MACOMER. Poco più di un anno fa, con le indiscrezioni pubblicate sui giornali e con le immancabili reazioni pubbliche, il caso dell'inchiesta sulla sanità oristanese portata avanti dalla Procura balzò in primo piano e scosse, allora come oggi, la politica locale del Marghine.
Era il mese di Giugno del 2018 e i due blitz effettuati dalla Guardia di Finanza all'Ospedale San Martino di Oristano apparvero come i prodromi di qualcosa di corposo, che sembrava in quel momento solo annunciarsi senza palesarsi ufficialmente. Le ricostruzioni parlavano di 6 indagati e di accertamenti in corso su presunti concorsi truccati e assunzioni sospette e tra i nomi emergeva quello del Sindaco di Macomer, nonché allora primario del reparto di Ginecologia del San Martino, Antonio Onorato Succu.
In realtà in quel frangente Antonio Succu non aveva ricevuto alcun avviso di garanzia e si era detto sereno “per aver sempre operato con trasparenza, onestà, responsabilità e competenza”. Ieri mattina invece la bufera lo ha travolto, raggiunto non da un avviso di garanzia, ma da una misura limitativa della propria libertà personale, gli arresti domiciliari.
Il quadro dell'operazione questa volta viene svelato direttamente dalla Procura, che ha tratteggiato in sede di conferenza stampa le dimensioni di un'inchiesta portata avanti dal 2017 e che ipotizza un sistema corruttivo basato sul posto di lavoro ottenuto in cambio del voto elettorale diretto ad un unico partito, il Partito dei Sardi.
Agli arresti domiciliari, oltre il Sindaco di Macomer, sono finiti il suo collega di partito ed ex consigliere regionale Augusto Cherchi, planargese, medico e primario al San Martino, Salvatore Manai, originario di Silanus, caposala nel blocco operatorio dello stesso ospedale e Gianni Piras, originario di Ghilarza, responsabile dell’ufficio professioni infermieristiche.
Un provvedimento interdittivo è stato assunto nei confronti di Agnese Gavina Canalis, referente della società di lavoro interinale E-Ework.
Una ventina invece gli indagati a vario titolo: tra questi vi sarebbe anche l'ex consigliere regionale e attuale consigliere comunale di Macomer Gianfranco Congiu.
Tra i nomi tirati in ballo è saltato fuori anche quello della macomerese Maria Giovanna Porcu, ex commissaria della Asl di Oristano, per la quale il Gip dovrebbe comunque ancora pronunciarsi rispetto ad una richiesta di sospensione dalle funzioni pubbliche.
“Il sodalizio – hanno scritto gli investigatori - capace di programmare e interferire illecitamente anche nelle nomine dei più alti dirigenti dell’Ente, ha pilotato numerosissimi incarichi e assunzioni pubbliche (in particolare, funzionari, coordinatori, infermieri, ostetriche, operatori socio-sanitari, lavoratori interinali) al fine di ottenere il controllo della suddetta azienda sanitaria sia ai livelli apicali, sia con ramificazioni piramidali fino alla base della forza lavoro, generando così consenso politico da riscuotere in occasione delle tornate elettorali, in virtù del posto di lavoro assicurato al favorito di turno”.
Accuse ed ipotesi di reato pesantissime che hanno portato agli arresti eclatanti di ieri. Sul piano giudiziario, le misure eseguite ieri aprono una vicenda che sarà probabilmente lunga e complessa e che per ora ha visto esprimere unicamente la pubblica accusa.
Sul piano politico le ricadute più impattanti sono quelle sulla città di Macomer e, da non sottovalutare, quelle sull'ente sovracomunale del Marghine, di cui lo stesso Antonio Succu è Presidente: in entrambi i casi saranno gli sviluppi dei prossimi giorni a determinarne le sorti e di certo molto dipenderà dalle scelte che il Sindaco Succu intenderà assumere.