Sito Industriale di Ottana. Desideriamo intervenire sulle ultime vicende che riguardano il sito industriale di Ottana, che in queste settimane ha visto lo scontro tra il Presidente della Commissione d’inchiesta su Ottana, Crisponi e la Consigliera Regionale Daniela Forma. Certamente queste polemiche non fanno bene alla causa di Ottana, ma almeno le giudichiamo come il fatto che questa Commissione sia ancora viva e vegeta. Questo perché a tutt’oggi, al netto delle promesse elettorali di politici locali, sindacati ed enti vari, ancora persiste intatta e immobile la situazione di Ottana Polimeri e indotto, cioè circa 300 lavoratori e relative famiglie sulla strada.
Come sempre detto, visto che la Commissione si occupa prevalentemente dei problemi ambientali lasciati dall’industria di Stato (vedi Montefibre), il caso Ottana Polimeri non riguarda certamente queste discussioni.
La nostra vicenda infatti riguarda molto più miserabilmente le vicende che intrecciano una compagine avventuriera pseudo industriale, la Politica locale inginocchiata e collusa e i Sindacati (tutte e tre le sigle), che in questa vicenda hanno dato il loro peggio.
Amicizie, collusioni, favori ecc. ecc. hanno fatto sì che chi ha ricevuto in regalo un intero sito industriale oltre ai milioni di euro dell’Essenzialità, abbia restituito circa 400 licenziamenti.
Ancora, la continua ed incessante attività da parte delle vere industrie del mercato del PET in questi mesi dimostra che, come da noi sempre sostenuto, “NON C’E’ NESSUNA CRISI DEL MERCATO DEL PET, NE IN ITALIA NE NEL MONDO”. La stessa vecchia proprietà degli impianti di Ottana Equipolymers S.r.l., sta in questi mesi lanciando sul mercato un nuovo prodotto, si tratta di PET con circa 25% di riciclato.
Fatte queste premesse ci chiediamo cosa stia facendo la Regione Sardegna, in particolare il Presidente Pigliaru e l’Assessore Piras, a riguardo.
I temi che devono affrontare nel nostro caso sono sempre gli stessi:
- la tutela degli impianti O.P., quindi portarli via dall’attuale proprietà che ha già provveduto ad iniziare a cannibalizzarli rendendoli in parte inservibili immediatamente per eventuali acquirenti;
- il passaggio degli impianti O.P. ad Invitalia, per uno scouting ad ampio spettro, iniziando immediatamente dal convocare la vecchia proprietà, Equipolymers appunto, già fatta scappare a suo tempo dai capricci di qualche ragazzo che si affacciava al mondo dell’imprenditoria dopo esperienze non molto edificanti e anche in questo caso con la gravissima complicità della politica locale e dei sindacalisti di allora.
Alcune settimane fa un gruppo di lavoratori di Ottana Polimeri ha lanciato una proposta che va nella direzione del lavoro e della dignità: abbiamo infatti chiesto che la Regione Sardegna e il Consorzio Industriale di Ottana inseriscano i lavoratori di O.P. in un percorso lavorativo all’interno del sito industriale.
Come hanno dichiarato sia il Consorzio che il Sindaco di Ottana Franco Saba, c’è un problema di inquinamento, ma limitato solo ad alcune zone all’interno del sito industriale. C’è comunque molto da fare, sia nelle aree di pertinenza del Consorzio che negli impianti, quindi a maggior ragione questa sarebbe una prima soluzione per il rientro a lavoro delle maestranze. Soluzione ovviamente a tempo e temporanea, fino alla risoluzione della vertenza O.P. e il riavvio degli impianti.
Come sempre i lavoratori sono propositivi e si schierano dalla parte del lavoro, delle capacità delle maestranze e della tutela degli impianti, RIMESSI A NUOVO COMPLETAMENTE CON FONDI PUBBLICI E QUINDI NON POSSONO E NON DEVONO ESSERE PORTATI VIA O BONIFICATI.
La Regione Sardegna deve dare immediatamente risposte per la vertenza Ottana Polimeri .
Risposte chiare e alla luce del sole che finalmente mettano le basi per il rilancio dell’industria all’interno del sito di Ottana, risposte che vadano contro il progetto di smantellamento degli impianti, la delocalizzazione, la demonizzazione dell’industria.
Sono ben accette e anzi auspicabili e attese le nuove iniziative industriali che guardano a forme di produzione e di beni meno impattanti sull’ambiente e sulle persone, lo sviluppo dell’agroindustria è fortemente voluto da noi operai che saremo i primi clienti di questi prodotti.
Tutto ciò deve però convivere con la parte dell’industria già esistente a Ottana, che può aprirsi e riconvertirsi ai nuovi prodotti Biopet , trend che TUTTO IL MONDO STA SEGUENDO, non si può e non si deve prescindere da ciò che già c’è e può dare lavoro in brevissimo tempo.
Ricordiamo che si avvicinano le elezioni Regionali, ai signori politici che in questi anni si sono resi protagonisti nel bene o nel male della vicenda O.P. rammentiamo che li seguiremo con la nostra vicenda fino al giorno delle elezioni, “nel bene o nel male”.