta comunale stia agendo in modo piuttosto grossolano e giuridicamente disinvolto, imponendo il rinnovo oneroso di molte concessioni – in particolare quelle più datate - che invece, sulla base di elementi oggettivi, sono da ritenersi rilasciate a suo tempo a titolo perpetuo e quindi ancora valide e non soggette a scadenza e rinnovo.
Per esemplificare la superficialità e la contraddittorietà con cui si sta operando, per l’amministrazione comunale sono da considerarsi a titolo perpetuo solo 170 concessioni relative ai loculi posti nella parete sinistra del terzo campo cimiteriale, assegnati agli inizi degli anni 70 per un corrispettivo di ottantamila lire, in quanto per esse esistono nell’archivio comunale i relativi contratti, mentre tutte le altre concessioni, sia quelle precedenti, sia quelle successive, sono da ritenersi trentennali o comunque a termine e quindi assoggettate a rinnovo oneroso.
Se questo indirizzo può ritenersi valido per le concessioni successive al 1971 – anche perché esistono delibere adottate nel periodo che – come quella n. 640 del 2.10.1973 della Giunta comunale – limitano espressamente a 25 anni la durata delle nuove concessioni, non altrettanto può dirsi per quelle antecedenti al 1971. In questo caso infatti esistono diverse delibere - sia di Giunta, sia di Consiglio - che prevedono anche le concessioni perpetue, assieme a quelle decennali, ventennali e trentennali.
Addirittura la deliberazione n. 112 in data 22.4.1970 del Consiglio comunale prevede solo concessioni perpetue, fissando il prezzo in 80.000 lire e approvando il relativo schema di concessione. Analogamente la delibera della Giunta comunale n. 197 del 2.10.1964, nel modificare le tariffe precedenti, parla solo di concessioni perpetue, stabilendo il prezzo in lire 65.000, a conferma quella era l’unica tipologia di concessione vigente.
D’altra parte, se le concessioni antecedenti il 1971 fossero state decennali, ventennali o trentennali, come si spiega che in passato, in coincidenza con le relative scadenze, il Comune non ne ha richiesto il rinnovo, neppure quando nel corso degli anni è stata autorizzata la riutilizzazione di in quegli stessi loculi per tumularvi altre salme? Ed il fatto che nell’archivio comunale non vi sia traccia dei contratti di concessione e delle ricevute di pagamento, non depone a favore della tesi che essi sono stati sottoposti alle procedure di eliminazione periodica della documentazione cartacea superflua, in quanto non comportavano ulteriori adempimenti, trattandosi di concessioni perpetue non soggette a rinnovo?
Come si vede sono numerosi e rilevanti gli aspetti da approfondire e chiarire ed è opportuno che ciò avvenga in sede di Consiglio comunale, considerato il rilievo di un problema che coinvolge centinaia di famiglie.