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Ministri scaduti e Centro Permanenza Migranti

di Carlo Piana

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Riletto e ricontrollato la data: 27 Marzo. Se queste dichiarazioni avessero la data del primo Aprile avrebbero un senso, invece purtroppo il nostro Sindaco parla sul serio.

Ricapitoliamo gli eventi.

Qualche settimana fa un Ministro, in evidente scadenza politica, firma un accordo con il Sindaco di Macomer, in evidente scadenza politica.

In realtà ci comunica che il Ministero ha deciso di convertire una sua struttura, il carcere chiuso da qualche anno, in “Centro per la Permanenza e Rimpatrio dei migranti” che dovrebbero essere espulsi dall’Italia.

Con grande “generosità, l’ormai ex Ministro Minniti , accompagna il “dono” con specchietti per le allodole e perline colorate:  la riapertura della caserma della Guardia di Finanza, sulla quale non ha alcuna competenza ed un impianto di videosorveglianza! Una vera ovvietà, la videosorveglianza, se si decide di realizzare un Centro per persone che devono essere espulse dall’Italia. E che, possiamo presumere, tenteranno di sfuggire alla loro sorte.

Ora, alcune settimane dopo il responso elettorale, parrebbe che l’accordo sia in “ forse”, proprio alla vigilia della campagna elettorale per le Comunali, per cui si sollecita la Prefettura al rispetto degli impegni presi.

Considerando che, molto difficilmente, i Funzionari potranno dare corso ad un impegno preso proprio a fine mandato, per seguire una linea politica uscita sconfitta alle elezioni, possiamo immaginare che si attenda il nuovo Ministro dell’Interno, poiché decisioni su questioni così delicate devono avere una responsabilità politica.

Ci stupisce che, sorvolando sul fatto che a Macomer si terranno le elezioni Amministrative, il Sindaco annuncia che sarà lui, in prima persona, a rappresentare il Comune nel nuovo organismo di controllo in via di costituzione del quale, oltre al primo cittadino, che magari non sarà l’attuale , faranno parte un incaricato della Prefettura e della Regione: «ho comunicato al Prefetto che parteciperò personalmente al comitato di monitoraggio e supervisione sul CPR previsto nel Patto sulla Sicurezza, perché voglio avere la certezza che tutto proceda come stabilito negli accordi».

 

Noi, per cautela, aspetteremmo almeno l’11 giugno.

 

Il Movimento 5 Stelle di Macomer non condivide assolutamente il metodo utilizzato per la gestione di un tema di tale importanza.

Da candidati Amministratori della nostra Comunità, siamo convinti e determinati sulla assoluta necessità che tutte le decisioni che riguardano la vita e il futuro dei Cittadini, vadano discusse pubblicamente e condivise.

Se si rendesse necessario un referendum consultivo non ci nasconderemo certo dietro assurdi e non democratici regolamenti.

 

Perché la Democrazia è partecipazione.

 


 

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