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PROCEDURE DI ESTUMULAZIONE : la Nota Stampa dei Consiglieri di Minoranza di Macomer

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Non ci facciamo troppe illusioni, ma forse sul rinnovo delle concessioni dei loculi si intravede qualche spiraglio di buonsenso da parte della Giunta comunale. Dopo una lunga discussione, il Consiglio comunale nel corso dell’ultima riunione ha votato all’unanimità la proposta di rinvio ad altra seduta – per ulteriori approfondimenti da parte della Giunta comunale - della votazione sulla mozione  da noi presentata il 19.11.2016, con la quale chiedevamo un profondo riesame della procedura finora seguita, soprattutto per quanto riguarda le concessioni risalenti agli anni dall’inizio del secolo fino al 1970. Nonostante esistano numerose valide ragioni per ritenere che tali concessioni fossero state a suo tempo rilasciate in forma perpetua, la Giunta comunale le ha considerate in blocco di durata trentennale, con il fine evidente di fare cassa e di recuperare loculi per affrontare l’attuale situazione di emergenza.
Di fronte alle nostre contestazioni, ora il Sindaco riconosce l’esigenza di un supplemento di istruttoria che un’amministrazione coscienziosa e corretta nei confronti del cittadini avrebbe dovuto svolgere prima di avviare la procedura di estumulazione, che ha preso il via nel maggio 2016 e non quasi un anno dopo, quando già molti cittadini, sotto la minaccia di vedere le spoglie dei loro defunti  rimosse in modo forzoso dai loculi e conferite nell’ossario comune, hanno comunque preferito pagare ed assoggettarsi al rinnovo della concessione.
A questo tardivo ripensamento della Giunta, oltre alla nostra ferma opposizione, ha senza dubbio contribuito la pesante stroncatura con cui la Corte dei Conti ha rigettato la richiesta di parere presentata dal Sindaco, ritenendo che per il parere richiesto “non sussistono palesemente le condizioni per l’esercizio della funzione consultiva, in quanto il quesito non presenta i necessari requisiti di generalità ed astrattezza e non verte in materia di contabilità pubblica”.
 Oltre a ciò, esistono altri seri motivi per considerare il parere richiesto dal Sindaco una grave scorrettezza verso i cittadini e l’espressione di un metodo di amministrare quanto mai negativo, in quanto tende ad attribuire agli utenti responsabilità e compiti che invece sono dell’ amministrazione comunale.
L’esempio più grave di questo approccio scorretto è rappresentato dal passaggio in cui il Sindaco segnala alla Corte dei Conti “la presenza di una grande quantità di loculi occupati in maniera non regolare secondo i canoni della normativa vigente. Infatti è invalsa la consuetudine di tumulare più salme in un unico loculo contravvenendo alla normativa nazionale e ciò comporta, ipso iure, la decadenza della concessione”.
A prescindere dal fatto che tale normativa è stata oggetto di successivi chiarimenti ministeriali, consideriamo di una gravità inaudita che il sindaco sostenga che, nelle centinaia di casi in cui si è provveduto alla riutilizzazione dei loculi deponendo in apposite cassette separate i resti di del familiare che vi era stato precedentemente tumulato, i cittadini abbiano operato abusivamente senza richiedere ed ottenere tutte le autorizzazioni sanitarie ed amministrative richieste.
In tutta questa vicenda, non si possono scaricare sugli utenti – che si sono sempre attenuti alle disposizioni ricevute dagli uffici competenti – le responsabilità che invece ricadono interamente sul Comune, come la presunta mancata stipula dei contratti di concessione o l’omessa conservazione delle ricevute di pagamento dei corrispettivi. Era compito delle amministrazioni dell’epoca conservare tali atti nell’archivio comunale, soprattutto se essi erano destinati a produrre ulteriori effetti giuridici, come il rinnovo della concessione. Il fatto che ciò non sia avvenuto e che mai il Comune abbia eccepito alcunché in passato, né allo scadere dei trent’anni, né al momento del riutilizzo del loculo per nuove sepolture, conferma a nostro avviso che tali concessioni erano perpetue.

Il Sindaco non può pretendere oggi che siano i cittadini a dimostrarlo  esibendo documentazione rilasciata a loro congiunti 60 ed anche più anni fa. Peraltro, in diversi casi in cui gli eredi dei concessionari sono riusciti a rintracciare le ricevute, risulta che si trattava proprio di concessioni perpetue, come risulta dai documenti allegati.
Auspichiamo che gli ulteriori accertamenti che il sindaco si è impegnato a fare, permettano di concludere positivamente una vicenda affrontata con troppa superficialità.
                        I Consiglieri comunali
Rita Atzori             Federico Castori            Giuseppe Ledda       Giuseppe M. Pirisi        Riccardo Uda

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