Il consigliere regionale del Partito Democratico Daniela Forma deposita una interrogazione sul caso Revamping-Tossilo indirizzata al Presidente della Giunta e all'Assessore Regionale dell'Ambiente ed esprime forti perplessità sulla definizione del nuovo scenario impiantistico emerso dall'Aggiornamento del Piano regionale dei Rifiuti – Sezione Rifiuti Urbani che non sarà assoggetato alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
“L'aggiornamento di tale Piano – dichiara Daniela Forma – riprende e potenzia sostanzialmente gli obiettivi individuati nel 2008 ma vengono introdotte delle modifiche di rilievo allo scenario impiantistico regionale relativamente agli impianti di termovalorizzazione della frazione di rifiuto secco residuo. Infatti, il Piano del 2008 proponeva uno scenario a due o tre poli di termovalorizzazione con la realizzazione di un nuovo impianto nel nord Sardegna mentre, dal recente aggiornamento, tale ipotesi è definitivamente sfumata in favore di una contrazione dei punti di emissione, ridotti a due e localizzati a Cagliari e Macomer.
Ciò significa – spiega Daniela Forma – che non solo viene confermato l'intervento di Revamping per il polo di incenerimento di Tossilo-Macomer (con avvio programmato nel 2019 e con l'obiettivo di coprire le esigenze del periodo transitorio fino al 2030) ma viene anche sancito l’ampliamento del bacino di conferimento a tutto il nord Sardegna dato che si è finalmente compreso che l'aumento delle percentuali di raccolta differenziata ha determinato un surplus di potenzialità di termovalorizzazione, la cui offerta è in eccesso rispetto alle esigenze complessive del sistema regionale, che quindi non necessita più di un impianto nel nord Sardegna.
Il consigliere regionale Daniela Forma ricorda poi come nel mese di Marzo del 2015 abbia depositato una interrogazione chiedendo esplicitamente all'Assessore Regionale dell'Ambiente se con il progetto di Revamping si intendesse allargare l'attuale bacino di conferimento all'impianto di incenerimento di Tossilo, destinato a smaltire il secco indifferenziato prodotto dal territorio della Sardegna Centrale. A tale quesito l'Assessore risponde nel mese di luglio del 2015 evidenziando che “il bacino di conferimento considerato nel progetto sottoposto alla procedura di VIA è stato esclusivamente quello riferito alle Province di Nuoro, di Oristano e dell'Ogliastra, le cui esigenze di smaltimento, anche con il futuro conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalle norme vigenti, sono apparse, in sede di istruttoria, conformi alla potenzialità impiantistica prevista.”
Vorrei ricordare – prosegue Daniela Forma – che il territorio del Marghine ha servito per più di 20 anni il sistema regionale, facendosi carico dell'incenerimento dei rifiuti tal quali provenienti dalle Province di Nuoro, dell'Ogliastra e di Oristano e che, in tutte le deliberazioni degli Enti Locali del Marghine e della Provincia di Nuoro riguardo questo tema, si è sempre esclusa la possibilità di acconsentire ad un allargamento del bacino di conferimento dei rifiuti fino alla dismissione dell'impianto.
Per queste ragioni – conclude Daniela Forma – ho depositato una interrogazione per sapere dal Presidente della Regione e dall'assessore Regionale dell'Ambiente: come sia stato possibile prevedere nell'Aggiornamento del Piano Regionale dei Rifiuti uno scenario impiantistico a due poli di termovalorizzazione (Cagliari e Macomer) quando il bacino di conferimento considerato nel progetto di Revamping-Tossilo sottoposto alla procedura di VIA è stato esclusivamente quello riferito alle Province di Nuoro, di Oristano e dell'Ogliastra; e ancora come sia stato possibile prevedere nell'Aggiornamento del Piano Regionale dei Rifiuti uno scenario impiantistico a due poli di termovalorizzazione quando il parere favorevole al Revamping-Tossilo espresso dagli Enti Locali del Marghine è stato sempre esplicitamente vincolato al non allargamento del bacino di conferimento dei rifiuti rispetto allo storico”.