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Se Prevedi una cosa e poi ne fai un'altra: ecco perché l'Inceneritore di Tossilo è stato bocciato da Tar

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La Sentenza del TAR che ha accolto il ricorso presentato da Comitati e Unione Comuni Barbagia contro la costruzione del Nuovo Inceneritore di Tossilo è davvero tutta da leggere: un po' lunga, ma merita! (la alleghiamo integralmente qua per tutti coloro che vorranno cimentarsi nella lettura)

Se dovessimo fare una sintesi estrema del suo contenuto, potremmo semplicemente scrivere che il Tar bacchetta la Regione e la sua inefficienza ( razionalmente incomprensibile in effetti ) : se la “cornice operativa obbligatoria” dentro la quale muoversi era il Piano Regionale dei Rifiuti del 2008, il quale prevedeva 2 poli (Cagliari e Sassari) e declassava l'impianto di Macomer a una “non significatività” nell'economia del servizio a livello Regionale, perché presentare un progetto che di fatto istituisce un 3° Polo e va in contrasto con quanto precedentemente deciso dal Piano? Perché invece non presentare un progetto di riammodernamento utile alla “transizione” prevista dallo stesso Piano? Mistero.

E vogliamo parlare del fatto che quel Piano, secondo le discipline normative, andava aggiornato e rivisto dopo 6 anni?

E del fatto che lo stesso Consiglio Regionale, con deliberazione del 13 Maggio 2015, impegnava la Giunta affinché provvedesse, prima di assumere qualsiasi decisione nel merito, ad aggiornare il Piano dei Rifiuti? E, ancora, del fatto che l'Europa, nel 2015, ha aperto una procedura d'infrazione a carico della Regione Sardegna proprio per la mancata revisione del Piano sui Rifiuti?

E che “l’impianto in esame, che ha avuto un lungo iter amministrativo, è stato approvato nel 2016, in assenza di una adeguata riflessione in ordine alla bontà della scelta assunta nel lontano 2008” e che, verosimilmente, sarebbe entrato in funzione nel 2019, ossia dopo 11 anni dalla sua ideazione?

Tutto questo, e molto altro, si legge nella corposa sentenza che ha di fatto posto uno stop ad una procedura già avviata: la costruzione di un Inceneritore in grado di bruciare 60 mila tonnellate di rifiuto e dal costo pesante, forse troppo, di 42 milioni di Euro.

E proprio sui milioni di Euro necessari alla sua realizzazione si sofferma la Sentenza, ponendo in rilievo che “il Piano regionale (a pag. 428) indica la stima del “costo di investimento per gli interventi di revamping” in funzione delle capacità delle linee di lavorazione; i dati sono riportati nel prospetto seguente:

Tabella 8.27 – Costi di investimento per revamping di impianti di termovalorizzazione

Potenzialità della linea” (t/h)

Costo d’investimento interventi di revamping in milioni di euro:

3-4 t/h: 15-20 milioni

4-6 t/h: 20 – 25 milioni

6-8 t/h: 25 – 30 milioni.

Il che significa che i costi di revamping , anche ipotizzandoli per un impianto di fascia più alta, dovrebbe limitarsi ad una cifra oltretutto molto più contenuta (25-30 milioni) rispetto ai 42 milioni previsti e stanziati”.

Insomma, il Tar sembra proprio sottolineare che su quel progetto, oltre che da un punto di vista procedurale, sussistono dubbi anche sull'individuazione di costi, ritenuti evidentemente eccessivi.

Le ragioni della bocciatura non stanno dunque sul piano ambientale (“Sotto il profilo ambientale il rispetto dei parametri inerenti le emissioni consente di attestare la conformità dell’impianto alle normative vigenti sia ambientali che urbanistiche. La sussistenza di rischi per la salute pubblica e per l’ambiente non è stata dimostrata” si legge nella sentenza ), ma essenzialmente nelle procedure poste in essere e nella violazione di quanto stabilito da un Piano Regionale dei Rifiuti che la Regione poteva aggiornare e che invece non ha aggiornato.

Un eclatante scivolone politico si potrebbe dire, un pasticcio che, comunque, potrebbe costare alle casse regionali, e quindi ai Sardi, qualche Milione di Euro, visto che i lavori sono già stati appaltati.

Per concludere, citiamo direttamente la conclusione della Sentenza del Tar che non lascia molto spazio all'interpretazione sulle motivazioni che hanno spinto il Tribunale ad accettare il Ricorso di Comitati e Unione di Barbagia:

Anche qualora l’impianto esistente fosse stato verificato (come è presumibile) come obsoleto e non in grado neppure di mantenere, in concreto, l’attivazione e le capacità pregresse, il suo adeguamento/rinnovamento non poteva implicare la creazione di un impianto sostanzialmente nuovo avente capacità e resa ben superioresentenzia il Tar - L’approvazione di un progetto così importante e modificativo, rappresenta, nella sostanza, la creazione di un terzo polo; il che contrasta e non è compatibile con la previsione a 2 poli a regime, con mantenimento (solo) “in via provvisoria” dell’impianto di Tossilo”. 

 

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