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Il Comitato spontaneo Allevatori Comparto Bovino della Sardegna/Movimento agricolo Sardo incontra le associazioni di categoria: insieme al Tavolo verde per controllare la ripartizione dei fondi sulla siccità

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Il Comitato spontaneo Allevatori Comparto Bovino della Sardegna e il Movimento Agricolo Sardo hanno incontrato le associazioni di categoria del mondo agricolo (Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Copagri) a seguito delle numerose assemblee spontanee che gli operatori del settore hanno promosso nelle scorse settimane per contestare le politiche della Giunta regionale.

La grave crisi di tutti i settori dell'agricoltura sarda nell'annata in corso, le difformità di trattamento finora evidenziate dalla politica dell'esecutivo regionale a vantaggio di alcuni operatori e a scapito di altri, l'esiguità delle risorse a disposizione per rispondere all'emergenza e la non sempre trasparente modalità del loro utilizzo, avevano fatto esplodere la polemica da parte dei produttori del comparto bovino che nell'incontro, svoltosi nella sede dell'Unione dei Comuni del Marghine a Macomer, hanno posto ai rappresentanti sindacali del comparto le loro richieste riguardo a:

•                     l'utilizzo delle risorse a disposizione, 45 milioni circa, (ma non si capisce perché non possano esserci più risorse a disposizione…) per il ristoro dei danni dalla siccità che se non debitamente controllato rischia di essere effettuato fuori da qualsiasi criterio di correttezza ed equità. Dubbi che riguardano anche le erogazioni effettuate al comparto ovicaprino;

•                     la possibile rimodulazione del Programma di sviluppo rurale (Psr) e l'eventuale individuazione delle modalità relative alla sua modificazione;

•                     la gestione dei fondi per il nuovo insediamento in agricoltura la cui impostazione rischia di disperdere risorse importanti per salvaguardare le imprese agricole già operative;

•                     la gestione dei fondi a disposizione per le indennità compensative e per il benessere animale;

•                     le problematiche relative ai Progetti integrati di filiera (Pif) il cui bando appare eccessivamente indirizzato agli interessi dell'agro-industria piuttosto che a quelli delle piccole e medie aziende che rappresentano il tessuto connettivo dell'agricoltura sarda. Agro-industria che con questa modalità attinge risorse del PSR e non a risorse gestite da altri assessorati. 

Se alcune delle scelte effettuate dalla Giunta regionale, oggi immodificabili produrranno inevitabilmente i loro effetti, per tutte le altre, a partire dall'individuazione dei criteri di ripartizione dei fondi per sanare i danni derivanti dall'annata siccitosa, richiederanno un'attenta valutazione che dovrà coinvolgere maggiormente gli operatori del settore. Il Comitato spontaneo Allevatori Comparto Bovino della Sardegna e il Movimento Agricolo Sardo hanno chiesto fortemente di essere coinvolti nei diversi passaggi che porteranno ad operare le scelte nel prossimo futuro, a partire dalla possibile partecipazione di uno dei suoi rappresentanti alle riunioni del Tavolo verde della Regione nel quale si darà l'indirizzo decisivo sulla gestione delle poche risorse a disposizione. Un cambiamento di metodo nella gestione della rappresentanza non accolto (con qualche eccezione…) dai responsabili delle associazioni di categoria presenti all'incontro. Associazioni di categoria che hanno richiesto un supplemento di fiducia ai loro associati, ma se i movimenti e i comitati spontanei nascono è perché questa fiducia non c’è più e non c’è la rappresentazione sui problemi veri dei vari comparti agricoli… Presenza al tavolo che prelude a una nuova stagione di programmazione nelle politiche agricole in Sardegna: non solo per l'emergenza in corso, ma anche per le scelte da effettuare nelle politiche agricole che la Regione dovrà mettere in campo nei prossimi anni per dare nuovo respiro e diverse prospettive all'agricoltura sarda. “I comitati spontanei rappresentano un elemento importante nel dibattito sulle politiche agricole e una risorsa per capire le esigenze dell'agricoltura sarda. Ma quando i comitati iniziano ad essere troppo numerosi vuol dire che, chi ha la rappresentanza sindacale degli operatori del settore, forse non sta svolgendo al meglio il suo ruolo”. Queste parole del neo presidente di Cia SardegnaFrancesco Erbì, fotografano al meglio il senso dell'incontro di Macomer che chiede alle associazioni di categoria un impegno nuovo e più trasparente perché gli operatori del settore possano svolgere un ruolo da protagonisti nella programmazione delle politiche agricole della Regione. 

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