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“Cambiamo passo” - Intervista a Francesco Sanna, Presidente Coonfcooperative

Redazione Associazione Nino Carrus
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La richiesta è di cambiare marcia, passare dai propositi alle cose concrete. Francesco Sanna, 41 anni di Macomer, da tre anni presidente di Confcooperative Nuoro/Ogliastra e da un anno numero due dell’organizzazione sarda, spinge il progetto di rinnovamento dell’associazione imprenditoriale.

La provincia di Nuoro e l’Ogliastra hanno perso quasi tutte le industrie, crescono emigrazione giovanile, spopolamento e abbandono scolastico. Qual è la vostra proposta?

“Innanzi tutto dobbiamo immaginare che sviluppo vogliamo, avere un pensiero lungo, strategico. Stabilito e condiviso l’obiettivo, troveremo gli strumenti e le risorse necessarie. Non abbiamo avuto idee e proposte valide sullo sviluppo negli ultimi venti anni e i risultati purtroppo si vedono.”

Quali sono le idee guida?

“Immagino e vorrei comunità di persone più integrate fra loro, dove l’economia cooperativa, fatta di produzione e assai meno di finanza, propone opportunità di lavoro; comunità dove vengono valorizzatele risorse più importanti che abbiamo: ambiente, cultura, risorse tecnologiche e biotecnologie. Inoltre vorrei una pubblica amministrazione semplificata e leggera, fatta di professionalità capaci di sviluppare progettualità, con cui definire azioni concrete e attrarre capitali per ottenere risultati immediati”

Traduciamo tutto questo in scelte concrete…

“Le produzioni agroalimentari devono avere un ruolo sempre più importante e strategico, anche per le loro potenzialità sull’incremento dell’exsport, così come i servizi turistici, intesi come contenuti ambientali, culturali, sociali dell’isola, saranno un ulteriore volano di sviluppo con cui si renderanno le nostre città come comunità davvero a vocazione turistica integrata, irripetibile nel suo genere.”

Le risorse chi le mette?

“Spendiamo molto e male, se si fanno i conti su quanto viene utilizzato per mantenere una cassa integrazione che non è uno strumento per favorire il reinserimento in altri settori produttivi e che magari potrebbe essere utilizzata con la costituzione di cooperative tra cassintegrati, la riparazione di situazioni infrastrutturali oramai insostenibili, la scarsa integrazione delle filiere, un’occasione di crescita mancata. Il punto è questo: in una situazione di crisi occorre cambiare e non mantenere l’esistente.. Questo le istituzioni non lo hanno capito del tutto.”

E voi cosa fate?

“Confcooperative sta lavorando per incrementare le capacità finanziarie delle imprese cooperative, inventando anche percorsi nuovi in cui abbiamo coinvolto la Regione, a cui dobbiamo dare atto di aver creduto nella nostra proposta: presto sarà pubblicato un bando per la capitalizzazione di nuove cooperative già operanti in Sardegna. Abbiamo messo in campo un progetto per l’incremento delle competenze manageriali nelle nuove coop. con il coinvolgimento Sda Bocconi, Sfirs, Fidicoop Sardegna, Fondazione con il sud e il sistema creditizio nazionale e regionale. Stiamo puntando a creare reti tra imprese cooperative sarde e di altre regioni perchè il valore economico è nelle reti. Soprattutto siamo impegnati nella costruzione di percorsi integrati di sviluppo locale, che coinvolgono imprese agricole, ristoranti, hotel, musei e imprese artigiane.”

Lei ha parlato anche di Ict, come strumento di sviluppo.

“Con la partneship di Telecom e cooperative hightech sarde stiamo creando reti informatiche che, con costi minimi, permettano di connettere tra loro le imprese associate, così da rispondere meglio alle sfide dei mercati globali.”

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