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Ottana BioPower ottiene il Regime di Essenzialità, i Lavoratori di Ottana Polimeri all'attacco: “chi semina cassa integrazione prende i soldi pubblici”

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OTTANA. L'Autorità per l'Energia Elettrica ha deliberato in merito il 27 Dicembre, accogliendo la proposta presentata da Ottana Energia: l'Impianto di Ottana BioPower è stato riconosciuto come “essenziale” per il sistema nazionale e per il biennio 2018/19 usufruirà del Regime di Essenzialità.

Una notizia che ha smosso gli animi dei lavoratori di Ottana Polimeri, l'impianto del patron Paolo Clivati in cui si produceva il PET, che con un duro comunicato intervengono ancora una volta pubblicamente per ribadire le ragioni di chi ha perso il lavoro e assiste agli avvicendamenti della Piana un tempo Industriale della Media Valle del Tirso.

Di seguito, il Comunicato firmato dai Lavoratori:

“Nell'ultimo incontro con il Governatore Pigliaru e l'Assessora all'Industria Piras è emerso l'impegno per avviare un'interlocuzione con Invitalia e con il MISE sulla possibilità di riavvio delle produzioni attualmente ferme nel sito industriale di Ottana.

Nello specifico ci è stata confermata l'importanza strategica degli impianti per l'intero territorio Nuorese e questo valorizza maggiormente le nostre richieste avanzate da tempo per la salvaguardia dell'intero patrimonio tecnologico.

Auspichiamo per l'ennesima volta un decreto ad hoc stile Alcoa, in modo da agevolare possibili nuovi imprenditori e scongiurare possibili smantellamenti (di cui in questi giorni girano voci poco rassicuranti). Ricordiamo che con la cessazione delle attività di Ottana Polimeri, l'Italia è l'unica nazione dell'Unione Europea a non avere più una produzione interna.

Dispiace rilevare le ultime dichiarazioni del Ministro Calenda in occasione della sua visita a Portovesme. Queste, “ a parer suo”, pongono una pietra tombale sul riavvio dell'industria del PET e delle sue produzioni a Ottana, lasciando la crescita di un territorio esclusivamente alla filiera agroalimentare e al turismo: saremmo ben felici che si avverasse quest'eventualità, ma la diversificazione delle produzioni in un paese moderno è fondamentale per l'occupazione e per lo sviluppo.

Intanto che si aspetta questa filiera, che dovrebbe riassorbire tutti i 300 lavoratori sbattuti per strada in quest'ultimi anni non solo dalle congiunture internazionali ma bensì da speculazioni di piccoli pseudo-imprenditori sponsorizzati da una frangia di politici e sindacati locali, è di questi giorni la conferma dall'Autorità dell'energia della concessione dell'essenzialità per BIOPOWER OTTANA. Ricordiamo a tutti, in particolare al Presidente Pigliaru, che una quota non irrilevante di questi soldi pubblici vanno per l’ennesima volta allo stessa persona che in questi anni ha seminato la cassa integrazione, disoccupazione e disperazione nell’intero sito industriale di Ottana, mettendolo in ginocchio dopo aver cancellato 300 posti di lavoro.

Troviamo assurdo che si vada a foraggiare con soldi pubblici pseudo industriali che distribuiscono precarietà e disoccupazione.

Purtroppo a oltre tre mesi dal licenziamento collettivo, l'esito dell'incontro di Cagliari fa emergere i forti ritardi e l'inconcludenza da parte di tutti i soggetti principali della vertenza, in modo particolare la Cgil Nuorese che, latitante da mesi, ha sponsorizzato un progetto di rilancio della filiera del PET che tutti sapevano essere improbabile (per non dire altro), cullandosi esclusivamente sulle ampie “rassicurazioni” da parte del padrone sui futuri riavvi di impianti.

Una soluzione immediata e raggiungibile, per superare il solito assistenzialismo, potrebbe essere affidata al Consorzio industriale di Ottana, che potrebbe impiegare i lavoratori nelle attività all'interno del sito che necessita di manutenzioni: una soluzione lampo in grado di dare respiro restituendo la dignità del lavoro.

Infine, per l'ennesima volta, ricordiamo che è necessario ed urgente convocare la multinazionale INDORAMA, affinché indichi un percorso di riavvio parziale o totale degli impianti. Questa Multinazionale, incredibilmente, non è mai stata convocata finora ad un tavolo Regionale perché ci si è sempre fidati delle parole e rassicurazioni del suo amministratore di sito.

Chiediamo quindi al Presidente Pigliaru e all’Assessora Piras uno scatto di orgoglio e dignità, affinché si sappia definitivamente e da fonte autorevole e certa, che fine faranno gli impianti e le produzioni PET di Ottana.

Impianti che, ricordiamo a tutti, vennero letteralmente regalati alla Multinazionale e al suo socio Italiano”.

I Lavoratori di O.P  

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